ennio
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venerdì 26 ottobre 2018
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un inedito de palma con la videocam
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De Palma è un regista logorroico, iperproduttivo e molto commerciale, non certo tra i miei preferiti. I fiaschi degli anni '80 hanno segnato in negativo la sua carriera. Qui ha confezionato un buon prodotto, utilizzando la tecnica delle riprese con videocamera, molto alla moda dopo "Blair witch project", ma da quest' ultimo film, e da altri, molto meglio valorizzata.
Descrivendo la brutalità e quindi l'ovvietà della guerra, De Palma non ci racconta nulla di nuovo salvo la scelta, azzeccata, del bianco e nero nelle riprese in cam, e una certa asciuttezza nella descrizione dei giovani militari protagonisti, gente molto ordinaria che altrettanto ordinariamente viene risucchiata e travolta dall'atmosfera surreale dell'inferno iracheno.
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De Palma è un regista logorroico, iperproduttivo e molto commerciale, non certo tra i miei preferiti. I fiaschi degli anni '80 hanno segnato in negativo la sua carriera. Qui ha confezionato un buon prodotto, utilizzando la tecnica delle riprese con videocamera, molto alla moda dopo "Blair witch project", ma da quest' ultimo film, e da altri, molto meglio valorizzata.
Descrivendo la brutalità e quindi l'ovvietà della guerra, De Palma non ci racconta nulla di nuovo salvo la scelta, azzeccata, del bianco e nero nelle riprese in cam, e una certa asciuttezza nella descrizione dei giovani militari protagonisti, gente molto ordinaria che altrettanto ordinariamente viene risucchiata e travolta dall'atmosfera surreale dell'inferno iracheno.
La forza del film sta anche nel fatto che la vicenda è ispirata in modo molto preciso ai fatti del 2006 di Mahmudiyah, che portarono i protagonisti a processo negli USA, in cui furono condannati a pene severissime.
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emanuelemarchetto
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sabato 18 marzo 2017
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redacted: la sporca guerra
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Redacted è un film del 2007 scritto e diretto da Brian De Palma.
Il film ha vinto il Leone d'Argento per la migliore regia alla 64ª Mostra del Cinema di Venezia.
Due marines attivi in Iraq violentano una ragazzina di quindici anni e ne sterminano la famiglia.
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Redacted è un film del 2007 scritto e diretto da Brian De Palma.
Il film ha vinto il Leone d'Argento per la migliore regia alla 64ª Mostra del Cinema di Venezia.
Due marines attivi in Iraq violentano una ragazzina di quindici anni e ne sterminano la famiglia. Questo avvenimento ci viene raccontato da un collage di video di diversa provenienza: un video-diario di un soldato amico dei carnefici; un documentario di produzione francese; servizi giornalistici sia iracheni sia europei; videochat e segmenti di blog; riprese della videosorveglianza della base militare; confessioni e testimonianze dei militari caricate su You Tube; filmati dell'interrogatorio ai marines colpevoli.
Il film è un mockumentary ispirato a un fatto di cronaca avvenuto nel marzo del 2006 a sud di Bagdad. I filmati presenti nel film sono tutti dichiaratamente finti, comprese le fotografie che scorrono durante i titoli di coda.
De Palma torna a riflettere, dopo Vittime di Guerra(1989), sulla guerra e sulle sue contraddizioni: il fronte come luogo in cui "il conflitto legittima l'anarchia morale": il cameratismo e la confusione ideologica dei soldati, i quali non sanno realmente contro chi o cosa combattono; il parallelismo tra conflitto e stupro, entrambi atti di sopraffazione.
Il punto di svolta del film è però un altro: la riflessione sui nuovi media e sulla frammentazione della visione. Le nuove tecnologie permettono un'informazione dal basso e una più facile fruizione a diverse tipologie di fonti. Questo però crea un sovraffollamento d'immagini che, da sole, rischiano di perdere il loro valore comunicativo. Questo rende estremamente facile manipolarle ed utilizzarle a uso e consumo della propaganda. "Redacted"(in italiano "redatto") è infatti il termine utilizzato per indicare quei documenti "passati al vaglio di un redattore", quindi censurati.
L'operazione che fa il regista è più o meno la stessa (o è l'effetto che vuole ottenere): utilizza del materiale audio-visivo di diversa provenienza per dare corpo ad una vicenda e creare così la sua realtà, in questo caso filmica.
De Palma ha dichiarato: "La vera storia della guerra in Iraq è stata redatta dai media commerciali di massa: se siamo disposti a provocare questi disordini, allora dobbiamo anche affrontare le orrende immagini che conseguono da questi atti".
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jacopo b98
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sabato 5 marzo 2016
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de palma racconta guerra e morale dell'immagine
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Iraq, 2006. I soldati di uno squadrone americano si macchiano di un delitto terribile: stuprano una quindicenne, ne bruciano il cadavere e massacrano la sua famiglia. De Palma (anche sceneggiatore) racconta la guerra, ispirandosi a un reale fatto di cronaca, ben documentato da agghiaccianti filmati e fotografie. Nel film non utilizza i veri filmati, bensì preferisce ricreare quelle immagini, passarle al microscopio e soprattutto cercare di capirle (come gli iracheni che spesso non sanno leggere e interpretare i cartelli di ammonimento che gli americani si ostinano a mettere, De Palma è alla ricerca di una comprensione dell'immagine). Per fare tutto ciò il regista rinuncia al suo stile spettacolare e ipercinetico, abbandonando qualsiasi sensazionalismo o genere cinematografico (riduttivo è definirlo "film di guerra": è un film sulla guerra).
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Iraq, 2006. I soldati di uno squadrone americano si macchiano di un delitto terribile: stuprano una quindicenne, ne bruciano il cadavere e massacrano la sua famiglia. De Palma (anche sceneggiatore) racconta la guerra, ispirandosi a un reale fatto di cronaca, ben documentato da agghiaccianti filmati e fotografie. Nel film non utilizza i veri filmati, bensì preferisce ricreare quelle immagini, passarle al microscopio e soprattutto cercare di capirle (come gli iracheni che spesso non sanno leggere e interpretare i cartelli di ammonimento che gli americani si ostinano a mettere, De Palma è alla ricerca di una comprensione dell'immagine). Per fare tutto ciò il regista rinuncia al suo stile spettacolare e ipercinetico, abbandonando qualsiasi sensazionalismo o genere cinematografico (riduttivo è definirlo "film di guerra": è un film sulla guerra). Comunque, tornando al concetto del film, De Palma racconta il conflitto con immagini "realmente" finte, va oltre il realismo, oltre il cinema e oltre la versione "redatta" della guerra che ci giunge dai media: questa volta è lui a redigere le immagini, che vanno a leggere tra le righe di un conflitto molto più documentato di quello che si crede; dice il regista:"Ho letto blog di soldati e libri. Ho guardato i video di guerra artigianali realizzati dai militari, ho navigato nei loro siti e ho esaminato i loro post su YouTube. Era tutto a disposizione e tutto su video." De Palma rappresenta la verità come i telegiornali non fanno, in quanto censurati, redatti: il suo cinema al contrario è "redacted" in quanto cinema, ma paradossalmente è non redatto in quanto riproduzione fedele di immagini reali. È immagine di immagine. Ma è anche riflessione morale sull'immagine e sull'uso che se ne fa. Si tratta di immagini che non solo mostrano la violenza, ma divengono loro stesse violente, e di questi tempi, con l'ISIS che compie violenza per immagini, questo film piccolo, non famoso, passato in sordina, diviene un'opera davvero imprescindibile. Il quadro della guerra che De Palma ci consegna fa accapponare la pelle: non solo violenza, ma profonda ignoranza, la guerra è vista come non-conoscenza e non comprensione di una situazione storico-politica che gli americani combattono senza aver compreso appieno. Il finale è disperato, senza speranza, mostruoso. E le immagini sui titoli di coda, anch'esse redatte (e su di esse, vere, De Palma non ha potere), paiono davvero l'ultimo sberleffo di un film tremendamente profondo, intelligente ed interessante. Attori (giustamente) sconosciuti. Leone d'Argento per la regia a Venezia.
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jackiechan90
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sabato 1 novembre 2014
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la banalità del male in de palma
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Anni dopo "Il falò delle vanità" De Palma ritorna a parlare del ruolo sempre più preponderante dei media con i loro valori e disvalori. La storia di "Redacted" è ispirata a un fatto realmente accaduto: l'a strage di una famiglia irachena e lo strupo, da parte di un gruppo di soldati, della figlia maggiore. Il tutto raccontato attraverso la lente dei media che, dall'inizio alla fine del film, non ci abbandoneranno mai. Questo ultimo film di De Palma è una sorta di testamento filmico di un regista che ha visto il passaggio dalla pellicola tradizionale (e che ha iniziato con l'omaggiare i capolavori del cinema classico) che si trova all'alba della rivoluzione digitale che ha investito il cinema recente.
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Anni dopo "Il falò delle vanità" De Palma ritorna a parlare del ruolo sempre più preponderante dei media con i loro valori e disvalori. La storia di "Redacted" è ispirata a un fatto realmente accaduto: l'a strage di una famiglia irachena e lo strupo, da parte di un gruppo di soldati, della figlia maggiore. Il tutto raccontato attraverso la lente dei media che, dall'inizio alla fine del film, non ci abbandoneranno mai. Questo ultimo film di De Palma è una sorta di testamento filmico di un regista che ha visto il passaggio dalla pellicola tradizionale (e che ha iniziato con l'omaggiare i capolavori del cinema classico) che si trova all'alba della rivoluzione digitale che ha investito il cinema recente. Ed è proprio la riflessione sulla verità/non verità dei nuovi media il tema potante di questo film. Le riprese dalla telecamera digitale si alternano a finti (ma mai così veri) reportage, telecamere di sicurezza, blog che rappresentano le opinioni dell'uno e dell'altro fronte. Il tutto amalgamato in maniera omogenea. Un enorme collage che non da un'unica visione della vicenda ma tante visioni traducendo così il linguaggio meccanico e oggettivo della macchina da presa, come se fosse direttamente lei a parlare. Un'operazione che potremmo definire "verghiana" dove non cisono vincitori ma solo vinti. L'orrore della guerra mostrato in tutta la sua crudezza e banalità del male.
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tiamaster
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domenica 9 settembre 2012
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crudo.insostenibile.fà star male....capolavoro
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Redacted è uno dei film più crudi e psicologicamente duri che abbia mai visto.De Palma riesce abilmente a costruire la suspance e la sensazione di minaccia imminente,grazie ad una regia perfetta,fino alla scena fatale.La prima volta non sono riuscito a vederla e ho spento la TV.Una settimana dopo ci ho riprovato e ho continuatola visione, e meno male che l'ho fatto,perchè per quanto sia un film crudo e potente è sicuramente quanto di più vicino alla perfezione.Un film non rappresentava la guerra in modo così efficace dai tempi di "Full Metal Jacket" di Kubrick. E il fatto che questo film sia ispirato ad una storia vera, e che simili orrori in guerra probabilmente non sono rari,far star male,se possibile,ancora di più.
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Redacted è uno dei film più crudi e psicologicamente duri che abbia mai visto.De Palma riesce abilmente a costruire la suspance e la sensazione di minaccia imminente,grazie ad una regia perfetta,fino alla scena fatale.La prima volta non sono riuscito a vederla e ho spento la TV.Una settimana dopo ci ho riprovato e ho continuatola visione, e meno male che l'ho fatto,perchè per quanto sia un film crudo e potente è sicuramente quanto di più vicino alla perfezione.Un film non rappresentava la guerra in modo così efficace dai tempi di "Full Metal Jacket" di Kubrick. E il fatto che questo film sia ispirato ad una storia vera, e che simili orrori in guerra probabilmente non sono rari,far star male,se possibile,ancora di più......un film scandalosamente passato in sordina,che non si dimentica.....solo se si è tra i pochi fortunati che l'hanno visto....
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gianleo67
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lunedì 20 febbraio 2012
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de palma insolito e sperimentale
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Un De Palma insolito e sperimentale in un apologo sulla crisi dei valori che in tempo di guerra viene drammaticamente esasperata.
Prosegue anche qui comunque nella sua personalissima interpretazione della settima arte come strumento di rappresentazione che si auto rappresenta (una cifra assolutamente riconoscibile in tutte le sue opere da Greetings in poi), declinata secondo le forme piu' attuali della comunicazione di massa: caleidoscopio di punti di vista che si frammentano e rifraggono sui molteplici schermi dentro lo schermo. Manca certo di tensione drammatica ma ciò può non essere un limite.
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osteriacinematografo
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lunedì 6 febbraio 2012
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le atrocità di una guerra inutile
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Samarra, Iraq. Corre l’anno 2006. Un gruppo di cinque soldati americani trascorre giorni di noia mista a tensione rimbalzando fra la base militare, i posti di blocco e piccole missioni. In una notte infame, sotto l’effetto misto di alcool e droghe, quattro di loro fanno irruzione in un’abitazione irachena. Mentre McCoy ammonisce i compagni a riguardo, restando a guardare senza intervenire, Salazar filma due suoi commilitoni stuprare una ragazzina di 14 anni, ucciderla con un colpo alla testa e darle fuoco, per poi sterminare il resto della sua famiglia.
Brian de Palma torna ad affrontare il tema dei soprusi compiuti dai militari in tempo di guerra, 18 anni dopo “Vittime di guerra”, film in cui raccontava lo stupro collettivo e l’assassinio -da parte di cinque soldati americani- di una ragazza vietnamita.
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Samarra, Iraq. Corre l’anno 2006. Un gruppo di cinque soldati americani trascorre giorni di noia mista a tensione rimbalzando fra la base militare, i posti di blocco e piccole missioni. In una notte infame, sotto l’effetto misto di alcool e droghe, quattro di loro fanno irruzione in un’abitazione irachena. Mentre McCoy ammonisce i compagni a riguardo, restando a guardare senza intervenire, Salazar filma due suoi commilitoni stuprare una ragazzina di 14 anni, ucciderla con un colpo alla testa e darle fuoco, per poi sterminare il resto della sua famiglia.
Brian de Palma torna ad affrontare il tema dei soprusi compiuti dai militari in tempo di guerra, 18 anni dopo “Vittime di guerra”, film in cui raccontava lo stupro collettivo e l’assassinio -da parte di cinque soldati americani- di una ragazza vietnamita.
Le informazioni che filtrano dall’esercito, passate al vaglio, filtrate, “redacted”, o per meglio dire censurate, non riportano ufficialmente la notizia dell’eccidio di Samarra, e così il regista del New Jersey, interessato alla vicenda, raccoglie dati a riguardo utilizzando i nuovi media on line, che gli consentono così di reperire numerose testimonianze e di ricostruire i fatti reali dell’epoca.
De Palma utilizza le fonti stesse per mettere in scena “Redacted”: le riprese del soldato Salazar, un documentario francese, i video di youtube, i blog e i siti in cui scorrono le testimonianze delle mogli dei soldati, i video dei soldati di ritorno in patria, le tv e i siti web islamici ricompongono coralmente la vicenda in una successione serrata e impietosa verso coloro che l’hanno posta in essere.
Il film ha una struttura particolare, che non riesce a tenere una giusta tensione per tutti i novanta minuti, ma forse lo scopo di De Palma era semplicemente quello di fornire il suo punto di vista nell’atto di ripristino dell’ignobile episodio, una prospettiva di stampo giornalistico sulle miriadi di frammenti crudi e grezzi reperiti nel web.
La rete si dimostra quindi un mezzo straordinario per far si che l’informazione circoli su canali alternativi rispetto a quelli consueti, per far si che le notizie siano per lo meno interpretabili e abbiano più punti di vista, per obbligare i mass media consolidati a fare per lo meno attenzione ai gradi di censura con cui spesso stratificano e mascherano l’informazione stessa. Meno il mezzo subirà regolamentazioni, barriere architettoniche, civilizzazioni o limitazioni, e più il medesimo manterrà un sufficiente grado di arbitrio e libertà, la stessa libertà che ha concesso l’emersione di un delitto atroce, destinato altrimenti a restare sepolto sotto le valanghe di sabbia dell’esercito americano in Iraq.
Vorrei infine porre l’attenzione sul personaggio interpretato da Kel O’neill: Gabe Blix -infatti- somiglia molto, nei suoi atteggiamenti intellettuali, riflessivi, introspettivi, al soldato Joker (Matthew Modine) di “Full Metal Jacket”.
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paride86
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sabato 31 dicembre 2011
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inferiore alle mie aspettative
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Un inedito Brian De Palma è quello che emerge da Redacted: abbandonati tutti i fronzoli holywoodiani, i sapori noir e misteriosi, lo ritroviamo a girare un piccolo film sperimentale sulla guerra in Iraq.
Interessante e incisivo nelle intenzioni, delude un po' nello svolgimento, restando incastrato nella sua logica apodittica e dimostrativa.
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teofrasto
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domenica 4 settembre 2011
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non basta l'impegno
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Meritevole e coraggioso film di De Palma che racconta una storia scomoda: una stella in più quindi ad un film che ha il valore di denuncia. Il film non ha però praticamente sceneggiatura e anche se motivato dal fatto che vuole ricreare una situazione realistica, alla lunga si fa grande fatica a seguire. Il cliché del documento filmato da uno dei protagonisti è ormai strausato e oggi non può più fare effetto dopo ben altro utilizzo fatto in altri film. Questo espediente è motivato in questo caso, però rende la regia e la costruzione filmica inutilmente pesante. E' un susseguirsi di immagini in stile documenti, per far capire cosa avviene nel mondo, ma il risultato è troppo frammentario e poco coinvolgente, nonostante la gravità e la drammaticità di ciò che viene denunciato.
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Meritevole e coraggioso film di De Palma che racconta una storia scomoda: una stella in più quindi ad un film che ha il valore di denuncia. Il film non ha però praticamente sceneggiatura e anche se motivato dal fatto che vuole ricreare una situazione realistica, alla lunga si fa grande fatica a seguire. Il cliché del documento filmato da uno dei protagonisti è ormai strausato e oggi non può più fare effetto dopo ben altro utilizzo fatto in altri film. Questo espediente è motivato in questo caso, però rende la regia e la costruzione filmica inutilmente pesante. E' un susseguirsi di immagini in stile documenti, per far capire cosa avviene nel mondo, ma il risultato è troppo frammentario e poco coinvolgente, nonostante la gravità e la drammaticità di ciò che viene denunciato. Inspiegabile premio alla regia, a volte sembra che si premino più i contenuti che l'esecuzione tecnica di un film.
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doni64
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martedì 21 settembre 2010
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film documentario di guerra
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E' solo un documentario sulla guerra girato interamente con una mini telecamera a mano.Nel complesso un filmato certamente costruito che fa luce su alcune realta' delle zone di guerra.Voto 5+
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