The Queen - La regina

Non è scontato che sia un simbolico incontro-scontro fra regimi: vecchio e nuovo, regina e principessa del popolo, monarchia e spirito democratico. E infatti non è niente di tutto ciò. Come molta della produzione cinematografica britannica si tratta di un film leggibile ad almeno due livelli, e quello che vede il raffronto tra l'istituzionalità legata di Elisabetta e l'aperta modernità politica del primo Ministro è solo uno dei due. Dall'altra parte, è sensibilmente chiara la rappresentazione simbolica che il regista fa del potere inglese, tutto sui generis, assolutamente originale anche nella storia: immagine clue di tale simbologia è lo sguardo della regina che affonda in quello del cervo, le cui meravigliose, anziane ma meravigliose corna ramificate e possenti stanno a lui come la corona sta a lei. [+]

Non è scontato che sia un simbolico incontro-scontro fra regimi: vecchio e nuovo, regina e principessa del popolo, monarchia e spirito democratico. E infatti non è niente di tutto ciò. Come molta della produzione cinematografica britannica si tratta di un film leggibile ad almeno due livelli, e quello che vede il raffronto tra l'istituzionalità legata di Elisabetta e l'aperta modernità politica del primo Ministro è solo uno dei due. Dall'altra parte, è sensibilmente chiara la rappresentazione simbolica che il regista fa del potere inglese, tutto sui generis, assolutamente originale anche nella storia: immagine clue di tale simbologia è lo sguardo della regina che affonda in quello del cervo, le cui meravigliose, anziane ma meravigliose corna ramificate e possenti stanno a lui come la corona sta a lei. In questo percorso di lettura ciò che segue è la ricerca di sè che lei intraprende celebrando quel sommesso funerale al medesimo cervo reale, lontano dai protocolli di corte, senza discorsi ufficiali, nel freddo ambiente di una foresteria Elisabetta guarda se stessa nel capo mozzato dell'animale. E' metafora vivisa di rara bellezza, che si ritrova perfettamente fianco a fianco con la letteratura storica dei "Re Taumaturghi": lo Stato-Nazione come il corpo umano, il capo dello Stato, il sovrano come la testa. E il capo di Frears non si china per dichiarare la sua fine, perché trova qualcosa in sè, nella vita della propria civiltà, che va oltre l'alternarsi successivo di vita e morte delle istituzioni. Esattamente nel punto in cui incontra se stessa, la regina incontra Blair, incontra la popolazione. Trovo che sia una narrazione dolce, per nulla malinconica. [-]

Mi aspettavo di più!

carino

confesso che Frears a me piace, e questa è una premessa da fare. elegante, e sorprendente in alcune sequenze, mi ha colpito la cura del racconto "filmico" dei sentimenti,senza aver paura di mostrare tendenze antimonarchiche, anche se quel lusso che si vede, costa un settimo del nostro presidente della repubblica, che di nobile non dovrebbe aver nulla... ma questo è un altro discorso. bravissima la Miller, bravissimo il caratterista che fa Carlo, molto molto credibile, e che restituisce anima ad un personaggio oltraggiato... pessimo (non l'attore)il personaggio del marito della Regina Crownell, credibile nel costruire un uomo senza cuore, eaggiungo senza cervello!,

bello, terribilmente inglese, l'ambientazione e i personaggi, gli abiti e gli interiors, ma mi vien di fatto domandare: quanto ha pagato Elisabetta per farsi fare questo film? mi è piaciuto molto ma lo trovo poco credibile. troppo buonista. tutti eccessivamente integerrimi. avrei voluto qualche cattivo in più.

puntuale

film di denuncia?assolutamente no...ma chi lo ha prodotto?Buckingham Palace!In tre parole questo film è il tentativo mal riuscito di far sembrare legittimo (quasi simpatico)il comportamento della signora elisabetta!Signora e non regina.

il film è diventato un grande scandalo alla Mostra di Venezia dove è stato pluripremiato nonostante la censura subita in Gran Bretagna. Racconta la storia della reazione della Regina dopo la morte di Lady Diana. Brava l’attrice protagonista che ha vinto la Coppa Volpi e il premio Oscar. Molto vivace inizialmente ma verso la fine annoia un po’. Mi sarei aspettato qualcosa di più.

è un film di cronaca,gli attori erano molto bravi,ma il film è sato proprio brutto

Film che si tiene grazie alla splendida interpretazione degli attori, Helen Miller su tutti, straordinario anche Michael Sheen nella parte di Tony Blair ma la storia risulta a volte pesante e poco "psicologica"... Un film che comunque va visto senza aspettarsi un capolavoro....