fluturnenia
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lunedì 8 giugno 2009
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qualcuno sa cos'è un teen horror?
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Bisogna fare una premessa: cosa s'intende per teen horror? No perchè catalogate sotto questa dicitura ritroviamo pellicole estremamente diverse tra loro non solo nelle tematiche ma soprattutto nella loro economia narrativa e strutturale. Spero vivamente che non sia sufficiente il solito gruppo di monelli per etichette come tale. Detto questo, trovo illogicamente intrigante l'idea delle creature/morti/fantasmi o qualsivoglia dimoranti in frequenze da noi inesplorate attrverso le quali possano infiltrarsi, fino ad impadronirsene, nel mondo dei vivi. Però tutto si limita a l'idea di base. Il resto, ovvero il 99,9%, fa acqua da tutte le parti sia per la mistura di noia e confusione generata dalla dinamica narrativa, sia per le trovate registiche tutt'altro che visivamente appaganti.
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Bisogna fare una premessa: cosa s'intende per teen horror? No perchè catalogate sotto questa dicitura ritroviamo pellicole estremamente diverse tra loro non solo nelle tematiche ma soprattutto nella loro economia narrativa e strutturale. Spero vivamente che non sia sufficiente il solito gruppo di monelli per etichette come tale. Detto questo, trovo illogicamente intrigante l'idea delle creature/morti/fantasmi o qualsivoglia dimoranti in frequenze da noi inesplorate attrverso le quali possano infiltrarsi, fino ad impadronirsene, nel mondo dei vivi. Però tutto si limita a l'idea di base. Il resto, ovvero il 99,9%, fa acqua da tutte le parti sia per la mistura di noia e confusione generata dalla dinamica narrativa, sia per le trovate registiche tutt'altro che visivamente appaganti. Mi riferisco ai toni di blu che perdurano per l'intera durata del film. Non ho visto l'originale da cui è tratto per cui nn sn vittima della sindrome del remake. Voto: 5 spaccato
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(di saint_just)
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maxcadd
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martedì 15 maggio 2007
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come buttar via soldi (il produttore) e tempo (io)
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L'aspetto più scadente di questo film è dovuto alla scelta di allargare in terminu apocalittici la spirale di morte iniziale, traducendo un eventuale messaggio circa il dramma della depressione e della perdita della voglia di vivere in una retorica condanna della tecnologia che imprigiona e snatura. Cimentarsi con tematiche tanto ambiziose può essere letale ad autori di ben altra caratura: basta pensare al flop di Stephen King, capace in altre occasioni di esiti davvero favolosi (e letterari = non solo da baracchino!), con quella polpetta incredibile e insulsa che s'intitola "Cell"... figuriamoci, allora, se ci riesce un tipo che si chiama Sonzero attorniato da un cast di bellocci insignificanti e inespressivi.
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L'aspetto più scadente di questo film è dovuto alla scelta di allargare in terminu apocalittici la spirale di morte iniziale, traducendo un eventuale messaggio circa il dramma della depressione e della perdita della voglia di vivere in una retorica condanna della tecnologia che imprigiona e snatura. Cimentarsi con tematiche tanto ambiziose può essere letale ad autori di ben altra caratura: basta pensare al flop di Stephen King, capace in altre occasioni di esiti davvero favolosi (e letterari = non solo da baracchino!), con quella polpetta incredibile e insulsa che s'intitola "Cell"... figuriamoci, allora, se ci riesce un tipo che si chiama Sonzero attorniato da un cast di bellocci insignificanti e inespressivi. L'horror giapponese non è declinabile in occidente: "The ring" è riuscito, ma a costo di modificare profondamente le tonalità narrative, e lo stesso dicasi di "Dark Water" (che si regge sul rapporto, davvero molto intenso, tra Jennifer Connelly e la bambina che interpreta sua figlia). Anche in "Pulse" c'è un tentativo di occidentalizzare la storia, ma dire che è scadente è ancora fargli un complimento.
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(di cinefila)
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