Notte prima degli esami

Il problema del film è che è troppo di genere, si rivolge solo ai giovani e a coloro che in quell'epoca lo sono stati e ne sentono la nostalgia. Sopratutto loro. Il film comunque si fa vedere, c'è di peggio, ma i luoghi comuni e gli stereotipi abbondano a fiumi. Voci ridoppiate danno un tono iperrealistico al film, come pure i costumi e l'oggettistica dell'epoca messa lì con approssimazione - e per nulla approfondimenti. In quanto a coerenza con la realtà, cento volte meglio LA SCUOLA (1995), di Luchetti, che forse rivisto ora potrebbe risultare già come documento di un'altra epoca, gli anni '90, di cui ormai si può già sentire la nostalgia. La differenza però è che quel film è stato girato davvero negli anni Novanta, mentre NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI è un posticcio, una ricostruzione (prodotta non a caso dalla Rai, regina delle fiction), e suona proprio come il classico film per ragazzi nato sopratutto per fare un po' di soldi. Se si deve fare una summa dei film di questo genere che appartengono al presente, c'è da tenere molto conto di CHE NE SARA' DI NOI (2003) di Giovanni Veronesi - colui che sta dietro anche al titolo record d'incassi "Manuale d'amore", forse il miglior film che abbia fatto finora - dove Muccino junior (attore, diciamocelo, che ha avuto fortuna grazie al fratello regista, pieno di potenzialità, ma mai naturale al massimo nella recitazione) trascina i due amici in un'isola greca per inseguire l'amore impossibile, incarnato da una Violante Placido in stato di grazia. In questo film si va invece a fondo nelle pieghe dei personaggi, il suono è in presa diretta, gli attori tutti giovani e autentici, è più drammatico e ha una struttura ossessiva, regala dei momenti veri in cui ci si sentono torcere le budella. Non a caso il film è stato applaudito più dalla critica che dal pubblico, che si aspettava più che altro un film estivo per giovani con sesso e quant'altro. Brizzi per essere al suo primo lavoro cinematografico, ha avuto fortuna e adesso ci sta pure preparando un seguito. Ma il pubblico a cui si rivolge è quello che si accontenta facilmente e che durante il film, in sala, parla e trangugia. Prodotto appena corretto.