Le vite degli altri

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Un film di Florian Henckel von Donnersmarck. Con Martina Gedeck, Ulrich Mühe, Sebastian Koch, Ulrich Tukur, Thomas Thieme.
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Titolo originale Das Leben der Anderen. Drammatico, durata 137 min. - Germania 2006. - 01 Distribution uscita venerdì 6 aprile 2007. MYMONETRO Le vite degli altri * * * * - valutazione media: 4,10 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
zadigx mercoledì 9 maggio 2007
l'uomo oltre l'apparatchik Valutazione 4 stelle su cinque
60%
No
40%

Per essere un'opera prima e' sorprendente il risultato finale ottenuto da Von Donnersmarck. Non tanto per la regia onesta ed efficace ma priva di particolari intuizioni, quanto per la sceneggiatura. Una storia ben pensata, un affresco che piu' che introdurci nell'atmosfera di una nazione, ci porta nei cuori delle persone che la formano. Implacabile e' la descrizione dei mille odiosi condizionamenti su cui si fonda la Tirannide, ciononostante l'amicizia e i valori dell'Uomo sono piu' forti di essa. I due protagonisti sono entrambi eroi, sebbene su fronti contrapposti, e la Storia si dimostra impietosa proprio con colui che forse ha dimostrato piu' coraggio: il funzionario della Stasi. Un lavoro avvincente e seraficamente ottimista, cose sempre piu' rare e per questo apprezzabili.

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il cinefilo martedì 22 marzo 2011
le vite degli altri Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
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Questo eccellente film d'esordio di F.H.V.Donnesmarck possiede il grande merito(già ricordato da molti)di saper mescolare insieme dei generi diversi tra loro come il thriller,il sentimentale e il documentaristico arrivando a costruire un quadro paurosamente e sinceramente realistico del regime di terrore imposto dalla stasi nella DDR negli anni del muro di Berlino...e di cui,nel film,l'agente Gert Wiesler(l'attore è il"granitico"Ulrich Muhe)è uno dei più infallibili esponenti...salvo poi finire per aiutare la coppia,formata da un intellettuale e da una attrice,che era stato incaricato di sorvegliare dal ministro della cultura.
Il regista racconta minuziosamente le tecniche con cui venivano compiute le operazioni applicate alle intercettazioni che invadevano la vita delle"vittime"del regime fino ai più piccoli particolari e gli arresti che ne seguivano in caso di"accertamento dei reati"intesi come oltraggio agli ideali del partito comunista. [+]

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nello mercoledì 2 aprile 2008
struggente Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Il clima da "caccia alle streghe" avvolse la DDR dall'istituzione del muro di Berlino alla sua demolizione. Bersaglio della repressione era ogni individuo che avrebbe potuto, in qualsiasi modo o forma, esprimere dissenso nei confronti della linea politica imposta dall'URSS. Per scovare ogni possibile "criminale", la Germania Est fu costretta a dotarsi di uno dei più costosi, invasivi ed efficienti sistemi di intellignece, del quale facevano parte circa 250 mila tedeschi ben addestrati e indottrinati. Compito di questi servizi segreti, chiamati STASI, era quello di individuare dei "sospetti", e di procedere poi all'installazione, nei luoghi frequentati da questi "sospetti", di microspie, telecamere o quant'altro per ottenere la più vasta gamma di informazioni possibile. [+]

[+] complimenti (di conan)
[+] concordo (di macs)
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angelo umana mercoledì 4 settembre 2013
il controllo inutile dei fatti altrui nella ddr Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
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 Rivedere questo film e restarne ancora impressionati pure se il Muro di Berlino è caduto già 24 anni fa. La DDR voleva nelle dichiarazioni pubbliche assicurare la tutela e la felicità dei suoi cittadini, la loro Sicherheit, perciò non divulgava dal 1977 il numero di suicidi che avvenivano ogni anno nello Stato: in realtà proteggeva il benessere e la sicurezza della nomenclatura dominante, assicurava la carriera ai suoi servitori più fedeli.

Perciò ogni sospettato veniva spiato, bisognava “sapere tutto” di ognuno, e nel tutto c’erano naturalmente fatti privati e pettegolezzi, il gusto di un gruppo (200. [+]

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luigi chierico martedì 2 agosto 2016
non solo spionaggio Valutazione 4 stelle su cinque
0%
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Il Teatro, l’Amore, la Politica, la sete del Potere costituiscono le colonne portanti di quest’ottimo film rientrante a ragione nel genere di “ spionaggio”. I fatti si svolgono in un periodo storico a tutti vicinissimo, tanto vicino che tutti gli ultratrentenni l’hanno vissuto ed ancora molti ne portano con la memoria anche i segni. Il Teatro assoggettato alla Politica, l’Amore alla sete di Potere che è sempre abuso e violenza. Il mondo per buona sorte è fatto anche di persone come il capitano Gerd Wiesler,individuato con la sigla"HGW XX/7”, a cui la nota attrice di teatro Christa Maria Sieland gli dirà: “lei è una persona buona”. Ma che fosse buono lo si capisce quando ad un bambino che gli confida il parere di suo padre sulla Stasi non ne chiede il nome per poterlo interrogare, ma gli chiede quello della palla che ha in mano…”ma le palle non hanno un nome…” risponde il fanciullo! I due protagonisti sono l’ottimo attore Ulrich Mühe e la bravissima Martina Gedeck. [+]

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maxime dubois martedì 18 ottobre 2016
che cos’è il cinema se non emoziona? Valutazione 5 stelle su cinque
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Che cos’è il cinema se non emoziona?Ho visto questo stupendo film ieri sera e sento forte il bisogno di condividere con voi le mie emozioni e I miei pensieri scaturiti da questa esperienza. Guardo parecchi film, ma non scrivo quasi mai recensioni. Mi limito a conservare l’esperienza dentro di me per I film che sono riusciti a toccarmi in qualche modo e a buttare nella spazzatura ciò che avrei benissimo fatto a meno di vedere. Questa volta è diverso. Questa volta sono rimasto così toccato che non ho potuto fare a meno di mettermi davanti al computer e scrivere due righe. Ieri sera, dopo averlo visto, non riuscivo a dormire perchè dentro di me si era messo in moto un vulcano di emozioni, impulsi e pensieri. [+]

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saokekelle lunedì 4 febbraio 2019
secondo me attualissimo Valutazione 5 stelle su cinque
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Che emozione ieri rivedere questo film su Rai Storia! L'avevo visto qualche anno fa e mantiene anche in tv la sua magia, la sua romantica tristezza. Gli ideali vincono sempre, a dispetto di tutto, della storia,, della prospettiva di carriera. Il moto interiore, di giustizia e di umanità, prevale su tutto. E' l'uomo, con le sue scelte, con le sue decisioni, che muove la società, anche nell'assenza apparente di libertà. Contro il determinismo e la mancanza apparente di vie d'uscita, l'arte, la poesia, sono armi sempre potentissime.
E' un film poetico, riuscito, con una fotografia volutamente sbiadita, in un'atmosfera terribile, come doveva essere Berlino Est nel 1984 (pensiero ad Orwell?) in cui personaggi molto umani confliggono con burocrati di stato meschini. [+]

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alejazz martedì 5 marzo 2019
quando la ddr spiava i cittadini Valutazione 3 stelle su cinque
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Il capitano Gerd Wiesler (Ulrich Mühe) è in servizio presso la Stasi (nome comune per identificare il Ministero per la Sicurezza di Stato) della Germania dell’Est (DDR) nel 1984. Il suo compito è di spiare e interrogare fino all’esasperazione i cittadini del Paese e per la tutela della politica nazionale. Gli stessi cittadini sembrano ormai essersi abituati a questo tipo di “regime” imposto dalla DDR; essi sono burattini manovrati dal Sistema. Le loro vite sono messe sotto scacco dai militari della Stasi i quali ne conoscono ogni minimo particolare. 
Al capitano Wiesler è affidata una missione delicata: spiare lo scrittore Dreyman (Sebastian Koch) compagno dell’attrice Christa-Maria Sieland (Martina Gedeck), di cui il Ministro della Cultura (Thomas Thieme) ha perso la testa, per incastrarlo e allontanarlo dalla compagna. [+]

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lucio sabato 7 aprile 2007
la libertà da conquistare Valutazione 4 stelle su cinque
46%
No
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Comunismo uguale negazione della libertà . Nei paesi dell'ex blocco sovietico essersi affrancati dal gioco totalitario è stato un fatto storico rilevante . La vecchia Unione Sovietica teneva sotto controllo molti paesi : Polonia , Cecoslovacchia , Ungheria , Bulgaria e Repubblica Democratica Tedesca . Quest'ultima , meglio conosciuta come DDR , si è dissolta nel 1989 grazie alla spinta - oramai inarrestabile - delle popolazioni giovani . I ragazzi e le ragazze , figli dei genitori che hanno vissuto il 1968 , non ne potevano più delle limitazioni imnposte dai vari regimi che tenevano in assedio costante il loro corpo e , soprattutto , le loro fresche menti . Così , in poco tempo , confortati anche dai cambiamenti impressi da Gorbaciov nel suo Paese , hanno ( a milioni ) pacificamente invaso le piazze delle grandi capitali europee . [+]

[+] lettura in chiave politica (di paola)
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riccardo74 lunedì 4 giugno 2007
donnersmarck si nutre delle regie degli altri Valutazione 4 stelle su cinque
30%
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Film claustrofobico che mette in scena il marcamento a uomo tra controllori e controllati che finiscono per incrociarsi in un gioco che impedisce il movimento, sullo sfondo di una società repressiva, e quindi violenta, capace di rivolgere, anche verso se stessa, questa inaudita violenza fino al dramma personale del suicidio. Il suicidio come tragica prospettiva individuale e triste statistica sociale è senza dubbio il protagonista del film. Un protagonista negato (non esistevano statistiche ufficiali nella DDR su questo aspetto) e forse per questo ancora più insidioso e traumatico. La dimensione labirintica tracciata dal film, è tipica dello schema del regista cinese Zhang Yimou che con Ju Dou del 1990, Lanterne Rosse del 1991 e il suo ultimo lavoro, la città proibita del 2006, racconta mirabilmente dell’impossibilità, se non con il suicidio appunto o con la pazzia, di liberarsi dalle strettoie convenzionali dell’esistenza. [+]

[+] x riccardo:ma perchè non lasci perdere?!!! (di ordell)
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