Le vite degli altri

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Un film di Florian Henckel von Donnersmarck. Con Martina Gedeck, Ulrich Mühe, Sebastian Koch, Ulrich Tukur, Thomas Thieme.
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Titolo originale Das Leben der Anderen. Drammatico, durata 137 min. - Germania 2006. - 01 Distribution uscita venerdì 6 aprile 2007. MYMONETRO Le vite degli altri * * * * - valutazione media: 4,10 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
filippo catani lunedì 20 giugno 2011
la divisa grigia per un uomo grigio Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Germania dell'Est in piena guerra fredda. Un agente della potentissima Stasi riceve il compito di sorvegliare con microspie e pedinamenti un noto drammaturgo sospettato di scrivere articoli e passare dati sensibili oltre il Muro a Berlino Ovest.
Un film agghiacciante che descrive la terribile vita dei cittadini della Repubblica Democratica Tedesca. Allo stesso tempo viene messo in rilievo anche la spietatezza dei membri della Stasi capaci di sacrificare l'intera vita per il bene del Partito. Quello stesso partito a cui a capo ci sono uomini corrotti e senza scrupoli che vivono nella ricchezza sfrenata a confronto della terribile miseria di gran parte dei cittadini. Soprattutto ci viene mostrato cosa attende chi viene preso di mira dal partito, cosa si deve fare per ingraziarselo e a cosa si va incontro in caso di denuncia delle attività della Stasi (emblematica la scena in cui il funzionario bussa alla porta della vicina di casa del drammaturgo per intimarle di non riferire a nessuno quanto visto pena l'espulsione del figlio dall'università). [+]

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simo sabato 23 giugno 2007
una lenta presa di coscienza. Valutazione 4 stelle su cinque
71%
No
29%

All'interno di un grigio e monocromatico sistema totalitario, sotto il dispotico tentativo dittatoriale di controllare il pensiero della popolazione, si sviluppa la silenziosa ribellione del protagonista, il Capitano Gerd Wiesler (l'Hanptmann Gerd Wiesler HGWXX/7); si tratta di un crescendo emozionante che tiene lo spettatore in continua tensione. Chi segue le vicende del gelido capitano, non si rende immediatamente conto che egli sta maturando un cambiamento radicale ma si immedesima in lui, vive e sente la sua angoscia e la sua profonda solitudine, grazie anche alla straordinaria interpretazione di Ulrich Muhe. Il Capitano Wiesler spia in modo meticoloso, quasi pervaso da ossessione maniacale, la vita degli altri, proprio perchè la sua è troppo asettica, apatica, triste; spia le case degli altri perchè la sua è vuota, senza oggetti, senza colore, arredata senza amore e soprattutto senza amici e senza presenza di vita (fa eccezione la prostituta che forse è più felice e meno sola di lei); anche quello che mangia è insipido, verrebbe da dire: proprio per non morire. [+]

[+] le vite degli altri (di valentina)
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ronks giovedì 12 aprile 2007
l'ombra Valutazione 5 stelle su cinque
70%
No
30%

DOPO FILMS COME "A EST DI BUCAREST" E "GOOD BYE LENIN!" IN CUI VIENE RACCONTATO IN FORMA IRONICA IL DRAMMA DELLA DITTATURA COMUNISTA, ARRIVA UNA PELLICOLA IMPEGNATA, PROFONDAMENTE TOCCANTE, SINCERA, CHE PROBABILMENTE SOLO UN TEDESCO POTEVA RACCONTARE... NEL PIENO SISTEMA ASSOLUTISTA, DOVE TUTTO VIENE MESSO SOTTO CONTROLLO PER LA "CAUSA SOCIALISTA", BASTA CHE IL POTENTE MINISTRO DELLA CULTURA SI INVAGHISCA, DURANTE UNA RAPPRESENTAZIONE TEATRALE, DELL'ATTRICE PRINCIPALE, PER DECIDERE, PER "IMPOSSERSARSI" DEL SUO CORPO, DI INCASTRARE IL MARITO DI LEI, INTELLETTUALE DI PARTITO E REGISTA DELL'OPERA... IL COMPITO DI CARPIRE EVENTUALI PROVE SOVVERSIVE VIENE AFFIDATO ALL'INFLESSIBILE CAPITANO DELLA STASI Gerd Wiesler, IL QUALE, CON SCRUPOLO, COLLOCANDO ACCURATAMENTE DELLE MICROSPIE NELL'APPARTAMENTO DELLA COPPIA, SI ADOPERA AD UN INTERCETTAZIONE CONTINUA DELLA LORO VITA PRIVATA. [+]

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antonello villani giovedì 19 aprile 2007
spaccato della ddr in pieno socialismo reale Valutazione 5 stelle su cinque
83%
No
17%

Premio Oscar miglior film straniero, “Le vite degli altri” è un’opera prima che sorprende per la maturità cinematografica. Florian Henckel Von Donnersmack, al suo esordio dietro la macchina da presa, ci regala uno spaccato della DDR in pieno socialismo reale facendo i conti con un passato troppo presto dimenticato. Siamo in Germania, prima della caduta del muro. Attori di teatro, filosofi, e gente comune vivono costantemente nel terrore perché la polizia segreta vigila sulla condotta morale dei cittadini. Uno scrittore è tenuto sotto osservazione da un inflessibile agente della Stasi, la sua vita è monitorata da spie e microfoni sparpagliati per casa mentre alcune telecamere registrano gli spostamenti dei sospettati. [+]

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bernardino mattioli sabato 2 giugno 2007
un muro che non crolla Valutazione 4 stelle su cinque
71%
No
29%

Un documento inquietante su come il potere, oltre a monitorare e a condizionare "vite di altri", entra nel privato più intimo distruggendo anche il sentimento più inviolabile con perseveranza e crudeltà, mostrando un'apparente pacata violenza morale ma continua che conduce alla distruzione, alla perdita dell'imperdibile.(Vedi anche l'amore) Neanche Lars von trier in "Dancer in the dark" era riuscito ad avvelenare i battiti rossi che salvano ogni tipo di condizione. L'invidia, la sete di chi comanda, non si limita a muovere fili conducendo dove vuole chiunque abbia l'abbaglio dell'ambizione. Ma insiste, percuote le fragilità emotive fino a svelare personaggi che si credevano diversi, che nell'incoscio desideravano mantenere il segreto per sentirsi puri e capaci. [+]

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nexus lunedì 6 settembre 2010
succedeva solo in quel contesto storico? Valutazione 5 stelle su cinque
71%
No
29%

Film straordinario che descrive come il sistema di potere lentamente, ma inesorabilmente, riesce a sopraffare la volontà dei propri cittadini servendosi di ogni mezzo. Utilizzando il ricatto (la paura di perdere il proprio lavoro di attrice, il calore del pubblico, la creatività) il film descrive come il sistema spinge gli individui a mettersi gli uni contro gli altri, tradendo anche i propri familiari e gli affetti più cari. In ogni persona viene instillato il sospetto affinché diffidi di chiunque, anche dei propri cari, secondo il vecchio motto: “Dividi et impera”. Quante analogie con il mondo in cui viviamo ora in occidente! Sparito il socialismo reale è rimasto il “vincitore” ovvero un capitalismo rapace che utilizza gli stessi meccanismi in forma più sofisticata e subdola. [+]

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michael vronsky giovedì 7 giugno 2007
un racconto morale sulla dignità dell'uomo Valutazione 5 stelle su cinque
58%
No
42%

Era duro vivere dall’altra parte del muro a Berlino Est, nella Deutsche Demokratische Republik, la Repubblica Democratica Tedesca meglio nota come la DDR. Duro in un paese dove la libertà di espressione è inevitabilmente messa in discussione da un sistema prevaricatore teso a minacciare qualsiasi forma di legittimità. Essere minimamente sospettati di andare contro il Partito significava compromettere per sempre la propria vita. Il presso da pagare era altissimo, e in particolar modo per gli intellettuali era asfissiante vivere in questo incessante clima di tensione, poiché le persone di cultura erano quelle maggiormente ritenute possibili cospiratori. Fautrice di questo inquietante “Maccartismo all’incontrario” era la STASI, la polizia di Stato che con i suoi innumerevoli agenti sparsi per tutto il territorio s’insinuava morbosamente nelle vite altrui, raccogliendo frammenti di quotidianità, alla spasmodica ricerca di impercettibili indizi in grado di poter distruggere un’esistenza, isolandola a tempo indeterminato. [+]

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pensionoman lunedì 21 marzo 2011
la vita nella libertà... Valutazione 4 stelle su cinque
75%
No
25%


un film degno della migliore cinematografia di tutti i tempi.. delicato nella narrazione, non stanca, nonostante la lunga durata, ma, in uno con l'esperienza del protagonista della Stasi, ti porta a compenetrarti con le "vite" degli altri, artisti e intellettuali, giornalisti e attori, perseguitati da un regime totalitario spietato e brutale nelle sue metodiche...
fa riflettere, prima di tutto sul profilo giuridico della legittimità dei metodi di interrogatorio, che privano di ogni umanità l'interrogato, portato a spogliarsi di ogni sentimento di umana pietà, per non soccombere alle sue debolezze di individuo, contro un sistema impietoso che lo sfrutta per metterlo contro i suoi simili (esemplari la scena iniziale della spiegazione in classe di come si realizza un buon interrogatorio e l'annotazione del maestro della critica di un allievo, futuro potenziale dissenziente, che esprime dubbi proprio per la mancanza di umanità del sistema con la domanda  "ma è proprio necessario"?; nonchè l'altra scena, forse ancor più illuminante, della domanda rivolta al bambino in ascensore, che aveva subito prima rivelato il commento negativo fattogli dal padre sugli agenti della Stasi, volta appunto ad accertare l'identità del padre di lui "chi è tuo padre"?). [+]

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eugenio sabato 6 luglio 2013
ideali e regime nella berlino divisionista Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Ogni dittatura porta dietro di sé distruzione e abbandono, spazza via come polvere al vento ricordi personali e gioie passate abbattute dalla violenta mano del totalitarismo che impone conformità, repressione e conseguente condizionamento psico-fisico limitando ogni forma di libertà sia intrinseca che estrinseca.
Le vite degli altri, un titolo che immediatamente rende chiaro allo spettatore “la diversità”, l’estraneità del protagonista, agente della polizia di regime, a un mondo che vede crollare dinanzi ai suoi occhi, immagine cinematografica fedele della causa comunista tedesca, costituisce un esempio di cinema indipendente, secco e semplice che con poche inquadrature, comunica allo spettatore il clima di persistente controllo degno di un Grande Fratello orwelliano. [+]

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thedreamer venerdì 13 aprile 2007
una finestra sul cortile per non vedenti Valutazione 4 stelle su cinque
56%
No
44%

Di fatto un film toccante ben narrato e ben girato. Sono d'accordo con quasi tutte le recensioni che mi hanno preceduto, pure su quelle piu' stroncanti. Ho intravisto un capolavoro mancato. Se posso aggiungere qualcosa di nuovo e' sul parallelo che farei con "La finestra sul cortile" che qui si incentra piu' sul sonoro(sebbene lo spettatore veda sempre) rispetto al visivo del film di A.Hitchcock, e che qlc. molto prima di me ha definito un film sul cinema... Da J.Stewart inchiodato alla sedia che osserva (in)volontariamente cio' che accade ai suoi vicini, al capitano Wiesler che ascolta i dialoghi o la musica dei protagonisti,a noi spettatori che dalle ns. poltrone guardiamo il film, ci unisce un sottile filo: L'essere partecipi di una storia che in qs. [+]

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