Le vite degli altri

Troppo buono questo funzionario della Stasi, troppo cattivi gli altri,troppo mediocri gli oppositori noti al regime e troppo simpatici lo scrittore e la sua compagna per essere poi gente che in fondo si adegua.........ma forse è giusto che sia tutto troppo,almeno per quel che riguarda i personaggi, in un film che vuole dichiaratamente essere moralista e didascalico; e noncredo che questo sia necessariamente un limite. Insomma, in conclusione il film mi è piaciuto, è una bella storia molto ben raccontata, e, se con la mente ho qualche riserva, col cuore mi sono profondamente commossa.La politica c'entra poco, l'interesse del regista è sulle persone e sui valori, anche simbolici: e anche questo non credo sia un limite.

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Perchè un film che racconta una storia in buona parte già nota senza aggiungere poi molto a quello che si sa raccoglie ottime critiche e premi di qualità? Ogniqualvolta ci si trova davanti a questo scenario forse conviene porsi la domanda. E le risposte possono essere tante: il regista esordiente von Donnesmark ha confezionato una storia che ci ha toccato un po' tutti quanti (tutti, credo, ricordano il giorno della caduta del Muro di Berlino), ha portato lo sguardo nel sancta sanctorum del potere (quello vero, che si fonda sulla capacità di ricatto e che è uguale in tutto il mondo), ha scandagliato un tema - quello della violazione sistematica della privacy - che in Italia, dallo scandalo delle intercettazioni Telecom a Vallettopoli è più che mai attuale. [+]

Perchè un film che racconta una storia in buona parte già nota senza aggiungere poi molto a quello che si sa raccoglie ottime critiche e premi di qualità? Ogniqualvolta ci si trova davanti a questo scenario forse conviene porsi la domanda. E le risposte possono essere tante: il regista esordiente von Donnesmark ha confezionato una storia che ci ha toccato un po' tutti quanti (tutti, credo, ricordano il giorno della caduta del Muro di Berlino), ha portato lo sguardo nel sancta sanctorum del potere (quello vero, che si fonda sulla capacità di ricatto e che è uguale in tutto il mondo), ha scandagliato un tema - quello della violazione sistematica della privacy - che in Italia, dallo scandalo delle intercettazioni Telecom a Vallettopoli è più che mai attuale. Il regista è abile a rappresentare il grigiore e la povertà materiale oltre che spirituale (la creatività repressa) di un intero sistema, gli attori sono più che adeguati (solo Martina Gedeck appare in qualche scena sopra le righe), la storia ha uno sviluppo lineare e drammatico, senza strizzare l'occhio più di tanto al pubblico occidentale. Uniche pecche, l'estremizzazione della figura della spia ravveduta (non solo buona, ma troppo buona, più letteraria che reale), il personaggio del romanziere troppo "pulito", quasi immacolato, il finale che soddisfa lo spettatore e lascia aperta una porta alla speranza ma sembra troppo lontano dall'esperienza quotidiana. [-]

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Ho visto il film tardi, dopo l'Oscar e tutte le recensioni della critica e del pubblico concordi nell'osannare l'opera. L'ho trovato un film mediocre, banale e scontato, con delle evidenti cadute di stile. Do' qualche esempio, in disordine, come mi vengono in mente: - i personaggi sono malamente dipinti: lo scrittore e' bello, Wieser e' rigido come il capitano Kirk di Star Trek, il ministro e' ciccione e piacione... - i caratteri dei personaggi principali sono ridicolmente estremizzati: Wieser e' prima il piu' cattivo poi il piu' buono del film, lo scrittore e' puro e immacolato, CMS si vende durante l'interrogatorio dopo la prima frase, il cattivo fuma il sigaro durante l'interrogatorio. [+]

Ho visto il film tardi, dopo l'Oscar e tutte le recensioni della critica e del pubblico concordi nell'osannare l'opera. L'ho trovato un film mediocre, banale e scontato, con delle evidenti cadute di stile. Do' qualche esempio, in disordine, come mi vengono in mente: - i personaggi sono malamente dipinti: lo scrittore e' bello, Wieser e' rigido come il capitano Kirk di Star Trek, il ministro e' ciccione e piacione... - i caratteri dei personaggi principali sono ridicolmente estremizzati: Wieser e' prima il piu' cattivo poi il piu' buono del film, lo scrittore e' puro e immacolato, CMS si vende durante l'interrogatorio dopo la prima frase, il cattivo fuma il sigaro durante l'interrogatorio... - alcune scene sono di una banalita' degna dei peggiori thriller per la tv americani: es. il fatto che venga data "possibilita' di riscatto" a Wiesel facendoli condurre l'interrogatorio finale a CMS; l'incontro tra CMS e Wiesel al bar sottocasa; il finale con Wiesel che passeggia davanti alla gigantografia dello scrittore, la dedica sul libro (con Wiesel che sfoglia una per una 5 pagine bianche prima di trovare la sua dedica...). - la stasi sa tuttto di tutti e non trova la macchina da scrivere sotto la tavola di legno sulla quale incespicano tutti?? - Weisel si ritrova ad aprire buste con chi?? quello della barzelletta (no comment); - il fermo immagine finale (basta con truffaut!). Insomma da far venir voglia di andar via a meta'. [-]

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