martina badamon
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sabato 6 maggio 2006
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la perfezione del coniglio mannaro
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La trama non si presterebbe a risate fragorose:un villaggio intensamente dedito all'allevamento di verdure da competizione si ritrova minacciato da un coniglio notturno,dalle vaghe sembianze umane,che devasta i terreni coltivati...
Ma lo spettatore non tarderà a capitolare di fronte a questa irresistibile parodia cartoonesca,scandita dai sontuosi tempi comici della coppia,dalle esilaranti gag di un reverendo dissacrante e,non trascurabile particolare,da un ricorso sistematico della malizia...ma è comicità brillante,pulita,quasi trascendente.
Metafisico.
Con questo prodotto il regista Nick Park si è laureato "pentacampone",conseguendo l'ennesimo premio Oscar...
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(di e)
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supertar
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mercoledì 26 aprile 2006
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eccezzionale animazione!!!
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Questo film è il la miglior animazione degli ultimi tempi. Anche senza eccezzionali effetti speciali, riesce ad appassionare il pubblico con i suoi colori tenui e le sue imPERFEZIONI (dovute al particolarissimo utilizzo plastilina). Inoltre la storia , pur essendo molto semplice, è impreziosita con una comicità veramente intelligente e brillante. Il risultato è di tuttto rispetto: l'effetto è stupefaciente!!
Se posso darvi un consiglio: ANDATE SUBOTO A VEDERLO, NON PERDETELO ASSOLUTAMENTE!!!!!
Ps l'OSCAR che ha vinto è meritatissimo!!
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(di martina badamon)
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(di oscar)
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rob
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venerdì 24 marzo 2006
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aridatece il pinguino
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Facile criticare, è vero. E poi il lavoro maniacale e gigantesco che sta dietro a questo Coniglio Mannaro ispira giusta ammirazione e quasi riconoscenza: per un impegno tanto serio, per la perfezione che manca nel mondo 'vero' e che qui non può che ricordarci l'amore (per il mestiere, l'arte, la libertà di inventare e la voglia di divertire). Purtroppo, purtroppo c'è il pinguino del vecchio meraviglioso corto 'I pantaloni sbagliati': quello che di giorno faceva il pigionante misterioso in casa di Wallace e Gromit e di notte lo spietato rapinatore, con un guanto di gomma rossa in testa per camuffarsi da pollo. Nel Coniglio Mannaro (bello, perfetto che di più sarebbe esibizionismo) ci manca forse qualcosa di tanto semplice, esilarante e cattivo quanto lo sguardo atono del pinguino rapinatore, quel senso di buffo mistero, quelle dinamiche geometriche ed elementari che non alludevano in modo 'colto' a niente tranne alla vitalità corporea e stralunata delle antiche gag mute.
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Facile criticare, è vero. E poi il lavoro maniacale e gigantesco che sta dietro a questo Coniglio Mannaro ispira giusta ammirazione e quasi riconoscenza: per un impegno tanto serio, per la perfezione che manca nel mondo 'vero' e che qui non può che ricordarci l'amore (per il mestiere, l'arte, la libertà di inventare e la voglia di divertire). Purtroppo, purtroppo c'è il pinguino del vecchio meraviglioso corto 'I pantaloni sbagliati': quello che di giorno faceva il pigionante misterioso in casa di Wallace e Gromit e di notte lo spietato rapinatore, con un guanto di gomma rossa in testa per camuffarsi da pollo. Nel Coniglio Mannaro (bello, perfetto che di più sarebbe esibizionismo) ci manca forse qualcosa di tanto semplice, esilarante e cattivo quanto lo sguardo atono del pinguino rapinatore, quel senso di buffo mistero, quelle dinamiche geometriche ed elementari che non alludevano in modo 'colto' a niente tranne alla vitalità corporea e stralunata delle antiche gag mute. È probabilmente il prezzo da pagare per fare il salto di scala internazionale ('Galline in fuga' lo mostrava chiaramente), ma che peccato!
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a.l
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lunedì 20 marzo 2006
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la stanza dei giochi
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“Wallace & Gromit: la maledizione del coniglio mannaro” è risultata la pellicola vincitrice dell’Oscar 2006 come migliore lungometraggio animato. Le scelte dell’Accademy sono naturalmente opinabili e come tali oggetto di discussioni e contestazioni superflue. Tuttavia, tenuto conto dei grandi competitori sconfitti, “La sposa cadavere” di Tim Burton e “Il castello errante di Howl” di Hayao Myasaki, sarebbe interessante conoscere i criteri in base ai quali si è assegnata la statuetta d’oro. Il “primo horror vegetariano del mondo”, frutto della fatica della Aardman animation di Bristol, verrebbe da pensare, è stato preferito per lo spirito indiscutibilmente ludico che lo anima: i capolavori del Maestro giapponese e del geniale autore statunitense trasfondono nei cartoni o nella cosiddetta “stop motion” critica sociale ed una originale visione delle realtà, componenti dissonanti, per la raffinata rielaborazione di modelli cinematografici, letterari e filosofici, rispetto all’infantilismo ingenuo peculiare del genere animato delle origini.
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“Wallace & Gromit: la maledizione del coniglio mannaro” è risultata la pellicola vincitrice dell’Oscar 2006 come migliore lungometraggio animato. Le scelte dell’Accademy sono naturalmente opinabili e come tali oggetto di discussioni e contestazioni superflue. Tuttavia, tenuto conto dei grandi competitori sconfitti, “La sposa cadavere” di Tim Burton e “Il castello errante di Howl” di Hayao Myasaki, sarebbe interessante conoscere i criteri in base ai quali si è assegnata la statuetta d’oro. Il “primo horror vegetariano del mondo”, frutto della fatica della Aardman animation di Bristol, verrebbe da pensare, è stato preferito per lo spirito indiscutibilmente ludico che lo anima: i capolavori del Maestro giapponese e del geniale autore statunitense trasfondono nei cartoni o nella cosiddetta “stop motion” critica sociale ed una originale visione delle realtà, componenti dissonanti, per la raffinata rielaborazione di modelli cinematografici, letterari e filosofici, rispetto all’infantilismo ingenuo peculiare del genere animato delle origini. Se si guarda al rigoroso rispetto delle convenzione e delle regole del cartoon non destinato ad un pubblico adulto, sicuramente “Wallace & Gromit: la maledizione del coniglio mannaro” merita il suo trionfo: il certosino lavoro di cesello sulla plastilina( in realtà di tratta di Aard-mix , una pasta modellabile adatta particolarmente alla manipolazione inventata dai laboratori della Aardman) ricrea l’effetto di una stanza dei giochi per bambini ideale, un microcosmo ipercolorato e buffonesco, fatto di pupazzetti, casette con giardino, automobiline, ortaggi gigante e cani dagli occhi a biglia, dove un babau, qui nelle vesti di un coniglio mannaro, più ridicolo che spaventevole, fa irruzione e getta scompiglio, ma per ridere e nessuno si spaventa. Lo spazio ricreativo rifiuta le modalità dello spettacolo per grandi: dunque non una narrazione fluida e distesa, alla maniera degli “impuri” Myasaki e Burton, e neppure rimandi celati nelle pieghe dell’intreccio, ma sketch e prevaricazione sul disegno d’insieme di dettagli visivamente mirabili o bizzarramente spassosi, dato che il riciclo dei materiali vari fornisce solo il pretesto per parentesi fini a se stesse, come nella ripresa della celebre scena madre di King Kong. Il pastiche prevale sulla fiaba-racconto, il gusto della citazione scoperta sull’autonomia della storia, la parodia divertita sulla serietà del messaggio: il formaggio diventa la chiave di lettura per i grandi classici delle letteratura inglese negli scaffali della biblioteca, l’anima oscura dentro di noi, il nostro doppio malvagio Mister Hayde, è ghiotta di gorgonzola, Wallace, scienziato maldestro, e il suo pragmatico cane Gromit sono una stramba versione della coppia, tipicamente inglese, complementare, risolutrice di enigmi e salvatrice della comunità chiusa nei guai, alla Sherlock Holmes e Watson, la passione ecologista per prodotti biologici e natura motiva la creazione di verdure simpaticamente deformi e di uno strampalato aspirapolvere salva conigli, lo scontro risolutivo si combatte sulla giostra infilando monetine, e ,per concludere, le impronte digitali sulla plastilina degli stessi animatori facilmente riconoscibili sono l’adolescenziale imprimatur d’autore, il sigillo firma su un’opera scherzosamente gigionesca. Volendo, il discorso potrebbe essere preso sul serio quando il coniglio-mannaro fa scaturire nel piccolo villaggio l’apocalittica sensazione della fine del mondo e dell’ira divina per i peccati umani…ma quali? Confondere i mostri con le loro caricature.
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serenella
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venerdì 10 marzo 2006
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carino ma...
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ed eccoci alla prova del lungometraggio per 2 eroi che gli appassionati dell'animazione non possono ignorare! wallace & gromit tornano geniali come sempre con la loro vita fatta di piccole e grandi bizzarrie e tanta semplicità targata U.K.! Il film procede liscio, incastrando una gag dopo l'altra e ricco di citazioni cinefile! eppure c'è qualcosa che manca ed il risultato mi è parso un tantino inferiore rispetto ai famosissimi corti che l'hanno preceduto! Belle le numerose allusioni sessuali (vedi la scena della serra con la riccona che seduce wallace- coniglio) e il prete sputa sentenze apocalittiche, ma il richiamo a king kong, ormai abusatissimo non mi è sembrato un granchè ! Nel complesso il film è molto godibile ma in sala mancano risate fragorose e in fondo si poteva osare di più s
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ed eccoci alla prova del lungometraggio per 2 eroi che gli appassionati dell'animazione non possono ignorare! wallace & gromit tornano geniali come sempre con la loro vita fatta di piccole e grandi bizzarrie e tanta semplicità targata U.K.! Il film procede liscio, incastrando una gag dopo l'altra e ricco di citazioni cinefile! eppure c'è qualcosa che manca ed il risultato mi è parso un tantino inferiore rispetto ai famosissimi corti che l'hanno preceduto! Belle le numerose allusioni sessuali (vedi la scena della serra con la riccona che seduce wallace- coniglio) e il prete sputa sentenze apocalittiche, ma il richiamo a king kong, ormai abusatissimo non mi è sembrato un granchè ! Nel complesso il film è molto godibile ma in sala mancano risate fragorose e in fondo si poteva osare di più sul tema degli ortaggi manipolati e della sperimentazione sugli animali! mi sorprende che abbia strappato l'oscar a tim burton!!!
Gromit ed il cane cattivo che lottano sull'aereoplanino sono meravigliosi!
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marcbett
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mercoledì 8 marzo 2006
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un po' meno di galline in fuga..
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ma sempre molto divertente,intelligente,pieno di riferimenti al cinema del passato.la trama è leggerina ma le trovate la riempiono e il film scorre che è un piacere.adatto a tutti piccoli e grandi..ma se sapessero quanti anni di lavoro ci sono voluti..! voto 8
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