onufrio
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lunedì 28 gennaio 2019
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un mattone
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Pesante come un mattone, dalla durata interminabile. Numerosi personaggi potenzialmente validi che rimangono inespressi, immersi in una macedonia di azione, arti marziali e scene poco sensate e alle volte superflue. Non c'è fluidità e la sceneggiatura ne risente, non trasmette emozione e alla lunga stanca.
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contrammiraglio
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venerdì 14 novembre 2014
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ma ci fanno o ci sono?
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Dato che non si cerca l'attendbilità in questi films, la non si trova; si sa che peccano in linearità, ma appunto lo si sa; si sa che le sceneggiature son quello che sono, appunto; ma a volte sono affascinanti e coinvolgenti; appunto, non è il caso.
Morale: perdibile.
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hsishi
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martedì 13 maggio 2014
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sciamanico…
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… come molti wuxia, non fosse altro per le 'battaglie in volo' (il volo in culture dal substrato sciamanico è immagine del piano estatico, di una lotta che si svolge fra spiriti – anche se non sono gli spiriti dei nostri schemi cristianizzati). Ma qui c'era ben di più: salvare il villaggio è una battaglia per la fertilità (Yufang mette al sicuro i semi, "la nostra fonte di vita", aiutata non a caso dai bambini), e i cattivi sono molto scopertamente dei demoni: dipinti, mascherati, addobbati di corna, portano nomi di animali… non sono tanto, o non sempre, il male assoluto; sono però "stregoni di un'altra comuniità"; e allo stesso tempo naturalmente i morti nel loro aspetto minaccioso, dunque la morte.
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… come molti wuxia, non fosse altro per le 'battaglie in volo' (il volo in culture dal substrato sciamanico è immagine del piano estatico, di una lotta che si svolge fra spiriti – anche se non sono gli spiriti dei nostri schemi cristianizzati). Ma qui c'era ben di più: salvare il villaggio è una battaglia per la fertilità (Yufang mette al sicuro i semi, "la nostra fonte di vita", aiutata non a caso dai bambini), e i cattivi sono molto scopertamente dei demoni: dipinti, mascherati, addobbati di corna, portano nomi di animali… non sono tanto, o non sempre, il male assoluto; sono però "stregoni di un'altra comuniità"; e allo stesso tempo naturalmente i morti nel loro aspetto minaccioso, dunque la morte. E il ruolo dei cavalli: amati, curati, protetti i propri; avversati quelli altrui.
Insomma mi sembra che questo film racconti la stessa storia che mettiamo ancora in scena anche noi nei nostri Carnevali, benché ne siamo sempre meno consapevoli: la lotta estatica per proteggere "le fonti di vita" dagli attacchi dei demoni/nemici/vicini pericolosi.
E lo ritengo tutt'altro che un demerito: personalmente ho trovato molto rinfrescante questa ripresa di contatto con archetipi che da noi sono quasi del tutto cancellati.
Non pretendo di essere una specialista di cinema e parlo da spettatrice: a me il film è sembrato valido. Ben fatto, avvincente, senza strepiti, fonte di curiosità e di sorprese, e visivamente bellissimo nelle scene degli scontri, di un'eleganza e di un ritmo stupefacenti. Se ho un piccolo appunto da fare, sono gli eccessivi sospiri dei personaggi femminili, che in alcune scene si esprimono a fiati mozzi un po' più a lungo di quel che parrebbe verosimile, Ma forse anche questo è un mio pregiudizio culturale…
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metalsoldier
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mercoledì 28 settembre 2011
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spettacolare, ma storia poco interessante
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Per cui la lunghezza del film diventa anche pesante. Alcune banalità e scene mielose di troppo (se è un film di combattimento deve essere tale e basta) Però non male.
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metalsoldier
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mercoledì 28 settembre 2011
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spettacolare, ma storia poco interessante
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Per cui la lunghezza del film diventa anche pesante. Alcune banalità e scene mielose di troppo (se è un film di combattimento deve essere tale e basta) Però non male.
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brandon
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sabato 11 settembre 2010
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il wuxia secondo tsui hark
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Capolavoro di arti marziali realizzato dal geniale regista di ONCE UPON A TIME IN CHINA. Il film è veramente bello ed emozionante con una storia valida perfettamente sviluppata e con combattimenti stupefacenti, da antologia quello finale con le spade. Gli attori, tra i quali risulta l' anziano Liu Chia-Liang regista di tanti film del genere negli anni '70 come 36° CAMERA DELLO SHAOLIN e MAD MONKEY KUNG FU, sono bravissimi e le ettrici particolarmante belle e aggraziate. Da lode sono poi le ottime scenografie e fotografie, tipiche dello stile filmico di Hark, che regalano paesaggi e scene di maestosa bellezza e grande poesia. Sicuramente uno dei migliori wuxia dell' ultimo decennio che, negli scontri corpo a corpo e nell' impatto visivo, supera nettamente pur buoni film simili come HERO, LA FORESTA DEI PUGNALI VOLANTI, LA TRIGRA E IL DRAGONE dei bravi Zhang Yimou e Ang Le che però non posono competere col talento registico di Hark.
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Capolavoro di arti marziali realizzato dal geniale regista di ONCE UPON A TIME IN CHINA. Il film è veramente bello ed emozionante con una storia valida perfettamente sviluppata e con combattimenti stupefacenti, da antologia quello finale con le spade. Gli attori, tra i quali risulta l' anziano Liu Chia-Liang regista di tanti film del genere negli anni '70 come 36° CAMERA DELLO SHAOLIN e MAD MONKEY KUNG FU, sono bravissimi e le ettrici particolarmante belle e aggraziate. Da lode sono poi le ottime scenografie e fotografie, tipiche dello stile filmico di Hark, che regalano paesaggi e scene di maestosa bellezza e grande poesia. Sicuramente uno dei migliori wuxia dell' ultimo decennio che, negli scontri corpo a corpo e nell' impatto visivo, supera nettamente pur buoni film simili come HERO, LA FORESTA DEI PUGNALI VOLANTI, LA TRIGRA E IL DRAGONE dei bravi Zhang Yimou e Ang Le che però non posono competere col talento registico di Hark. Il ritmo del film è più lento delle solite pellicole del regista e manca completamenta il contorno umoristico che caratterizzava la saga di ONCE UPON A TIME IN CHINA, però ne guadagnano atmosfera e racconto e, secondo me, il risltato è eccezionale. Un ottimo film di dramma, amore e arti marziali che consiglio fortemente!
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gec
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venerdì 6 giugno 2008
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bel film con dei limiti
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i soliti del cinema cinese: inutili appesantimenti, qualche infantilismo, varie incoerenze! comunque tanti miglioramenti. avanti così
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fede
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venerdì 27 luglio 2007
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un film da... perdere!!!
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Un film davvero da non gurdare... Idee anche buone alla base, ma condotte in maniera pessima. Il regista sceglie di inserire troppi personaggi (a contarli sono almeno 12 quelli principali!)e non racconta praticamente nulla di nessuno di questi. Prive di logica le sequenze, sembra siano state tagliate tre ore di film da quando compaiono quelli che saranno i protagonisti. La violenza delle scene non crea nessuna emozione, non si può provare nulla di fronte alle morti di personaggi senza un'anima che sembrano usciti da un fumetto giapponese. Stereotipi a non finire, bene e male troppo distinti, quasi tutti i personaggi rimangono stabili con caratteristiche ben definite e stereotipate. Il "cattivo" appare debole rispetto ai 7 guerrieri che, a mio parere, vincono in maniera davvero troppo semplice!!! Ed ecco che il film non ha proprio più senso, il finale è scontato.
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Un film davvero da non gurdare... Idee anche buone alla base, ma condotte in maniera pessima. Il regista sceglie di inserire troppi personaggi (a contarli sono almeno 12 quelli principali!)e non racconta praticamente nulla di nessuno di questi. Prive di logica le sequenze, sembra siano state tagliate tre ore di film da quando compaiono quelli che saranno i protagonisti. La violenza delle scene non crea nessuna emozione, non si può provare nulla di fronte alle morti di personaggi senza un'anima che sembrano usciti da un fumetto giapponese. Stereotipi a non finire, bene e male troppo distinti, quasi tutti i personaggi rimangono stabili con caratteristiche ben definite e stereotipate. Il "cattivo" appare debole rispetto ai 7 guerrieri che, a mio parere, vincono in maniera davvero troppo semplice!!! Ed ecco che il film non ha proprio più senso, il finale è scontato. Da rabbrividire pensare a un sequel (molto probabile vedendo l'ultima scena), anche se verrebbe la voglia di capirci qualcosa...
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adriano lotito
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domenica 20 maggio 2007
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il grande tsui hark colpisce ancora
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Più avvincente de La tigre e il dragone, più poetico di Hero, Tsui Hark, lo Steven Spielberg orientale ha realizzato un vero e proprio capolavoro in omaggio ai Sette samurai del grande regista Akira Kurosawa . Una grande minaccia incombe su un villaggio cinese, ma per fortuna arrivano le sette spade
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