I giorni dell'abbandono |
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Un film di Roberto Faenza.
Con Margherita Buy, Luca Zingaretti, Goran Bregovic, Alessia Goria, Fausto Maria Sciarappa.
continua»
Drammatico,
durata 96 min.
- Italia 2005.
uscita venerdì 16 settembre 2005.
MYMONETRO
I giorni dell'abbandono
valutazione media:
2,66
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Gerarchia delle urgenzedi RescartFeedback: 8315 | altri commenti e recensioni di Rescart |
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sabato 31 marzo 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Quando tutto sembra crollare intorno a e i fondamenti vengono meno c’è una sorta di istinto inconscio che si riaffaccia alla soglie della coscenza, una sorta di istinto di sopravvivenza che “congiura” a nostra favore per farci seguire una gerarchia delle urgenze, che coscientemente non seguiremmo mai. Ne “I giorni dell’abbandono” l’istinto di sopravvivenza coincide con l’istinto di una madre che deve reinventare una narrazione biografica spezzata dal marito, che l’abbandona per seguire una nuova fiamma, la giovane figlia di un’amica di famiglia rimasta da poco vedova. Nel caos esistenziale e psicologico che ne consegue si riaffaccia una forza inconscia, primordiale, che consente all’abbandonata di sostituire la traduzione di un insignificante best-seller d’oltralpe con un proprio racconto. Quello della sua realtà esistenziale contingente, impersonata nella figura della poverella che si ricorda all’ultimo momento di avere delle responsabilità anzitutto verso i suoi due figli ancora bisognosi delle sue cure, in assenza delle attenzioni del padre ma non dei suoi alimenti. L’assenza del padrone invece sarà rimpiazzata dal fedele otto, il simpatico cane di casa, con una bomboletta di insetticida, che ben presto lo porterà all’avvelenamento e alla morte. Ma questo sarà l’unico evento veramente drammatico di un film destinato al lieto fine, a dispetto di tutti gli uccellacci del malaugurio che vedono nelle separazioni famigliari e nei divorzi le radici di tutti i mali della società contemporanea.
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