Emily (Chantal Degroat), ragazza di colore che vive con i propri genitori, e la sua amica Angelica (Maya Borovich) si addentrano nel cuore del bosco che lambisce le loro abitazioni, allo scopo di partecipare un emozionante rave party.
Ma arrivano con largo anticipo, è ancora giorno e la gente già arrivata è davvero poca.
La bella Angelica allora, che si è notevolmente emancipata andando a studiare a Los Angeles, adocchia Swan (Sage Stallone) e senza il minimo imbarazzo e in maniera spregiudicata si avvicina per conoscerlo.
Swan non perde tempo e propone allora alle due ragazze, nell'attesa che il rave prenda quota, di recarsi nella baita dove si trovano alcuni suoi amici, che definisce amanti come loro del divertimento e della musica rock and roll.
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Emily (Chantal Degroat), ragazza di colore che vive con i propri genitori, e la sua amica Angelica (Maya Borovich) si addentrano nel cuore del bosco che lambisce le loro abitazioni, allo scopo di partecipare un emozionante rave party.
Ma arrivano con largo anticipo, è ancora giorno e la gente già arrivata è davvero poca.
La bella Angelica allora, che si è notevolmente emancipata andando a studiare a Los Angeles, adocchia Swan (Sage Stallone) e senza il minimo imbarazzo e in maniera spregiudicata si avvicina per conoscerlo.
Swan non perde tempo e propone allora alle due ragazze, nell'attesa che il rave prenda quota, di recarsi nella baita dove si trovano alcuni suoi amici, che definisce amanti come loro del divertimento e della musica rock and roll. Promette che là potranno trovare dell'ectasy di qualità che li aiuterà a godersi meglio la serata.
Dopo un lungo cammino, quando arrivano in quella squallida e sperduta baita, si troveranno invece a dover fronteggiare una gang di psicopatici capeggiata da Chaos (Kevin Gage) che sembra, con il loro arrivo, aver trovato della "carne fresca" su cui sfogare i suoi istinti bestiali.
Vengono legate, caricate su un furgone e trasportare da un'altra parte del bosco e da lì comincerà il loro vero incubo.
Pellicola di grande impatto emozionale che si dice sia nata inizialmente come remake de "L'ultima casa a sinistra" di Wes Crawen del 1972 (remake invece girato più tardi da Dennis Lliadis nel 2009) prima di essere poi giudicato dal regista David De Falco sufficientemente originale da meritare un proprio destino indipendente.
Non è tratta da una storia vera, ma è ispirato al diffuso e agghiacciante fenomeno che viene denunciato dal regista/sceneggiatore: quello del rapimento, stupro e assassinio di tantissimi giovani (soprattutto ragazze) da parte di soggetti psicopatici violenti.
Il film ha, almeno nelle intenzioni dichiarate, una finalità sociale essendo infatti principalmente rivolto alle famiglie e alle potenziali vittime al fine di renderle più consapevoli dei pericoli insiti nel concedere fiducia a persone sconosciute.
Si distingue per la crudeltà assoluta e per l'atrocità delle scene di violenza, per le quali è da alcuni considerato un vero cult (scene che si fa fatica a credere, ma che sicuramente non si allontanano troppo da fatti realmente accaduti).
Tuttavia, mentre si guadagna credibilità per quella feroce brutalità senza limiti dei suoi protagonisti negativi, la perde piuttosto velocemente a causa di un copione avaro di grandi spunti per coadiuavare con efficacia l'idea centrale del progetto, nonché a causa di una regia approssimativa e di uno sciagurato finale, incomprensibile per la sua assurdità.
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