crockett
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giovedì 29 giugno 2017
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deluso
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Come distruggere non solo un film ma soprattutto uno dei migliori personaggi "gangster" nella storia di Hollywood.Nessuna traccia del comunque inarrivabile Al Pacino,ma anche la mancanza di spessore e il cambiamento totale di quello che dovrebbe essere Brigante da giovane.Un finale quasi comico con le regole della strada che erano il vangelo per il vero Carlito disattese completamente.Praticamente un film e un personaggio nemmeno parenti alla lontana del film di De Palma.
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crockett
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giovedì 29 giugno 2017
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delusione
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Come uccidere un film ma soprattutto come uccidere un personaggio.Questo,che in teoria dovrebbe essere il giovane Carlito,non ha ne' lo spessore ne' la personalita di uno dei più' riusciti "gangster" della storia di Holliwood.Le regole della strada,sacre per il vero Brigante,sono spazzate via in un finale da comica.
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fedecnc
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lunedì 27 agosto 2012
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rivoglio 100 minuti indietro della mia vita ...
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Questo film sembra girato da un novellino che produce telefilm di serie B, non mi è piaciuto nulla, non mi è piaciuto il cast di attori, non mi sono piaciute le inquadrature, i dialoghi sono scadenti, perfino le colonne sonore erano pessime, montate pure male, senza sincronia con le scene, senza che aiutino a trasmettere la minima emozione, in alcuni momenti sono così fuori luogo che sembra di guardare un film porno.
L'unica cosa bella di questo film ?
Il nome, che riporta alla mente il film di De Palma.
Cosa che può far confondere.. difatti l'ho preso in affitto convinto di prendere Carlito's Way di De palma, che avevo visto molti anni fà, di cui non ricordavo nulla, ma solo che mi era piaciuto molto.
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Questo film sembra girato da un novellino che produce telefilm di serie B, non mi è piaciuto nulla, non mi è piaciuto il cast di attori, non mi sono piaciute le inquadrature, i dialoghi sono scadenti, perfino le colonne sonore erano pessime, montate pure male, senza sincronia con le scene, senza che aiutino a trasmettere la minima emozione, in alcuni momenti sono così fuori luogo che sembra di guardare un film porno.
L'unica cosa bella di questo film ?
Il nome, che riporta alla mente il film di De Palma.
Cosa che può far confondere.. difatti l'ho preso in affitto convinto di prendere Carlito's Way di De palma, che avevo visto molti anni fà, di cui non ricordavo nulla, ma solo che mi era piaciuto molto.
Ni sono bastati i primi 15 secondi di film per capire che non era di De Palma, e non era neanche minimamente paragonabile al suo..
Questo è uno dei tanti prequel, tirato sù senza troppi sforzi, contando solo sulla fama del suo predecessore.
Non ve lo consiglio proprio.
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imperialista
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domenica 28 settembre 2008
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ankora io
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sono d'accordo che non ha nulla a che fare con il primo carlito's way pero a me personalmente è piaciuto anche se ovvio al pacino non si puo paragonare a nessun'altro attore al mondo comunque secondo me nn era cosi brutto
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imperialista
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domenica 28 settembre 2008
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hey
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mamma mia qnt è bello sto film ragazzi!!!!!!!!!!!nn sono un lavasecco d merda sono CARLITO BRIGANTE!!!!
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paolo bardelli
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domenica 1 luglio 2007
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i prequel la nuova malattia
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"L'arte del sequel" è una disciplina da tempo consolidata. Si propone un film,il film ottiene grandi risultati al botteghino...Si mette in cantiere il sequel! Talvolta, anche più di uno.
Ma ipotizziamo che, a causa dello svolgimento della trama narrativa(nel caso, per esempio che il personaggio sia passato a miglior vita)sia impossibile continuare a "spremere il limone" ad oltranza... Che fare per lucrare ancora?? PREQUEL.
Questo, ahimè, è il caso del film in questione che poco o nulla ha a cui spartire col(a mio modesto avviso,splendido)film con Al Pacino.
Il film narra le vicende di un giovane Carlito Brigante in maniera stucchevolmente prevedibile ed i dialoghi mancano assolutamente di mordente.
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"L'arte del sequel" è una disciplina da tempo consolidata. Si propone un film,il film ottiene grandi risultati al botteghino...Si mette in cantiere il sequel! Talvolta, anche più di uno.
Ma ipotizziamo che, a causa dello svolgimento della trama narrativa(nel caso, per esempio che il personaggio sia passato a miglior vita)sia impossibile continuare a "spremere il limone" ad oltranza... Che fare per lucrare ancora?? PREQUEL.
Questo, ahimè, è il caso del film in questione che poco o nulla ha a cui spartire col(a mio modesto avviso,splendido)film con Al Pacino.
Il film narra le vicende di un giovane Carlito Brigante in maniera stucchevolmente prevedibile ed i dialoghi mancano assolutamente di mordente.
Per quanto riguarda le musiche, aprirei un capitolo a parte in quanto sono ovvie,magari un pò banali ma, di certo, non pessime.Non tragiche come il resto,almeno!
Il film è, comunque,noioso e privo di carattere,si cerca di rinverdire i fasti di un mito, ma il tentativo risulta davvero patetico.
Ma era proprio necessario riesumare la salma del personaggio di Al Pacino???
Riposa in pace, Carlito.
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ansem86
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domenica 18 giugno 2006
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concordo
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non sarà mai come l'originale Carlito's way...non bisogna profanare certi capolavori di film!!!
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letisia
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mercoledì 15 marzo 2006
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a me è piaciuto , anche lui.....
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sono d'accordo che il fim non sia una grande trama .... ma ritengo che l'attore Jay Hernandez abbia svolto un bel lavoro è mooolto carino e affascinante lo ritengo un attore emergente che fra un paio d'anni sarà sulla cresta dell'onda...
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morositas
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mercoledì 25 gennaio 2006
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davvero pessimo
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Ma gli attori erano tali o li hanno pescati per strada. Che oltraggio al vero ed unico carlito's way. Ti pone dinanzi un bivio: spegnere la TV o addormentarti. Scegliete voi......
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anonimo
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domenica 1 gennaio 2006
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delusione totale
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Progetto troppo ambizioso, quello di Martin Bregman: riuscire a rinverdire i fasti di uno dei più bei gangster movie degli ultimi 15 anni, senza essere nè Brian De Palma nè avere un Al Pacino o uno Sean Penn nel cast, è una scommessa prevedibilmente persa in partenza.
Spiace ugualmente, però, il trovarsi di fronte a un risultato peggiore delle aspettative.
Innanzitutto, delude la totale mancanza di collegamento col capolavoro di De Palma: il Carlito Brigante, piatto e stereotipato malvivente qualunque. interpretato da Jay Hernandez potrebbe tranquillamente essere solamente un omonimo di quello tormentato, contraddittorio e affascinante cui Pacino ha donato le sembianze 12 anni fa. Non c'è un minimo accenno, in tutto in film, a un qualsivoglia dettaglio che faccia capire (nome a parte) che si tratti effettivamente di un prequel.
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Progetto troppo ambizioso, quello di Martin Bregman: riuscire a rinverdire i fasti di uno dei più bei gangster movie degli ultimi 15 anni, senza essere nè Brian De Palma nè avere un Al Pacino o uno Sean Penn nel cast, è una scommessa prevedibilmente persa in partenza.
Spiace ugualmente, però, il trovarsi di fronte a un risultato peggiore delle aspettative.
Innanzitutto, delude la totale mancanza di collegamento col capolavoro di De Palma: il Carlito Brigante, piatto e stereotipato malvivente qualunque. interpretato da Jay Hernandez potrebbe tranquillamente essere solamente un omonimo di quello tormentato, contraddittorio e affascinante cui Pacino ha donato le sembianze 12 anni fa. Non c'è un minimo accenno, in tutto in film, a un qualsivoglia dettaglio che faccia capire (nome a parte) che si tratti effettivamente di un prequel.
Al di là di ciò, comunque, questo "Rise to Power", è un action movie qualsiasi, dai contenuti triti e ritriti, messi in scena con un'imperizia quasi imbarazzante.
Si parte con un abbozzo di noir dalle tinte intrapsichiche, con sequenza iniziale al ralenti che richiama stilisticamente quella di "Carlito's Way", e si prosegue su toni sempre più stereotipati e prevedibili, visti in centinaia di pellicole minori, concepite col Manuale del Piccolo Sceneggiatore. Fino alla comparsa di Luis Guzman (l'unico attore che faceva parte anche del casting del capolavoro di De Palma, qui utilizzato nei panni di un nuovo personaggio), al cui ingresso in scena coincide uno sconcertante cambio di registro: il film muta improvvisamente in un malriuscito tentativo di imitare lo stile crime movie\umorismo surreale a là The Snatch\Pulp Fiction, regalando una secchiata d'acqua gelata al più ottimista degli spettatori che ancora non aveva osato ammettere a se stesso di trovarsi di fronte a uno dei peggiori film dell'anno.
Non vale la pena nemmeno sacrificare i pochi euro del noleggio.
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(di dusk)
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