paolp78
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domenica 23 marzo 2025
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storia vera, trasposta efficacemente
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Non sempre funzionano i film tratti da storie realmente accadute, ciò perché la realtà non è quasi mai così interessante da poterne ricavare una sceneggiatura valida; le eccezioni sono costituite da quei fatti di cronaca talmente inconsueti e gravi da essere capaci di destare l’interesse del pubblico, che ne è disgustato ma al contempo anche morbosamente attratto. Questo è l’effetto che ha portato alla buona riuscita di questa pellicola del 2006, ispirata a tragici fatti di circa 7 anni prima.
Il regista Nick Cassavetes, figlio d’arte di John Cassavetes e Gena Rowlands, pur modificando mi nomi dei personaggi, si attiene scrupolosamente ai fatti reali ed offre una descrizione molto apprezzabile per verosimiglianza e accuratezza degli ambienti dei giovani spacciatori delle ricche realtà della costa occidentale degli Stati Uniti.
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Non sempre funzionano i film tratti da storie realmente accadute, ciò perché la realtà non è quasi mai così interessante da poterne ricavare una sceneggiatura valida; le eccezioni sono costituite da quei fatti di cronaca talmente inconsueti e gravi da essere capaci di destare l’interesse del pubblico, che ne è disgustato ma al contempo anche morbosamente attratto. Questo è l’effetto che ha portato alla buona riuscita di questa pellicola del 2006, ispirata a tragici fatti di circa 7 anni prima.
Il regista Nick Cassavetes, figlio d’arte di John Cassavetes e Gena Rowlands, pur modificando mi nomi dei personaggi, si attiene scrupolosamente ai fatti reali ed offre una descrizione molto apprezzabile per verosimiglianza e accuratezza degli ambienti dei giovani spacciatori delle ricche realtà della costa occidentale degli Stati Uniti.
Straordinaria la capacità di analizzare i singoli personaggi protagonisti della vicenda, cogliendone i tratti distintivi e riuscendo a riprodurli in modo assolutamente credibile nella finzione cinematografica. In questa operazione risulta decisivo l’apporto dell’ottima squadra di attori, quasi tutti molto giovani, a disposizione di Cassavetes. Tra tutti è Justin Timberlake che più si mette in mostra, ma sono bravissimi negli altri ruoli in primo piano anche Emile Hirsch, Ben Foster, Anton Yelchin il più giovane del gruppo (attore morto prematuramente), Olivia Wilde, Amanda Seyfried, Shawn Hatosy e Chris Marquette.
Il cast è completato da due grandi star come Bruce Willis e Sharon Stone, impiegati in ruoli minori, e dal vecchio caratterista Harry Dean Stanton.
Uno dei maggiori pregi dell’opera è quello di aver saputo restituire l’insensatezza e la stupidità del grave fatto di cronaca e delle circostanze che hanno portato ad esso: aspetto che mette a nudo l’enorme squilibrio tra il grado di maturità dei giovanotti protagonisti della vicenda e le eccessive disponibilità di cui godevano.
Da segnalare il taglio documentaristico che Cassavetes adopera inserendo didascalie per presentare i vari personaggi che compaiono e per indicare le date degli accadimenti ed i luoghi nei quali si svolgono.
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renato c.
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martedì 1 aprile 2014
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terribile!!! .......perchè vero!!!
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Quanti guai fa la maledetta droga!!! Il film inizia con festini zeppi di parolacce una dietro l'altra e di riferimenti ad atti sessuali gay! E lo trovavo stomachevole! Dopo c'è stata l'evoluzione dei fatti e debbo riconoscere che è un film fatto bene! Purtroppo su un fatto relmente accaduto! Alla base di tutto c'è la droga! Chi la spaccia e chi si indebita!!! Un ragazzo indebitato va a chiedere i soldi al padre, ma questi non glie li da, perchè capisce che uso ne farebbe! Così lo spacciatore, suo coetaneo gli rapisce il fratello quindicenne dicendo che lo libererà solo quando avrà saldato il debito! A parte un momento iniziale il rapito viene però trattato bene anzi, si fa perfino un party in piscina con due belle ragazze! Ma poi il rapitore comincia a temere che una volta tornato a casa p
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Quanti guai fa la maledetta droga!!! Il film inizia con festini zeppi di parolacce una dietro l'altra e di riferimenti ad atti sessuali gay! E lo trovavo stomachevole! Dopo c'è stata l'evoluzione dei fatti e debbo riconoscere che è un film fatto bene! Purtroppo su un fatto relmente accaduto! Alla base di tutto c'è la droga! Chi la spaccia e chi si indebita!!! Un ragazzo indebitato va a chiedere i soldi al padre, ma questi non glie li da, perchè capisce che uso ne farebbe! Così lo spacciatore, suo coetaneo gli rapisce il fratello quindicenne dicendo che lo libererà solo quando avrà saldato il debito! A parte un momento iniziale il rapito viene però trattato bene anzi, si fa perfino un party in piscina con due belle ragazze! Ma poi il rapitore comincia a temere che una volta tornato a casa parli, di venire scoperto prendendosi l'ergastolo (pena per i sequestri di persona) e decide di farlo sopprimere nonostante la contrarietà della maggior parte della compagnia! E' penoso vedere questo ragazzo impaurito che supplica "Non voglio morire!" ed il ragazzo che più gli era stato amico che gli dice "Io non ti farei mai del male!" mentre gli lega i polsi col nastro adesivo sul bordo della fossa in cui è destinato ad essere sepolto! Poi, un colpo di vanga ed una sparata con la mitraglietta (come è accaduto con l'assassinio di Aldo Moro!) e un povero ragazzo innocente che credeva di aver trovato nuovi amici e belle amiche termina la sua esistenza che fino ad allora era stata soffocata dall'affetto morboso (forse anche sessualmente!) della madre! Il regista è stato stato molto in gamba riuscendo a far provare odio per Johnny, lo spacciatore sequestratore; e pur essendo personalmente contrario alla pena di morte, mentre vedevo il film avrei messo volentieri il cappio al collo sia a Johnny che all'esecutore materiale del delitto! Al termine del film sono tornato sulle mie convinzioni pensando come sempre che l'ergastolo (però completo e senza sconti e abbuoni!) sia ben peggiore della morte!! Certo che tutto ha origine con lo spaccio di droga! Quanti guai e quanti giovani criminali ha creato in tutto il mondo!!! Riusciremo mai a liberarci da questa piaga!!??
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enry93ss
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lunedì 16 settembre 2013
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film molto gradevole
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Alpha Dog a mio avviso è un film davvero piacevole, nè troppo lungo, nè troppo corto e sopratutto mai noioso. Davvero bel cast e bella trama. Non è un capolavoro ma è l'ideale se si vuole guardare un film toccante. Infatti fin da subito la storia è davvero molto coinvolgente. Il film è ispirato ad una storia vera e ciò rende il film ancor più interessante.
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pjmix
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martedì 10 gennaio 2012
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buono, ma non troppo.
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Difficile dare un voto a questo film e sono consapevole del fatto che 2 sole stelle non gli rendano piena giustizia, ma 3 siano troppe; un film, a mio parere, da 2 stelle e mezzo. Buono, ma non troppo; storia a mio avviso non del tutto coerente e lineare nel suo procedere: viene dato troppo poco spazio a Ben Foster, che sfoggia un'interpretazione degna di un oscar, mentre Justin Timberlake (che si conferma quasi più bravo a recitare che a cantare) ricalca un rapporto di amicizia con Zack fin troppo vero e sincero per poterlo poi pugnalare alle spalle in quel modo; insomma, a mio parere cerca di emulare una storia vera , ma non sembra poi tanto reale.
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maverickk
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sabato 9 luglio 2011
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colpisce, ma non convince.
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Magari questa docu-fiction sulla malavita giovanile meritava di più di tre stelline, però non quattro. Sì, perché 'Alpha Dog' ne ha di pregi, eccome. Primo fra tutti la strabiliante interpretazione dello snobbatissimo Ben Foster, nel ruolo di Jake Mazursky; certo, magari non è difficile interpretare un drogato neo-nazista (peraltro di origini ebree) assumendo realmente metanfetamine, però Foster ci ha messo sicuramente del suo, regalandoci spezzoni memorabili di deliri da vero e proprio consumatore di speed. Secondo pregio è un'altra interpretazione da premiare, quella di Anton Yelchin, il giovane di origini russe che ci mette pochissimo a farsi volere bene dal pubblico, e ci mette altrettanto poco a far stringere il cuore nel momento dell'assassinio.
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Magari questa docu-fiction sulla malavita giovanile meritava di più di tre stelline, però non quattro. Sì, perché 'Alpha Dog' ne ha di pregi, eccome. Primo fra tutti la strabiliante interpretazione dello snobbatissimo Ben Foster, nel ruolo di Jake Mazursky; certo, magari non è difficile interpretare un drogato neo-nazista (peraltro di origini ebree) assumendo realmente metanfetamine, però Foster ci ha messo sicuramente del suo, regalandoci spezzoni memorabili di deliri da vero e proprio consumatore di speed. Secondo pregio è un'altra interpretazione da premiare, quella di Anton Yelchin, il giovane di origini russe che ci mette pochissimo a farsi volere bene dal pubblico, e ci mette altrettanto poco a far stringere il cuore nel momento dell'assassinio. Terzo ed ultimo pregio il tema principale del film, ovvero la perdizione e la svalutazione di ogni valore della gioventù odierna, in questo caso la gioventù di Santa Barbara a L.A., ove i bianchi imitano i neri pur mantenendo tendenze razziste, e l'esempio più vicino ad essi è il gangsta rap. Per il resto 'Alpha Dog' regala poco altro, se non il marginale ruolo di una madre devastata (Sharon Stone) e l'impacciato Emile Hirsch in un ruolo che forse non gli sta proprio a pennello, ovvero il capo, il boss, lo spacciatore che macchina tutta questa tragedia. Il risultato è un film discreto, che in certi momenti colpisce davvero (vedi il momento topico dell'assassinio del piccolo Zacky), e che alla fine fa riflettere su massimi sistemi come il valore della vita, soprattutto della vita di un quindicenne innocente. Il vero dramma è che 'Alpha Dog' è ispirato ad un fatto di cronaca realmente accaduto.
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fede81
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domenica 15 maggio 2011
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alpha dog
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Niente di trascendentale, ma un buon film, recitato in maniera realistica. Sulla stupidità del male.
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cronix1981
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venerdì 24 dicembre 2010
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quant'è bella giovinezza ...
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Quant'è bella giovinezza,
Che si fugge tuttavia!
Chi vuol essere lieto, sia:
Di doman non c'è certezza
Lorenzo il Magnifico (Firenze, 1º gennaio 1449 – Firenze, 9 aprile 1492)
Cosa rimane oggi di bello nella gioventù? Divertimento. Sballo a tutti i costi. Egoismo ed egocentrismo. Accidia (termine ormai desueto ma che meglio di tutti potrebbe rappresentare la gioventù moderna). Poco altro? Forse.
Ma la colpa è da ricercare nei giovani o nella società che li educa senza valori e senza principi? Quello che dovrà essere il suo futuro, le nuove generazioni, è abbandonato a se stesso.
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Quant'è bella giovinezza,
Che si fugge tuttavia!
Chi vuol essere lieto, sia:
Di doman non c'è certezza
Lorenzo il Magnifico (Firenze, 1º gennaio 1449 – Firenze, 9 aprile 1492)
Cosa rimane oggi di bello nella gioventù? Divertimento. Sballo a tutti i costi. Egoismo ed egocentrismo. Accidia (termine ormai desueto ma che meglio di tutti potrebbe rappresentare la gioventù moderna). Poco altro? Forse.
Ma la colpa è da ricercare nei giovani o nella società che li educa senza valori e senza principi? Quello che dovrà essere il suo futuro, le nuove generazioni, è abbandonato a se stesso. E un giovane abbandonato a se stesso ha come unico scopo il piacere.
È questa la riflessione a cui si giunge dopo aver visto Alpha Dog.
Rimanendo focalizzati al grande schermo, già in passato un grande visionario e precursore dei tempi moderni , ovvero Stanley Kubrik, in “Arancia meccanica” aveva forse anticipato i tempi teorizzando il concetto di “violenza per divertimento”. Ma è duro osservare come oggi questa soglia sia stata ormai ampiamente oltrepassata. E questo film, a tratti quasi un documentario, vuole essere un campanello d’allarme sul malessere della “nuova gioventù” bruciata.
Il film ha alcuni limiti, ma nel complesso riesce a mantenersi equilibrato e a giungere inesorabilmente al finale, che sebbene scontato rappresenta il culmine e il fulcro di tutta la storia. Buone le prove di Emile Hirsch e di Justin Timberlake (peraltro una piacevole novità come attore). E ovviamente va considerato positivamente il fatto che il film riesca, nel bene o nel male, a trasmettere un messaggio.
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britannico
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martedì 19 ottobre 2010
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film di denuncia che punge il cuore.
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Un film vero che va diritto al cuore, ragazzi fragili di genitori assenti, una comunicazione ai minimi termini, tanta droga che prende il posto del cervello e fa muovere i protagonisti su una strada senza ritorno.
Una realtà raccontata con abilità che è denuncia sociale, e avvertimento per le generazioni, ma anche per gli adulti, quanto amore si da' ai propri figli, cosa si insegna loro ? Un film che merita essere visto,
c'è un linguaggio del clan che scimmiotta il cinema, ne è prova la gigantografia di "Scarface", grazie a Nick Cassavetes per ciò che ci fa sapere e ci fa male, di un pezzo di mondo che può essere il nostro.
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Un film vero che va diritto al cuore, ragazzi fragili di genitori assenti, una comunicazione ai minimi termini, tanta droga che prende il posto del cervello e fa muovere i protagonisti su una strada senza ritorno.
Una realtà raccontata con abilità che è denuncia sociale, e avvertimento per le generazioni, ma anche per gli adulti, quanto amore si da' ai propri figli, cosa si insegna loro ? Un film che merita essere visto,
c'è un linguaggio del clan che scimmiotta il cinema, ne è prova la gigantografia di "Scarface", grazie a Nick Cassavetes per ciò che ci fa sapere e ci fa male, di un pezzo di mondo che può essere il nostro.
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miusic89
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mercoledì 13 gennaio 2010
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comunque..
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..và detto che la frase citata nella pagina principale del film e che MyMovies attribuisce a Justin Timberlake ("entrai con un diploma in marijuana ed uscii con un dottorato in cocaina)", è in realtà una frase presa pari pari dal film Blow... Poi non so se la frase fosse veramente presente anche nel film Alpha Dog, ma nel caso è evidentemente una citazione.
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ciccio
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giovedì 25 dicembre 2008
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il futuro
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guardando questo film ho avuto la sensazione del troppo che annoia..........giovani ragazzi americani, che a vedere non se la passono male, trafficoni di droga con vite allo sbando del vizio, dove il leader e' un debole, forte solo del carisma del padre, che probabilmente lui si e' un boss.
il film non e' male, il fatto che colpisce e' che e' vero e che l'america solitamente anticipa i nostri tempi............speriamo pero' che le nuove generazioni possano fermarsi dalla tendenza che e' gia' in atto.
questo film deve far riflettere i giovani e non dettare emulazione....questo e' il monito.
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