boston george
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giovedì 23 luglio 2009
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affascinante
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Un film decisamente bello anzi affascinante
con un buon cast e una bella storia e poi a me piacciono tantissimo le storie che trattano facoltà superiori e cervello; un film fatto interamente di colpi di scena dall'inizio alla fine e poi il finale era decisamente scontato anche se finiva meglio se alla fine il protagonista riusciva a stare insieme alla sua amata.
Cmq questo finale va decisamente bene complimenti al regista e agli attori e complimenti alla Smart...
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pryscilla
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martedì 30 giugno 2009
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incasinatissimo film
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Da farti venire il mal di testa ma ti tiene incollato fino alla fine. Per questo lo reputo un buon film. Peccato il finale che non mi ha convinto molto.
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(di ultraviolence)
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ultraviolence
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domenica 7 giugno 2009
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grandioso col finale alternativo
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Per quasi tutta la durata del film ho pensato: “finalmente due autori che hanno le palle di trattare tematiche filosofico-esistenzialiste profonde, pessimistiche senza timore di subire le censure e stroncature degli addetti ai lavori e senza cedere ai prevedibili gusti del pubblico”. Però sfortunatamente arriva il finale a neutralizzare e mandare all’aria gli encomiabili propositi su cui fino a quel momento si reggeva quest’opera: subentra il lieto fine risolutore che mette d’accordo tutti e buona notte alle potentissime speculazioni, che potevano far aprire gli occhi su problemi sì scottanti e inquietanti, ma d’imprescindibile rilevanza (se non altro per chi ha quel minimo d’onestà intellettuale che gli consenta, quanto meno, di prenderle in considerazione).
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Per quasi tutta la durata del film ho pensato: “finalmente due autori che hanno le palle di trattare tematiche filosofico-esistenzialiste profonde, pessimistiche senza timore di subire le censure e stroncature degli addetti ai lavori e senza cedere ai prevedibili gusti del pubblico”. Però sfortunatamente arriva il finale a neutralizzare e mandare all’aria gli encomiabili propositi su cui fino a quel momento si reggeva quest’opera: subentra il lieto fine risolutore che mette d’accordo tutti e buona notte alle potentissime speculazioni, che potevano far aprire gli occhi su problemi sì scottanti e inquietanti, ma d’imprescindibile rilevanza (se non altro per chi ha quel minimo d’onestà intellettuale che gli consenta, quanto meno, di prenderle in considerazione).
Poi vengo a sapere che il lavoro d’esordio della coppia di registi ha un finale alternativo (anzi due): lo visiono e tutto si ricompone. L’opzione scartata (chissà perché…) non fa che confermare –se non addirittura potenziare- la portata delle riflessioni sulle quali Eric Bress e J.Mackye Gruber avevano imbastito la struttura narrativa della pellicola. E poco importa se la sceneggiatura presenta buchi, pecche e incongruenze: i contenuti sono così profondamente “devastanti” da far passare in secondo, terzo e quarto piano qualsiasi presunta lacuna.
In altre parole, dal finale ultra-pessimistico emerge in maniera netta e definitiva la visione sull’esistenza umana, segnata irrimediabilmente dal male e dall’assenza di giustizia (divina). Il potere, di cui dispone Evan Treborn, di tornare indietro nel tempo gli consente di sperimentare e verificare, anzitutto, come la natura d’ogni soggetto muti (in massima parte) a seconda delle esperienze che si sono accumulate nel corso della vita. Viene così meno qualsiasi possibilità di giudicare aprioristicamente una persona, essendo il nostro comportamento la risultante d’una fitta sequela di eventi-variabili che determinano l’agire esautorando la capacità volitiva autonoma.
Ma di là dagli aspetti “deterministici” che connotano ogni esistenza, Bress e Gruber vanno ancora più a fondo, gettando una luce su un punto focale: e cioè quello dell’impossibilità di trovare una soluzione al dolore che comporta il vivere. Il male è connaturato, consunstanziale alla storia, per cui non v'è possibilità d’estinguerlo, come dimostrano i ripetuti tentativi drammaticamente provati dal protagonista della vicenda. In altre parole, e secondo il tema narrativo del film, qualsiasi azione può soltanto -per ipotesi- incidere in maniera relativa sul decorso degli avvenimenti, modificandoli pure, ma senza possibilità d’ovviare definitivamente ai fatti infausti: il male rimane, persiste come il vento che soffia in direzioni di volta in volta differenti. La negatività non perisce, bensì si limita a spostarsi da situazione a situazione, da soggetto a soggetto: non si crea né si distrugge, assume solo forme diverse. E l’unico modo per non subirla e per darle scacco sembrerebbe essere –con buona pace d’Ingmar Bergman- “non giocare la partita della vita”: paradossalmente il non esistere come risoluzione dell’esistere.
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(di plumblu)
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tod315
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giovedì 21 maggio 2009
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d'accordo con la recensione
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ottima idea pessima realizzazione.
gli attori non sono male, per il genere di film ci si potrebbe aspettare di peggio. purtroppo la storia (molto interessante) è raccontata malissimo. il finale non ha assolutamente senso ed è inspiegabilmente conciliante. sarò io che in genere odio il lieto fine...
comunque nonostante tutto riesce ad essere avvincente.
tre stelle per l'idea e per non avermi fatto addormentare.
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kl1fct
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lunedì 20 aprile 2009
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bah
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Buon film per una mezzoretta, fino a che il protagonista si sveglia in una confraternita piena di gente ambigua che fa e dice cose ambigue senza senso.. dopo di che sembra una fiera di banalità e luoghi comuni (amore impossibila, prostitute, handicap, pedofilia..) espressi con una superficialità degna di american pie.
Recitato malissimo, non basta un abbozzo di idea di fondo a salvare questo film. Chi ha scritto questa storia l' ha portata ad un produttore che l' ha completamente stravolta per arrivare ad un pubblico di idioti. Poteva almeno non renderlo così esplicito.
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dannynova
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lunedì 2 marzo 2009
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stupendo!!!visto piu di 15 volte...
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il film piu bello ke abbia mai visto!!!e ne ho visti veramente tanti....bello anche running scared...
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tura
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mercoledì 17 dicembre 2008
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semplicemente fantastico
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finalmente un film di fantascienza che non sia "fantascemenza"! un film che fa pensare..coinvolgente e al contempo leggero... seppur l'ho visto 5 volte non smetterò mai di emozionarmi guardandolo..
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sandro89
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sabato 29 novembre 2008
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in disaccordo con la recensione
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per la prima volta uno sfondo diverso dalla solita trasposizione monotona di teorie del caos un cast si non eccelso ma perfettamente calzante ,una trama leggera ma ben organizzata , scenografie di buona fattura. Concepisco ogni tipo di critica ma questo film merita come minimo la sufficienza essendo inoltre già considerato un cult alla donnie darko per i più giovani.
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sta pond d'pizz
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giovedì 30 ottobre 2008
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si dice che chi nasce muore
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bello proprio questo film... caspiterina davverro emozionante...mi sono eccitato al moviemnto delle ali della farfalla
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dafne
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lunedì 27 ottobre 2008
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non si può cambiare il passato
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se cerchi di cambiare il passato, stravolgerai tutto ciò che il futuro ti presenta.
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