Straordinaria storia di empatia tra animali(pur con le necessarie lotte per il cibo)e tra animali e uomo(come se anche l'uomo-inteso ovviamente come uomo e donna, ma anche nelle diverse articolazioni del"genere", certamente)non fosse"animale", pur se"pensante"e"politico", per dirla con Aristotele, dove pero'la tensione"sociale"e"socializzante"e'molto dubbia, in vari casi), questo"Deux fre'res"di Jean.Jacques Annaud, scritto con Alain Godard, del 2004, che ci mostra due tigrotti fratelli, Kumal, molto "estroverso"e coraggioso e Sangha, che invece e'timido e ritroso, Di mezzo c'e'un cacciatore e scrittore, ma anche trafugatore di opere d'arte, che pero'e'estremamente compassionevole e ben disposto verso Kumal,. che pero'in seguito all'arresto del cacciatore da parte dei Cambogiani(siamo in Cambogia, anni 1920), viene poi ceduto a un circo, mentre Sangha va al figlio bambino del governatore francese. I due fratelli, con Sangha cambiato di carattere per colpa delle vicende umane o meglio anche naturali ma indotte dall'uomo, si ritrovano a doversi battere in un combattiemneto circense, ma si riconoscono e, complici anche cacciatore e bambino, scelgono la liberta', 'tornando nella"giungla". Straordinario film di natura e animali , ma anche di dabbenaggine umana, " Deux fre"res"mostra ancora una volta la grandezza di Annaud, che da sempre viene liquidato come"documentrasita", mentre ha sempre mostrato di saper realizzare film a soggetto nei quali tutte le specie animali(incluso appunto la specie umana), dove qui , oltre a tutto, si mostra chiaramente la totale relativizzazione della classica concezione della tigre come"animale violento", generalizzazione indotta chiaramente dalla "cultura", solamente e violentemente umana. I veri protagtonisti sono i tigrotti(ppi tigri di genere"maschile"), insieme alla madre che persdono troppo presto(per colpa del cacciatore)e del padre, che invece ritorna, praticamente in una delle sequenze finali dell'opera. Intepreti umani sono Guy Percare, convicente come "royal Hunter"britannico, Jean-Claude Dreyfus che disegna, in modo certo grottesco(a dimostrazione dell'atteggiamento certo non"chauviniste"di Annaud, tra l'altro), Philippine Leroy-Beaulieu, Freddie Hoghmore e altri/e. El Gato
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