Titolo originale Master & Commander: The Far Side of the World.
Avventura,
Ratings: Kids+13,
durata 140 min.
- USA 2003.
MYMONETROMaster & Commander - Sfida ai confini del mare
valutazione media:
3,90
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Mi dispiace che nessuno abbia commentato la qualità "marinara" del film. Non vengo dall'Accademia Navale, ma in 80 anni non ho mai visto un film con velieri da guerra così preciso in tutti i dettagli: le attrezzature, le manovre, le andature a vela (vere), i comportamenti e i comandi. Tutto fa impallidire gli altri film dello stesso genere. Stupefacente.
Unico difetto: credo che all'epoca la cabina operatoria del dottore su un nave da guerra avesse le pareti dipinte dipinte di rosso. Chissà perché.
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Nonostante di storielle di pirati ve ne potrebbe essere più
di 46 master & commander sembra comunque
rendere sia in quelle misteriosità che a
quel modo di spettacolo, ovvio che sembra esserci
qualche momento di noiosità. Specie quando il capitano
non sembra andare diciamo da primo posto in griglia perchè
un sacco di mozzi e lacchè sembrano volere
aspettare le solite puntate da rally in stile recuperando del
tipo desiderare di raccogliere, tutte quelle storie
di animali senza volere avere quei problemi
che chiunque avrebbe, facendo comunque
finta di niente sembra che s'inventi anche di più di essere
un fenomeno, master della marineria.
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Nonostante di storielle di pirati ve ne potrebbe essere più
di 46 master & commander sembra comunque
rendere sia in quelle misteriosità che a
quel modo di spettacolo, ovvio che sembra esserci
qualche momento di noiosità. Specie quando il capitano
non sembra andare diciamo da primo posto in griglia perchè
un sacco di mozzi e lacchè sembrano volere
aspettare le solite puntate da rally in stile recuperando del
tipo desiderare di raccogliere, tutte quelle storie
di animali senza volere avere quei problemi
che chiunque avrebbe, facendo comunque
finta di niente sembra che s'inventi anche di più di essere
un fenomeno, master della marineria. Con
quegli animaletti a fargli da lacchè gli sembrava uno spasso
quasi, mentre il vascello fugace lontano con chissà quale titolo, per
poi comparire di nuovo a 7 miglia con lo scatto della storia,
forse sulle orme imitative volenti qualcosa in più del
solito loro posto di lacchè e mozzi, ma come? Difficile a
dirsi, l'uovo e la balotta sembra un sogno ricorrente per
un sacco di quelle storie del circo dello spettacolo, con
scene di acion e il miglior spettacolo possibile del film.
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Film interamente ambientato in mare del regista australiano Peter Weir, che riesce nell’ardua impresa di girare oltre due ore di pellicola con l’intero cast a bordo di una nave da guerra britannica dei primi dell’ottocento. Le uniche scene su terra ferma arrivano quasi alla fine del film, prima della spettacolare battaglia conclusiva, ed hanno una durata di pochi minuti.
L’opera si caratterizza per il tentativo, certamente ben riuscito, di offrire una rappresentazione quanto più fedele e credibile della vita a bordo di una fregata militare, di cui vengono resi sul grande schermo tutti gli aspetti più duri e crudi, senza fare alcuno sconto.
Il film offre a Weir l’occasione di cimentarsi in numerosi virtuosismi registici e dimostrare tutta la propria perizia dietro la macchina da presa, con numerose scene altamente spettacolari e sicuramente molto ben dirette dall’autore australiano.
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Film interamente ambientato in mare del regista australiano Peter Weir, che riesce nell’ardua impresa di girare oltre due ore di pellicola con l’intero cast a bordo di una nave da guerra britannica dei primi dell’ottocento. Le uniche scene su terra ferma arrivano quasi alla fine del film, prima della spettacolare battaglia conclusiva, ed hanno una durata di pochi minuti.
L’opera si caratterizza per il tentativo, certamente ben riuscito, di offrire una rappresentazione quanto più fedele e credibile della vita a bordo di una fregata militare, di cui vengono resi sul grande schermo tutti gli aspetti più duri e crudi, senza fare alcuno sconto.
Il film offre a Weir l’occasione di cimentarsi in numerosi virtuosismi registici e dimostrare tutta la propria perizia dietro la macchina da presa, con numerose scene altamente spettacolari e sicuramente molto ben dirette dall’autore australiano.
L’opera paga inevitabilmente l’ambientazione che non offre alla sceneggiatura la possibilità di sbizzarrirsi particolarmente, restando alquanto limitate le possibili evoluzioni della storia e gli avvenimenti degni di nota; la scelta di non spostare mai la narrazione dalla fregata britannica, neppure per descrivere quanto avviene nell’altra nave da guerra del film, quella francese nemica a cui viene data la caccia, contribuisce a creare un’atmosfera quasi claustrofobica, che alla lunga rischia di annoiare lo spettatore, nonostante i lodevoli sforzi di Weir che si inventa di tutto per non far perdere prese alla storia.
Il cast è completamente al maschile, e non poteva essere diversamente una volta che Weir aveva scelto di attenersi ad una ricostruzione rigorosa ed il più possibile verosimile. La parte del capitano e protagonista della pellicola è affidata all’energico Russell Crowe che già aveva dimostrato di cavarsela bene in simili ruoli da condottiero; ad affiancarlo nell’altro ruolo di maggiore rilievo c’è Paul Bettany che già aveva recitato con Crowe nel bellissimo “A Beautiful Mind” di Ron Howard.
Nessuno dei personaggi riesce ad appassionare in modo effettivo il pubblico, che tutto sommato resta alquanto distaccato rispetto agli sviluppi della storia. Il contrasto ed il possibile dualismo tra i due personaggi principali, che poteva essere l'unica ancora di salvezza per restituire interesse alla narrazione, non viene invece approfondito al meglio.
Belle e impressionanti la scena iniziale e quella conclusiva, nelle quali si svolgono le due battaglie in mare a suon di cannonate tra le due navi da guerra.
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Perdonate la pedanteria ma non si tratta di un galeone, che era in voga nel secolo XVI, bensì di una Corvetta -o piccola fregata- di epoca napoleonica (fine XVII secolo), di modesto rango, cioè armata con meno di 30 cannoni. In sostanza un piccolo vascello a tre alberi usato dalla marina francese soprattutto nei Caraibi, molto maneggevole e veloce; per la precisione col nome Surprise fu ribattezzata la corvetta francese l'Unité catturata dagli inglesi nel 1796 la cui copia, del 2003, fu appunto utilizzata dalla produzione del film Master & Commander.
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Sono rimasto piacevolmente colpito da questo film di Peter Weir, che guida lo spettatore nei mari caraibici durante il conflitto tra l'impero di Napoleone Bonaparte e l'Inghilterra per ottenere l'egemonia sul mare della marina militare.
Il capitano del vascello inglese "Surprise", Jack Aubrey, interpretato dall'immenso Russell Crowe, rappresenta un esempio di lucidità mentale, autorità e grande guida morale e militare a cui tutti i marinai della nave prendono esempio. Anche nel momento in cui, a fronte di scelte discutibili del capitano durante il viaggio all'inseguimento di un grande vascello francese, la ciurma arriva molto vicina all'ammutinamento, Jack si dimostra abile nel mantenere la situazione in pugno.
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Sono rimasto piacevolmente colpito da questo film di Peter Weir, che guida lo spettatore nei mari caraibici durante il conflitto tra l'impero di Napoleone Bonaparte e l'Inghilterra per ottenere l'egemonia sul mare della marina militare.
Il capitano del vascello inglese "Surprise", Jack Aubrey, interpretato dall'immenso Russell Crowe, rappresenta un esempio di lucidità mentale, autorità e grande guida morale e militare a cui tutti i marinai della nave prendono esempio. Anche nel momento in cui, a fronte di scelte discutibili del capitano durante il viaggio all'inseguimento di un grande vascello francese, la ciurma arriva molto vicina all'ammutinamento, Jack si dimostra abile nel mantenere la situazione in pugno.
Sarà lui stesso a nominare il suo primo ufficiale capitano della stessa nave francese che prese in possesso dopo la battaglia finale.
All'approccio pragmatico, freddo e utilitaristico di Jack, si contrappone quello etico-scientifico del medico di bordo Maturin; entrambi, però, legati da una profonda amicizia, troveranno nell'altro quegli elementi del carattere che non possedevano. Insomma, completandosi in qualche modo.
Lontano dalle scene di azione che caratterizzano la saga di "Pirati dei Caraibi", il film, piuttosto lento e concentrato principalmente sugli aspetti psicologici dei vari personaggi, non corre comunque il rischio di annoiare lo spettatore ma neanche di emozionarlo intensamente.
Al buon uso dei costumi di scena e degli effetti speciali, oltre alla regia affidata alla sapiente mano di Weir (quella stessa che creò il capolavoro "The Truman Show"), si affianca una colonna sonora di tutto rispetto.
L'edizione degli Oscar del 2004, dominata (come era prevedibile) da "Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re", vide comunque assegnate a questa pellicola 10 nominations (a mio giudizio troppe).
In ogni caso un film da vedere, che io lo consiglio!
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Master and Commander narra delle avventure del capitano Jack Aubrey "il fortunato" e del suo equipaggio a bordo della Hsm Surprise, all'inseguimento nelle acque sudamericane di una nave francese chiamata Acheront.
La più grande sfortuna della pellicola di Weir è di avere debuttato in un'annata nera, dovendosi così confrontare non solo con il colossale terzo capitolo de "Il Signore degli Anelli", ma soprattutto, preceduto dal leggendario Captain Jack Sparrow de Pirati dei Caraibi.
Ed è un vero peccato che non abbia ricevuto dal pubblico il riscontro che si sarebbe meritato.
Con una storia convincente, un'ottima ricreazione delle atmosfere di inizio ottocento, personaggi ben caratterizzati, una fotografia emozionante ed una potente colonna sonora, siamo ben lieti di osannare questo kolossal di ottima fattura.
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Master and Commander narra delle avventure del capitano Jack Aubrey "il fortunato" e del suo equipaggio a bordo della Hsm Surprise, all'inseguimento nelle acque sudamericane di una nave francese chiamata Acheront.
La più grande sfortuna della pellicola di Weir è di avere debuttato in un'annata nera, dovendosi così confrontare non solo con il colossale terzo capitolo de "Il Signore degli Anelli", ma soprattutto, preceduto dal leggendario Captain Jack Sparrow de Pirati dei Caraibi.
Ed è un vero peccato che non abbia ricevuto dal pubblico il riscontro che si sarebbe meritato.
Con una storia convincente, un'ottima ricreazione delle atmosfere di inizio ottocento, personaggi ben caratterizzati, una fotografia emozionante ed una potente colonna sonora, siamo ben lieti di osannare questo kolossal di ottima fattura.
Il volto più noto è quello di
Russel Crowe, di nuovo nei panni del leader; lavora con Paul Bettany per la seconda volta dopo A Beautiful Mind, ed è interessante notare quanto la loro intesa sul set sia convincente. Questo a completare uno dei principi di Peter Weir: l'amicizia virile e i rapporti tra uomini.
Tra tutti spicca la sfortunata figura del Sig. Hollom, che si trova da solo al centro di polemiche e superstizioni, ad affrontare una situazione che non si sarebbe potuta risolvere in nessun altro modo.
Altra ricorrenza nei film di Weir è l'importanza dell'educazione dei più giovani, ed è così che troviamo dei ragazzini di tredici anni o poco piu a dirigere arrembaggi e a combattere fianco a fianco di uomini ben piu maturi, ma di cui hanno ben poco da invidiare.
Un ulteriore plauso per la scelta narrativa di presentare le isole Galapagos per la prima volta sul grande schermo: uno dei pochissimi posti al mondo rimasti intatti e selvaggi, (La potenza della natura confrontata con la piccolezza degli uomini non poteva mancare in un film di questo genere).
Master and Commander è una bellissima storia di cooperazione, dove il singolo deve scegliere cosa è meglio per tutti, e dimenticare i propri egoismi.
Peccato veramente che non abbia avuto un seguito, avremmo adorato scoprire se quel furbone di capitano dell'Acheront sarebbe riuscito cavarsela di nuovo.
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1805: il capitano inglese Jack Aubrey (Crowe) si trova nell’Atlantico, quando viene attaccato dalla potente nave francese Acheron, più moderna e meglio armata della sua. Inizia un inseguimento che lo porterà fino alle Galapagos, nel Pacifico, in cui il comandante potrà far affidamento solo sulla strategia. Verrà così ossessionato dal vascello nemico che, pur di sconfiggerlo, sarà disposto anche a sacrificare molti dei suoi uomini, oltre alla propria amicizia con il medico di bordo (Bettany). Imponente kolossal marinaresco, questa opera tratta dai romanzi di Patrick O’Brian, è una riflessione sul peso del potere e sulla responsabilità del comando.
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1805: il capitano inglese Jack Aubrey (Crowe) si trova nell’Atlantico, quando viene attaccato dalla potente nave francese Acheron, più moderna e meglio armata della sua. Inizia un inseguimento che lo porterà fino alle Galapagos, nel Pacifico, in cui il comandante potrà far affidamento solo sulla strategia. Verrà così ossessionato dal vascello nemico che, pur di sconfiggerlo, sarà disposto anche a sacrificare molti dei suoi uomini, oltre alla propria amicizia con il medico di bordo (Bettany). Imponente kolossal marinaresco, questa opera tratta dai romanzi di Patrick O’Brian, è una riflessione sul peso del potere e sulla responsabilità del comando. Scritto dal regista con John Colee, ha ottenuto un ottimo successo di critica e pubblico (oltre duecento milioni di incasso totale, anche se agli Oscar, dove concorreva in dieci categorie (tra cui miglior film e regia), ha dovuto soccombere alle undici nomination (poi diventate tutte statuette) de Il Signore degli Anelli – Il Ritorno del Re, accontentandosi dei premi per la miglior fotografia (Russell Boyd) e i migliori effetti sonori (categorie in cui il kolossal di Peter Jackson non era nominato). La sua solidità sta nel mischiare sapientemente il film d’avventura, il film di guerra (qui marina) e il dramma esistenziale, qui vissuto dal tormentato Aubrey, interpretato da un bravissimo Crowe: esemplare è la scena in cui un marinaio, durante una tempesta, cade in mare con l’alberatura e il capitano è costretto a tagliare le funi che lo tenevano legato alla nave, per evitare l’affondamento del veliero. Molti i temi cari al regista: il coraggio, il potere, la morte, la violenza, l’eroismo, l’amicizia (virile) e la formazione. Magnifico scenograficamente, splendidamente fotografato (memorabili le riprese delle Galapagos) e ben interpretato (merita la citazione, oltre a Crowe, almeno Bettany). Weir ci mette del suo con una regia potente e sicura, che non tralascia particolari, e tende al grande spettacolo. È un film per il grande pubblico camuffato, bene, da film d’autore. [-]
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1805 - Epoca delle Guerre Napoleoniche. Il capitano "Lucky" Jack Aubrey (Russell Crowe), famoso membro della Royal Navy, la Marina britannica, ammirato per il suo ardore e la sua energia nell'affrontare i nemici in battaglia, è al comando dell'imbarcazione H.M.S. Surprise, improvvisamente attaccata dall'Acheron, vascello francese di superiore stazza soprannominato "Nave fantasma" per la mobilità e rapidità nell'apparire e scomparire dal campo visivo degli avversari, diretto verso le isole Galàpagos per depredare le baleniere di sua maestà.
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1805 - Epoca delle Guerre Napoleoniche. Il capitano "Lucky" Jack Aubrey (Russell Crowe), famoso membro della Royal Navy, la Marina britannica, ammirato per il suo ardore e la sua energia nell'affrontare i nemici in battaglia, è al comando dell'imbarcazione H.M.S. Surprise, improvvisamente attaccata dall'Acheron, vascello francese di superiore stazza soprannominato "Nave fantasma" per la mobilità e rapidità nell'apparire e scomparire dal campo visivo degli avversari, diretto verso le isole Galàpagos per depredare le baleniere di sua maestà. La Surprise è fortemente danneggiata e metà dell'equipaggio è ferito o deceduto: nonostante il parere negativo dell'amico e medico di bordo Stephen Maturin (Paul Bettany), il capitano Jack Aubrey "il Fortunato", ritrovatosi dinanzi alla difficile scelta di portare in salvo la nave e quel che resta della ciurma decimata oppure proseguire nell'impresa di catturare il pericoloso nemico, decide di intraprendere un rischioso inseguimento tra le acque di due oceani per intercettare e catturare i suoi avversari. Da questa missione dipenderà la sua reputazione e la salvezza di tutto l'equipaggio: inizia così l'avventuroso viaggio della Surprise, dalle coste del Brasile alle tempestose acque di Capo Horn, e poi giù, attraverso le nevi e le distese di ghiaccio del Polo sud, fino ai confini del mare, le remote coste delle isole Galàpagos...
Tratto dal romanzo di Patrick O'Brian "Sfida ai confini del mare", magistralmente diretto dal regista pluri-nominato agli Oscars e ai Golden Globes (8 Nominations in totale) Peter Weir e interpretato dallo straordinario Russell Crowe,Master and Commander: Sfida ai confini del mare è un autentico viaggio cinematografico epico ed emozionante, assolutamente da vedere e vivere in un solo lungo sospiro. Peter Weir, grande regista già apprezzato in pellicole quali "Witness - Il Testimone", "L'Attimo Fuggente", "Green Card - Matrimonio di convenienza" e "The Truman Show", con estrema bravura ed abilità ci ripropone sul grande schermo le avventure navali del duo Aubrey / Maturin scritte da Patrick O'Brian, uno dei maggiori autori del ventesimo secolo i cui lavori sono stati proclamati il 6 gennaio 1991 dal The New York Times Book Review<< i migliori romanzi storici mai scritti >>. Oltre ad elementi e fatti oggettivi di vasta erudizione, nelle sue opere O'Brian ha inserito con maestria un appassionante approfondimento psicologico dei personaggi ed un ritmo serrato e mozzafiato nella descrizione delle sequenze di azione, caratteristiche che Weir ha avuto il pregio di riproporre con grande fedeltà a bordo della Surprise, tra tensioni, emozioni e passioni fuori dal comune. Il capitano Jack "Lucky" Aubrey è interpretato daRussell Crowe: ogni complimento e giudizio appare superfluo per un immenso attore che non ha paragoni tra i protagonisti della "nuova" generazione di interpreti ed affianca già a pieno merito i più grandi che il panorama cinematografico possa offrire. Completano il cast ottimi attori tra i quali spiccano Paul Bettany, già al fianco di Crowe in "A Beautiful Mind", il sorprendente tredicenne Max Pirkis nel ruolo di Lord Blakeney e Billy Boyd, alias Peregrino "Pipino" Took de "Il Signore degli Anelli". La pellicola, supportata da avvincenti effetti visivi e sonori, da ottima fotografia e scenografia, assume la particolarità di essere la prima pellicola della storia del cinema girata alle isole Galàpagos. Tra battaglie, tempeste, superstizioni, forti amicizie ed eroismi assoluti, la Surprise non mancherà di farvi vivere un grande ed intimo spettacolo, uno spettacolo da vedere.
CRITICA: Usciti dal cinema, si ha la sensazione che Peter Weir abbia girato questo film per ottenere quell'Oscar che gli è sfuggito per tre volte, tante quante sono state le sue Nominations: per "Witness" (1986), per "L'Attimo Fuggente" ('91), e per "The Truman Show" ('99). Per centrare l’obiettivo, si affida ora a Russell Crowe e ad una trama epica e dall'inconfondibile stile tipico dei film marinareschi di stampo classico. Di sicuro, non mancano le emozioni. Il film è tratto dal romanzo "Sfida ai confini del mare" (Far Side of the World) di Patrick O'Brian, scrittore che nei suoi romanzi rievoca il mondo ed i personaggi della Marina Britannica all'epoca dei conflitti napoleonici. Proprio l'epoca in cui è ambientata la storia portata sullo schermo da Weir (anno 1805). Crowe veste i panni dell’ammiraglio "Lucky" Jack Aubrey, alla guida della nave inglese Surprise, quando il suo equipaggio viene colto di sorpresa e attaccato dalla più potente e moderna fregata francese Acheron. Aubrey si trova davanti ad una difficile scelta: portare in salvo la nave danneggiata e quel che resta della ciurma decimata oppure proseguire per mare e cercare di catturare il pericoloso nemico. L'ammiraglio sceglie questa seconda strada, a costo di mettere a repentaglio tutto l'equipaggio, pur di confermare la propria reputazione. Questo viaggio avventuroso a caccia del nemico si svolge dalle coste del Brasile sino a Capo Horn, per proseguire tra le distese di ghiaccio del polo sud e le desolate spiagge delle Isole Galapagos (primo film, questo, ad essere girato qui). L'inizio del film è folgorante. La nave francese appare improvvisamente all'orizzonte e con un crescendo di tensione silenzioso si arriva subito al primo scontro: lo spettatore è catapultato accanto ai cannonieri, in mezzo al mare, tra la nebbia. L'imbarcazione napoleonica colpisce duro e Surprise è costretta alla fuga. Acheron, da questo momento, diventa l’ossessione di Aubrey-Crowe. Sempre al suo fianco, sebbene quasi mai d'accordo con lui, è il medico di bordoMaturin (Paul Bettany). Nodo centrale del film è appunto il rapporto d'amicizia tra questi due uomini; rapporto che si snoda attraverso tutta la vicenda e rende atipico questo action-movie dal sapore epico. La nave è il teatro su cui si svolge la vicenda, con una sola incursione a terra durante la seconda parte del film. Naturale, perciò, che il fulcro della narrazione si sposti sul nucleo di rapporti sottesi dalla lunga convivenza forzata dei marinai e dalle scene di vita di bordo. Weir, inoltre, pone l'attenzione su due temi, quello del comando-autorità e quello della superstizione. Il primo si lega al personaggio di Russel Crowe, autentico uomo di mare e capitano coraggioso (anche fortunato, come dice il suo soprannome), energico ma alla fine umano, che nel rapporto con i suoi marinai e con l'amico medico subisce le contraddizioni del suo ruolo di comandante, in bilico tra scelte scomode e concessioni, tra emotività e razionalità. Per quanto concerne la superstizione, il rapporto con il soprannaturale è accentuato dalla stessa natura della vita di mare, sempre in balia dell’elemento naturale. Una superstizione che porta al suicidio del capro espiatorio Hollom (presunto iettatore, Jona della nave) e alla riconciliazione con Dio. Per quanto riguarda la parte tecnica e le scene del film, le inquadrature sono puntuali e costantemente funzionali alla vicenda (c’è una buonissima cura per la fotografia). Non manca un certo lirismo. Ben costruita la sequenza dello scontro finale tra le due navi, emozionante al punto quasi da lanciare lo spettatore all’assalto al fianco di Crowe, indice del rapporto di complicità che si crea tra lo spettatore ed i personaggi.
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[+] lascia un commento a andyflash77 »[ - ] lascia un commento a andyflash77 »
Il film ricorda un po' "Le avventure del capitano Hornblower, il temerario" film di Raul Walsh del 1951 con Gregory Peck che trattava anche quello di battaglie navali inglesi contro Napoleone. Quello però era più avventuroso e di intrattenimento, questo è più serio e si adatta di più al film storico. Russell Crowe fa un'interpretazione magistrale del comandante severo ma buono e giusto! Non mancano le tempeste a capo Horn come ne "Gli ammutinati del Bounty" i morti innocenti, ecc. Un film hollywoodiano ben condito! Quello che mi chiedo è se i Francesi non si incavolano per via di queste produzioni americane tutte anglofile e che trattano Napoleone all stregua di Hitler! Comunque, piacevole a avedersi!
[+] lascia un commento a renato c. »[ - ] lascia un commento a renato c. »
Sono passati cinque anni da quando Peter Weir(l'ultima onda,gli anni spezzati,l'attimo fuggente)diresse il capolavoro di TRUMAN SHOW.Ora invece torna alla macchina da presa con una pellicola ispirata ai romanzi di Peter O'brian,dove l'avventura e l'azione sono le parole d'ordine per vederlo.Nell'aprile del 1805 Napoleone domina incontrastato ,e gli oceani sono campi di battaglia.Un giorno un ufficiale vede una nave nella nebbia e li' e' l'inizio di uno scontro con cannoni dove la nave surprise ovvero la flotta inglese rimane gravemente danneggiata.Pertanto il capitano Jack Aubrey sfidera i confini dell'oceano per trovare quella maledetta nave francese ,ma quello che trovera' sara' solo dolore e perdite di uomini,in fondo il medico di bordo estremo naturalista preferisce le isole Galapagos dove poter studiare razze di animali mai visti in precedenza.
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Sono passati cinque anni da quando Peter Weir(l'ultima onda,gli anni spezzati,l'attimo fuggente)diresse il capolavoro di TRUMAN SHOW.Ora invece torna alla macchina da presa con una pellicola ispirata ai romanzi di Peter O'brian,dove l'avventura e l'azione sono le parole d'ordine per vederlo.Nell'aprile del 1805 Napoleone domina incontrastato ,e gli oceani sono campi di battaglia.Un giorno un ufficiale vede una nave nella nebbia e li' e' l'inizio di uno scontro con cannoni dove la nave surprise ovvero la flotta inglese rimane gravemente danneggiata.Pertanto il capitano Jack Aubrey sfidera i confini dell'oceano per trovare quella maledetta nave francese ,ma quello che trovera' sara' solo dolore e perdite di uomini,in fondo il medico di bordo estremo naturalista preferisce le isole Galapagos dove poter studiare razze di animali mai visti in precedenza.Lo scontro tra le due navi sara' epico e la flotta inglese vincera',anche se forse il capitano francese non e' stato preso perche' cammuffato da medico.Peter Weir dirige un film di grande intensita' e epicita',fin dall'inizio la scene della battaglia tra le due flotte segna inevitabilmente un ingresso brusco ma necessario nel film,inoltre non mancano elementi tipici della filmografia Weiriana,come ad esempio il confronto tra natura e civilta' incarnato tra il capitano Aubrey dedito al dovere e all'orgoglio e il medico di bordo studioso e amante della natura.Non a caso Aubrey vince la battaglia attraverso un trucco preso da un insetto che si cammuffa come ramo per attirare la preda,dunque la natura fa' vincere la civilta',in un bel dialogo tra i due personaggi menzionati si inquadra come la natura abbia una sua gerarchia ma in essa appunto come dice il medico non c'e' disprezzo,odio,o quant'altro.L'uomo essere appartenente alla civilta' e non piu' alla natura da cui e' nato.Non manca un altro chiaro esempio simbolista di come la natura superi la civilta',la scena cruenta dell'espulsione del proiettile (simbolo appunto della guerra e quindi della civilta') espulso attraverso lo studio del medico nell'isola (elemento naturale) dove si salva il medesimo.Ma l'isola e' anche il posto dove viene avvistata la nave francese(non a caso chiamata Acheron,ovvero Acheronte),invece il personaggio del capitano Aubrey potrebbe per certi aspetti rispecchiare un Lord Jim conradiano per il suo coraggio e la sua volonta',e' una figura che vive nel passato ma che lotta per il presente.Un buon film candidato a dieci premi oscar e vincitore di due (miglior fotografia e miglior montaggio sonoro) che in Russel Crowe vede sicuramente un ottimo protagonista.Un ottimo film senza dubbio,che conferma ancora una volta il talento di Weir.
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