Emanuela Martini
Film TV
Ci sono dei pretini che baIlano lo swing che piace di solito a Woody Allen (e uno, con il grammofono a fianco, fa il discjockey), un cardinale barbuto e biascicante, una mamma decrepita che puzza e fa la calza, un barone allampanato ciclicamente posseduto dallo spirito di Cagliostro, un gruppo assortito di faccendieri, onorevoli e banchieri, due madonnari con la passione del cinema che si inventano produttori, un regista (“maestro”) debosciato e incontrollabile, un divo americano consumato dall’alcol, attori improvvisati che danno letteralmente i numeri, comparse, tecnici, attrezzisti, e tre critici cinematografici (gli storici e ammiratori del trash Gregorio Napoli e tatti Sanguineti, e il “purista” apocalittico Totò Lipari, interpretato da Maurizio Laudicina) che ripercorrono oggi le sorti dei fratelli La Marca e della loro Trinacria Film, casa di produzione siciliana costituita dal nulla alla fine degli anni ‘40 attraverso un losco intreccio mafioso-clerical “marshalliano”, e del suo famoso film ‘perduto”, appunto Il ritorno di Cagliostro, l’unico prodotto internazionale della compagnia, che arrivò dopo La vita di Santa Rosalia, O figlio tigrato, La vita è ballo, La moglie del marziano, Gli invincibili Beati Paoli (nei quali i registi sfogano il loro impagabile gusto della B, citando Ed Wood e Riccardo Freda, Ia Rko e la sceneggiata). [...]
di Emanuela Martini, articolo completo (2230 caratteri spazi inclusi) su Film TV 2003