Alta tensione

...dopo aver visto il film. E potrete vedere come la storia consentiva di creare un film assolutamente eccezionale, con ritmi mozzafiato e quel tanto di splatter che non guasta. Non so infatti se qualcuno si è accorto che buona metà del film (anzi, forse i tre quarti) sono "liberamente" tratti dal libro di Dean Koontz "Intensity". Tanto per intenderci: due amiche vanno in vacanza nella villa di campagna dei genitori di una; durante la notte si introduce in casa un maniaco che prima fa fuori tutta la famiglia, poi immobilizza e stupra la ragazza. nel frattempo l'audace amica si prodiga per riuscire a liberarla, ed è costretta a salire sul furgone del maniaco dove la fanciulla è stata caricata. Si fermano ad una stazione di servizio. L'intrepida scende, riesce suo malgrado a far ammazzare il commesso, e, lasciata a terra, prende la macchina di quest'ultimo per seguire il furgone col suo macabro bottino. E' la storia del film, direte voi. No; questa è la storia del LIBRO, che per fortuna si evolve in maniera molto più logica e coerente di quanto non faccia il film in questione. Se siete rimasti delusi dal finale totalmente assurdo -almeno dal punto di vista razionale- del film, godetevi il libro. Non sarà tempo perso, e avrete anche speso molto di meno. Un avvertimento: se come la sottoscritta rimarrete affascinati dalle pagine del libro e vorrete proseguire con le altre opere dello scrittore, preparatevi ad un'altra delusione: di libri così, almeno a parer mio, Koontz ne ha scritti davvero pochi. Dura la vita dei thriller-dipendenti...