cenox
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mercoledì 6 luglio 2011
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una delle migliori trilogie sui supereroi
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La storia di Peter Parker (Maguire), studente con un grande potenziale intellettivo ma con poca vita sociale, lo porta ad essere poco considerato dalla propria vicina di casa, la bella Mary Jane (Dunst) di cui è innamorato da sempre. Questo è l'inizio di una trilogia che farà la storia del genere, scatenando il boom di film sui supereroi che è seguito dopo il successo di questi. Ora, veramente non capisco come sia possibile fare ricominciare la saga di Spiderman a così breve tempo dalla fine di questa (che visto l'appeal del pubblico poteva benissimo continuare!) e di rendere la serie molto più dark. Questi tre film che ruotano tutti sulla vita di Peter dopo che è stato morso da un ragno geneticamente modificato e acquista così superpoteri degni di un aracnide.
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La storia di Peter Parker (Maguire), studente con un grande potenziale intellettivo ma con poca vita sociale, lo porta ad essere poco considerato dalla propria vicina di casa, la bella Mary Jane (Dunst) di cui è innamorato da sempre. Questo è l'inizio di una trilogia che farà la storia del genere, scatenando il boom di film sui supereroi che è seguito dopo il successo di questi. Ora, veramente non capisco come sia possibile fare ricominciare la saga di Spiderman a così breve tempo dalla fine di questa (che visto l'appeal del pubblico poteva benissimo continuare!) e di rendere la serie molto più dark. Questi tre film che ruotano tutti sulla vita di Peter dopo che è stato morso da un ragno geneticamente modificato e acquista così superpoteri degni di un aracnide. Si scontrerà con nemici sempre più forti e numerosi (strepitoso il Green Goblin interpretato da Dafoe) fino ad arrivare a scontrarsi con l'ex migliore amico (Franco). Ogni film è al tempo stesso commedia, azione e dramma in alcuni frangenti ma in una parola sola pura emozione!
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luca capaccioli
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lunedì 6 maggio 2013
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assolutamente un capolavoro!
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Il regista Sam Raimi, già noto per gli horror La Casa e La Casa 2, si è dimostrato eccezionale anche nel dirigere questo film dedicato all'Uomo Ragno, supereroe della Marvel Comics creato da Stan Lee nel 1962 e qui interpretato da Tobey Maguire. Peter Parker è uno studente del liceo che eccelle nelle varie materie scolastiche ed è, nel coltempo, il bersaglio preferito dei bulli. Vive con i suoi zii Ben (Cliff Robertson) e May (Rosemary Harris) nel Queens, i quali si sono presi da sempre cura di lui ed è innamorato della bella Mary Jane Watson (Kirsten Dunst), la quale frequenta la sua stessa scuola. A cambiare la vita del giovane è il morso di un ragno geneticamente modificato durante una dimostrazione scientifica che conduce esperimenti sugli aracnidi.
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Il regista Sam Raimi, già noto per gli horror La Casa e La Casa 2, si è dimostrato eccezionale anche nel dirigere questo film dedicato all'Uomo Ragno, supereroe della Marvel Comics creato da Stan Lee nel 1962 e qui interpretato da Tobey Maguire. Peter Parker è uno studente del liceo che eccelle nelle varie materie scolastiche ed è, nel coltempo, il bersaglio preferito dei bulli. Vive con i suoi zii Ben (Cliff Robertson) e May (Rosemary Harris) nel Queens, i quali si sono presi da sempre cura di lui ed è innamorato della bella Mary Jane Watson (Kirsten Dunst), la quale frequenta la sua stessa scuola. A cambiare la vita del giovane è il morso di un ragno geneticamente modificato durante una dimostrazione scientifica che conduce esperimenti sugli aracnidi. Peter ottiene così poteri incredibili, come l'aderenza ai muri e la capacità di sparare ragnatele organiche dai polsi, oltre che una forza sovrumana. Dopo aver perso lo zio per mano di un rapinatore, Peter decide di usare le sue doti per combattere il crimine e salvare le persone innocenti nelle vesti di Spider-Man, il quale dovrà poi affrontare una terribile minaccia: l'industriale e uomo d'affari Norman Osborn (Willem Dafoe), padre del migliore amico di Peter, Harry Osborn (James Franco), diventa il folle criminale noto come Green Goblin a causa di un incidente nel laboratorio delle Oscorp Industries. Un capolavoro di effetti speciali, ricco di spettacolari scene d'azione e con personaggi che hanno molto spessore. Notevoli le interpretazioni in particolare degli attori Tobey Maguire, che rende il personaggio cupo ma anche romantico e a tratti comico, e Willem Dafoe, che incarna appieno la personalità del celeberrimo villain dei fumetti e storico nemico di Spider-Man. Anche la colonna sonora, composta da Danny Elfman, è molto orecchiabile e non manca il cameo di Stan Lee. Io consiglio vivamente questo film a tutti gli amanti dell'Uomo Ragno, ma anche a coloro che adorano il genere action/fantasy.
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samuele
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giovedì 15 agosto 2002
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non è l'uomo ragno che conoscevo!!
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Chi, come me, ha letto i fumetti di Stan Lee ha trovato molte (forse troppe) differenze dal fumetto origale.
Anzitutto Peter non ha ricevuto i suoi poteri da un ragno geneticamnete modificato (come si vede nel film) ma da un ragno che si trovava in un laboratorio nucleare durante un esperimento. La trasformazione è immediata e non così plateale come appare nel film, le ragnatele non escono dal polso ma sono sparate da un dispenser che Peter ha sotto il costume e che è collegato al polso. Insomma del Peter che conoscevo è rimasto solo quell'aria di bravo ragazzo e vittima delle circostanze che accomuna la maggior parte degli adolescenti. Sia ben inteso che il mio giudizio sul film resta più che positivo ma ciò che più mi è rimasto impresso dopo aver visto il film è quella sensazione di delusione che ti accompagna quando ti rendi conto che la magia di un bel fumetto (o di un bel libro) fa lettereralmente a botte con la trama di un bel film.
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Chi, come me, ha letto i fumetti di Stan Lee ha trovato molte (forse troppe) differenze dal fumetto origale.
Anzitutto Peter non ha ricevuto i suoi poteri da un ragno geneticamnete modificato (come si vede nel film) ma da un ragno che si trovava in un laboratorio nucleare durante un esperimento. La trasformazione è immediata e non così plateale come appare nel film, le ragnatele non escono dal polso ma sono sparate da un dispenser che Peter ha sotto il costume e che è collegato al polso. Insomma del Peter che conoscevo è rimasto solo quell'aria di bravo ragazzo e vittima delle circostanze che accomuna la maggior parte degli adolescenti. Sia ben inteso che il mio giudizio sul film resta più che positivo ma ciò che più mi è rimasto impresso dopo aver visto il film è quella sensazione di delusione che ti accompagna quando ti rendi conto che la magia di un bel fumetto (o di un bel libro) fa lettereralmente a botte con la trama di un bel film. Se usciranno i seguiti di Spider Man andrò sicuramente a vederli ma tratterò questo uomo ragno come un omonimo del personaggio che tanto mi ha entusiasmato da bambino!
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nino p.
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sabato 21 marzo 2009
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un solido stile rappresentativo
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Solida rappresentazione cinematografica del regista Sam Raimi che caratterizza il personaggio di Spiderman rapportandolo in una chiave umana ed intelligentemente adolescenziale. Il protagonista della storia, Peter Parker, è infatti un timido studente, innamorato di una bella ragazza dai capelli rossi chiamata Mary Jane ed alla quale non è mai riuscito a dichiararsi. Un bel giorno Peter viene accidentalmente morso da un ragno e scoprirà in lui strani poteri destinati a cambiargli la vita. Film riuscitissimo (giustamente capostipite di diversi sequel) e nel quale la prodigiosa componente fantascientifica (strepitosi ed innovativi per la storia del Cinema gli innumerevoli effetti speciali) ben si amalgama con la storia del personaggio che, a differenza delle storiche versioni a fumetto di Stan Lee più concentrate sull'aspetto sublime delle azioni e dei combattimenti feroci dell'Uomo Ragno contro i suoi nemici, viene qui rappresentato non solo nella sua veste di supereroe, ma anche di uomo comune e coi suoi problemi e riflessioni squisitamente adolescenziali.
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Solida rappresentazione cinematografica del regista Sam Raimi che caratterizza il personaggio di Spiderman rapportandolo in una chiave umana ed intelligentemente adolescenziale. Il protagonista della storia, Peter Parker, è infatti un timido studente, innamorato di una bella ragazza dai capelli rossi chiamata Mary Jane ed alla quale non è mai riuscito a dichiararsi. Un bel giorno Peter viene accidentalmente morso da un ragno e scoprirà in lui strani poteri destinati a cambiargli la vita. Film riuscitissimo (giustamente capostipite di diversi sequel) e nel quale la prodigiosa componente fantascientifica (strepitosi ed innovativi per la storia del Cinema gli innumerevoli effetti speciali) ben si amalgama con la storia del personaggio che, a differenza delle storiche versioni a fumetto di Stan Lee più concentrate sull'aspetto sublime delle azioni e dei combattimenti feroci dell'Uomo Ragno contro i suoi nemici, viene qui rappresentato non solo nella sua veste di supereroe, ma anche di uomo comune e coi suoi problemi e riflessioni squisitamente adolescenziali. Ottimo film. Un cult per la fantascienza del 2.000.
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nick castle
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venerdì 15 ottobre 2010
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discreto adattamento...
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Dopo tanti fumetti, diversi adattamenti a cartoni animati per la TV, arriva finalmente dal vivo per il cinema un film su Spiderman, che non delude per niente le aspettative di nessun fan, anzi facendo fermentare in essi nuovi sentimenti. Regista più azzeccato di Sam Raimi non c'era. Siamo a livelli davvero alti. La costruzione della storia, la caratterizazzione dei personaggi, i movimenti di macchina, le musiche, e gli attori sono parti ineccepibili di questa opera che si proclama come il miglior adattamento di un fumetto per il grande schermo.
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qisoneb
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venerdì 2 ottobre 2015
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guardabilissimo, grande sam... uno di noi, ottimo.
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probabilmente sam raimi direbbe, non l'ho
fatto per te il film, dovessi farlo soltanto per
te, non avrei fatto, grazie sam io
lo faccio da una vita (Michelangelo
direi avrebbe concordato) di guardare i film di altre
persone e non ci si vede niente di straordinario
direi comunque a avere diverse... posizioni; forse
questo nella saga di spiderman è il migliore, sono tante
le occasioni in cui va in scena oltre agli effetti speciali
precisi e non di protagonismo assoluto, una storia semplice e cmq
di porfondità sotto gli aspetti umani, il
biglietto dello zio..., il rammarrico di peter, per
quei fattacci, con quella richiesta umana di una semplice
azione.
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probabilmente sam raimi direbbe, non l'ho
fatto per te il film, dovessi farlo soltanto per
te, non avrei fatto, grazie sam io
lo faccio da una vita (Michelangelo
direi avrebbe concordato) di guardare i film di altre
persone e non ci si vede niente di straordinario
direi comunque a avere diverse... posizioni; forse
questo nella saga di spiderman è il migliore, sono tante
le occasioni in cui va in scena oltre agli effetti speciali
precisi e non di protagonismo assoluto, una storia semplice e cmq
di porfondità sotto gli aspetti umani, il
biglietto dello zio..., il rammarrico di peter, per
quei fattacci, con quella richiesta umana di una semplice
azione...; pennellare le pareti, l'impersonalizzazione
di goblin, nelle varie fasi del film, rinfacciando a spiderman
di avergli offerto un'amicizia... sprecata da quel peter, al parlare
del goblin dell'aver voluto mostrare il
'debito...' dolore a spiderman,
con fracasso di artifizi innaturali, al
saggio se il goblin può definirsi tale, eufemismo,
nonostante tutto quello che hai fatto per
loro... ti odieranno, e quelle parole terminali quando la voce fuori campo...
dice di ricordare quella cosa soltanto; da un grande potere...
derivano grandi responsabilità..., al dire è il mio talento... la mia
maledizione..., chi sono..., sono spiderman!
nonchè al volo spettacolare dello spiderman evoluto, tra
palazzoni e cielo, tanto solitario quanto da abbracciare in quel momento una
fetta di umanità non ben specificabile, come anche l'americanismo
contenuto in sè, per una visione di questo primo spiderman,
(cui seguirà come noto nel proseguo l'avariante dell'uomo sabbia, mitico)
che rivede riallacciandosi nel motto di poc'anzi, come
uomo ragno, semplice e dimesso quanto indomito nella libertà
di quei superpoteri dove il sogno d'un (in quel) tratto è così possente
da sembrar quasi di incarnare lo
spettatore nelle vicende e in spiderman..., per quanto
contrasti... con il resto della normalità, di altre riprese; un film fantastico.
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petercinefilodoc
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lunedì 14 aprile 2014
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ottimo inizio, anche se con qualche riserva
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Era il 2002 quando fu portato per la prima volta sullo schermo uno dei supereroi più amati dell'universo fumettistico, un personaggio che attraverso la carta ha entusiasmato generazioni e generazioni di giovani. Sto parlando di Spider-Man, o uomo ragno, come viene anche comunemente definito. Ammetto di non essere né un fan e né un esperto di fumetti (mai letto uno in vita mia). Tuttavia, siccome le principali critiche ai film si basano principalmente sul confronto con il fumetto, per scrivere questa recensione mi sono informato su tutto il mondo dello spidey di quartiere.
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Era il 2002 quando fu portato per la prima volta sullo schermo uno dei supereroi più amati dell'universo fumettistico, un personaggio che attraverso la carta ha entusiasmato generazioni e generazioni di giovani. Sto parlando di Spider-Man, o uomo ragno, come viene anche comunemente definito. Ammetto di non essere né un fan e né un esperto di fumetti (mai letto uno in vita mia). Tuttavia, siccome le principali critiche ai film si basano principalmente sul confronto con il fumetto, per scrivere questa recensione mi sono informato su tutto il mondo dello spidey di quartiere. Faccio subito una premessa. Ogni volta che esce al cinema l'adattamento di un libro, subito entrano in scena i fan, pronti ad inveire contro i realizzatori o a lodarli per il loro impegno nell'aver mantenuto invariata l'opera letteraria. Stessa cosa quando si parla di fumetti. Il solito discorso degli adattamenti. Io penso che il regista debba essere libero di fare il suo film, indipendentemente da tutto. Chi è fan di un libro o di un fumetto, significa che conosce bene ed ama tutti gli eventi che avvengono in esso, ed andare al cinema a vedersi la perfetta fotocopia di ciò che già si conosce bene, penso che sarebbe qualcosa di molto molto noioso. Finita questa mia riflessione, torniamo subito a parlare del film in questione. A me spider man è sempre piaciuto, probabilmente è uno dei miei supereroi preferiti. Mi ha sempre affascinato la sua profonda umanità. Sebbene disponga di grandi poteri, è un ragazzo nel pieno dell'adolescenza, con i suoi problemi e le sue insicurezze, che da un momento all'altro si ritrova a dover gestire dei poteri pazzeschi. Inizialmente ciò lo rende più sicuro, è soddisfatto di mettere al servizio degli altri le capacità che ha acquisito, ma ben presto si renderà conto che conciliarlo con il lavoro, la scuola , la donna che ama, non è affatto facile. Questo aspetto viene giustamente approfondito nel secondo capitolo. Ma tutto parti' nel 2002, quando Columbia acquistò i diritti e portò il personaggio sullo schermo, in quello che sarebbe diventato il capostipite dell'ondata moderna di cinecomics che tutt'oggi ci sta travolgendo. In realtà, il primo in assoluto fu l'X MEN di Singer nel 2000, che si rivelò anche un discreto successo ai botteghini. Ma il gruppo di mutanti era (almeno allora) considerato più di nicchia rispetto ad uno spider man. Alla regia del primo adattamento fu piazzato a sorpresa Sam Raimi, regista di una versatilità sorprendente, uno che riesce a passare da film horror semi amatoriali (come la trilogia de La Casa) a blockbuster hollywoodiani di grande valore produttivo. Egli dichiarò subito di essere un grande fan di spider-man e che il suo sogno era proprio quello di realizzare un film dedicato a lui.
Per interpretare il protagonista, Raimi prese una decisione che molta gente non è ancora riuscita a digerire, scelse Tobey Maguire. Ed è ecco subito (secondo loro) la prima carognata ai fan del fumetto classico: nel ruolo della ragazza ambita dal protagonista fu inserita Mary Jane Watson invece che Gwen Stacy, come invece avviene nel fumetto. Ad impersonarla Kirsten Dunst, mentre i ruoli degli zii di Peter furono affidati a Rosemary Harris e Cliff Robertson. Il migliore amico di Peter è Harry Osborn (un giovane James Franco), figlio dello scienziato e industriale Norman Osborn, che si trasformerà nel malvagio Goblin (un attorone del calibro di Willem Dafoe). E' inutile che mi metto a raccontare la sinossi, penso che anche le pietre per la strada l'ha conoscano. Seconda carognata ai fan: le ragnatele del film sono organiche, appartengono proprio al corpo di Peter, a differenza del fumetto, dove invece il protagonista si costruisce uno spara-ragnatele. Ora, personalmente e logicamente, davvero non ci trovo niente di cosi' scioccante in ciò. Se Peter viene morso da un ragno, acquisisce dei poteri come arrampicarsi ai palazzi e prevedere il pericolo, cosa c'è di cosi' tanto scandaloso nel fatto che gli escano le ragnatele dai polsi? Stessa cosa per Tobey Maguire. Se il personaggio è un nerd imbranato preso in giro da tutti, perchè criticarlo? Egli è riuscito a dare una performance ottima e anche piuttosto versatile, con momenti drammatici abbastanza convincenti. In fin dei conti, il primo film di Raimi funziona bene. I problemi di eccessivo imbecillimento si avranno nel secondo capitolo, secondo me. Regia ottima, l'azione c'è, e quella di Elfman è stata la colonna sonora di una generazione. Il problema è uno: troppo infantile in alcuni momenti. Ci sono scene e dialoghi davanti alle quali sono letteralmente scoppiato a ridere, soprattutto per l'eccessivo istrionismo del personaggio di Willem Dafoe. Ciò non toglie che la sua performance sia stata eccelsa, ci sono delle espressioni facciali da brivido, ma talvolta troppo accentuata e irrealistica. Altro aspetto criticabile sono gli effetti speciali, ottimi per alcuni aspetti e mediocri per altri. Mi sono piaciute le sequenze di volo fra i palazzi, mentre sono rimasto dubbioso per le sequenze in CGI. E' vero che quello degli effetti speciali è un campo in continuo mutamento, nel quale in soli 12 anni si sono fatti passi da gigante, ma alcune sequenze potevano essere fatte meglio. Come anche in Harry Potter e la Pietra Filosofale, di un'anno prima, se si nota bene, sono evidente i limiti dell'epoca. Ma per fortuna, in entrambi casi, ci sono stati miglioramenti già dal capitolo successivo. Insomma, posso dire che quello di Raimi resta un prodotto validissimo, un film che ha accompagnato l'infanzia di tanti ex-adolescenti e che inevitabilmente è entrato nella storia del cinema fumettistico. Indimenticabile il bacio sotto la pioggia. Molti ritengono che la prima trilogia sia tratta dal fumetto classico. In effetti è cosi, ma andando a notare bene scopriamo che tante cose provengono anche dalla Ultimate (il wrestling, Mary Jane). La verità è che Sam Raimi ha fatto i suoi film. Punto.
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