vivianne viscione
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mercoledì 14 maggio 2008
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le ali della libertà - winged migration
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Il popolo migratore è un documentario sulla vita in generale.È una sinfonia di immagini e di suoni.
Lascia commossi vedere le scene di caccia dopo che si è vissuto quasi completamente un viaggio di migliaia di chilometri e fa riflettere se alcune volte non sia possibile perlomeno limitare i danni.
Non è necessario essere appassionati di ornitologia per poter apprezzare la magia di Jacques Perrin e le splendide musiche di Bruno Coulais.
L´uomo impersona è il ruolo dell'inquinatore nel migliore dei casi, il cacciatore assassino nel peggiore. Solo una vecchia contadina e un bambino riescono ad inserirsi positivamente nel percorso della migrazione: salutano alla partenza, lo accolgono al ritorno.
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Il popolo migratore è un documentario sulla vita in generale.È una sinfonia di immagini e di suoni.
Lascia commossi vedere le scene di caccia dopo che si è vissuto quasi completamente un viaggio di migliaia di chilometri e fa riflettere se alcune volte non sia possibile perlomeno limitare i danni.
Non è necessario essere appassionati di ornitologia per poter apprezzare la magia di Jacques Perrin e le splendide musiche di Bruno Coulais.
L´uomo impersona è il ruolo dell'inquinatore nel migliore dei casi, il cacciatore assassino nel peggiore. Solo una vecchia contadina e un bambino riescono ad inserirsi positivamente nel percorso della migrazione: salutano alla partenza, lo accolgono al ritorno.
Il sogno mai realizzato dall´uomo è stato e continua ad essere quello di volare. Ma mettendo nelle condizioni di questi uccelli, se possibile, sarà poi vera libertà volare per una sola rotta due volte l´anno?
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viscione vivianne valerie
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lunedì 21 aprile 2008
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il popolo migratore
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Questo film straordinario l’ho visto piu’ volte.Ed ogni volta che lo riguardo, mi tocca profondamente il cuore, perche amo e stimo tanto gli uccelli.Stimo tanto per la loro vita faticosa che hanno,e per il loro migrare, che e’ una lotta per la vita.Mi dispiaceva tanto vedere le anatre mentre volando migliaia di chilometri vengono sparati dalle persone.E proprio in quell momento si blocca la musica, non senti piu’ il favoloso pianoforte accompagnato con il violino, perche ti fa capire che un momento sei vivo voli senza fermarti, senza mangiare, lotti per la vita con tanto pericolo, con tanta fame, difficoltà, affronti tutto per soddisfare la stessa unica necessita’;sopravvivere. L’altro momento ti hanno preso la vita, non ci sei piu’.
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Questo film straordinario l’ho visto piu’ volte.Ed ogni volta che lo riguardo, mi tocca profondamente il cuore, perche amo e stimo tanto gli uccelli.Stimo tanto per la loro vita faticosa che hanno,e per il loro migrare, che e’ una lotta per la vita.Mi dispiaceva tanto vedere le anatre mentre volando migliaia di chilometri vengono sparati dalle persone.E proprio in quell momento si blocca la musica, non senti piu’ il favoloso pianoforte accompagnato con il violino, perche ti fa capire che un momento sei vivo voli senza fermarti, senza mangiare, lotti per la vita con tanto pericolo, con tanta fame, difficoltà, affronti tutto per soddisfare la stessa unica necessita’;sopravvivere. L’altro momento ti hanno preso la vita, non ci sei piu’.Non hai neanche tempo per salutare la natura.Ero una pianista,(negli anni '80)e sono molto lusingata dai compositori della musica di film (Bruno Coulais, Robert Wyatt, e Nick Cave.)Quest’ ultimo ragazzo ti suona con tanto affetto, devi capire anche quello che canta...Credimi: canta per te, per farti capire tutto quello che hai visto in questo film.Ma l’hai solo visto o lo hai anche capito?
…capire… come ti fa anche vedere l’anatra che torna a casa, l’anatra che fanno vedere all inizio dell film, ancora con la corda sulla zampetta dopo aver volato migliaia di chilometri. Meno della meta’ di loro sono tornati a casa ,e solo in questi luogi riusciranno di nuovo riprodursi...E' il piu' bel film documentario che abbia mai visto.
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umberto
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mercoledì 3 ottobre 2007
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siamo esseri attaccati alla terra...
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............Perrin non si limita al documento, ci mette fantasia e (forse troppa) enfasi. Insomma ci mette un po' di fiction. Alla Walt Disney vecchia maniera. Forse non è un limite.......ecco questa frase mi irrita con la citazione dei vecchi disney che nulla c'entrano, piuttosto un avvicinamento all'onirica volontà libera del volo umano qui trasmessa dalle favolose immagini del film...seppur elaborate...
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gea
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sabato 29 settembre 2007
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uomini e migratori in volo sui continenti, un sogn
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Ho acquistato il DVD de "Il Popolo migratore" un mese fa e lo ho visto piu' volte e regalato alle persone che piu' mi sono vicine Ne faro' dono presto ad altri, per far conoscere questo straordinario film e regalare una emozione indimenticabile. Ugualmente pregevole è il DVD unito al film che illustra la lavorazione dello stesso e le fatiche e le emozioni di quello straordinario gruppo di persone che hanno dedicato 4 anni della loro vita a questa impresa. Vedere come hanno costruito e alimentato il rapporto con gli uccelli è stato come essere li' con loro, tale è la commozione che si prova nei vari passaggi dell'avventura. Non sono d'accordo con le recensioni che ritengono inadeguata la colonna musicale, che anzi trovo particolarmente calzante al contenuto del film.
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Ho acquistato il DVD de "Il Popolo migratore" un mese fa e lo ho visto piu' volte e regalato alle persone che piu' mi sono vicine Ne faro' dono presto ad altri, per far conoscere questo straordinario film e regalare una emozione indimenticabile. Ugualmente pregevole è il DVD unito al film che illustra la lavorazione dello stesso e le fatiche e le emozioni di quello straordinario gruppo di persone che hanno dedicato 4 anni della loro vita a questa impresa. Vedere come hanno costruito e alimentato il rapporto con gli uccelli è stato come essere li' con loro, tale è la commozione che si prova nei vari passaggi dell'avventura. Non sono d'accordo con le recensioni che ritengono inadeguata la colonna musicale, che anzi trovo particolarmente calzante al contenuto del film.
Un film da far conoscere, da donare a chi ama il cinema, la natura la scienza; a chi sa emozionarsi ancora alla bellezza , a chi vuole da un film emozioni belle che sollevano lo spirito...
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ninni radicini
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mercoledì 29 gennaio 2003
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niente sarà più inumano di un mondo di soli umani
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"Niente sarà più inumano di un mondo di soli umani" (Jacques Perrin)
Un film per osservare la libertà di un popolo e le sue migrazioni, attraverso spostamenti di migliaia di chilometri. Migrazioni di pellicani, aquile, fenicotteri, albatros, che si ripetono da millenni utilizzando come riferimento il sole e le stelle. Un viaggio che è anche eterna selezione naturale: soltanto il 50% arriva a destinazione, decimato dal freddo, dalla fame e dalla stanchezza. I percorsi seguiti sono stati quattro: dal Nord America all'America Centrale e Meridionale, dall'Europa e dall'Asia verso l'Africa, dall'Asia verso l'India, e verso l'Australia e l'Oceania. Migliaia di chilometri (la sterna ne percorre 36mila) per arrivare in luoghi da dove poi ripartire.
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"Niente sarà più inumano di un mondo di soli umani" (Jacques Perrin)
Un film per osservare la libertà di un popolo e le sue migrazioni, attraverso spostamenti di migliaia di chilometri. Migrazioni di pellicani, aquile, fenicotteri, albatros, che si ripetono da millenni utilizzando come riferimento il sole e le stelle. Un viaggio che è anche eterna selezione naturale: soltanto il 50% arriva a destinazione, decimato dal freddo, dalla fame e dalla stanchezza. I percorsi seguiti sono stati quattro: dal Nord America all'America Centrale e Meridionale, dall'Europa e dall'Asia verso l'Africa, dall'Asia verso l'India, e verso l'Australia e l'Oceania. Migliaia di chilometri (la sterna ne percorre 36mila) per arrivare in luoghi da dove poi ripartire.
Spettacolare e coinvolgente nella sua assoluta linearità, comincia nell'emisfero australe, in autunno. Ma è una lingua difficile quella di questo documentario, come anche di altri simili ("L'Orso", 1988; "Microcosmos", 1996), interfaccia tra scienza e pubblico, in cui è razionalizzata la osservazione degli altri esseri viventi presenti sulla Terra: mondo sempre più sconosciuto alla maggior parte degli umani. Il vero film sarebbe però la visione completa di tutte le fasi delle riprese che, nel caso del "Popolo migratore" sono durate quattro anni, impegnando cinquecento persone divise in sei squadre. Alla realizzazione del film, in Francia, hanno collaborato il WWF e la Lipu, che in Italia sull'onda del successo del film e dell'attualità del tema hanno avviato il "Progetto Popolo migratore" (info: www.wwf.it), per la difesa della migrazione, con particolare riferimento alle Valli Bresciane e allo Stretto di Messina: l'Italia è una "autostrada" naturale per masse di volatili che si spostano dal Nord Europa all'Africa e viceversa.
"Il popolo migratore" ha ottenuto riscontri di critica e di pubblico notevoli. In Francia è stato visto da circa tre milioni di spettatori e ha vinto il 50esimo Festival del Cinema di Esplorazione e di montagna di Trento. Jacques Perrin (Parigi, 1941), regista, produttore, voce narrante del film, è noto in Italia soprattutto per la interpretazione da protagonista nel film "Nuovo Cinema Paradiso" (1989). Tra le altre sue interpretazioni note, quelle in "La ragazza con la valigia" (1960), "La corruzione" (1963), "Z" (1969), "Il deserto dei Tartari" (1976).
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p@n
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mercoledì 25 dicembre 2002
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un sogno alato
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Un sogno di 90 minuti sulle ali di milioni di uccelli.Buona colonna sonora,didascalie essenziali e voce fuori campo discreta e puntuale.I due esseri umani (una vecchia e un bambino) si vedono per non più di un minuto.Ma gli effetti(dolorosi) dell'umanità gravano su più di una ripresa.Cosa chiedere di più a una pellicola ora che il mondo offre solo lutti e banalità?
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