Confessioni di una mente pericolosa |
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Un film di George Clooney.
Con George Clooney, Drew Barrymore, Sam Rockwell, Julia Roberts.
continua»
Titolo originale Confessions of a Dangerous Mind.
Drammatico,
durata 113 min.
- USA, Gran Bretagna, Germania 2002.
MYMONETRO
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tv mangia tv
di MauryFeedback: |
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venerdì 20 aprile 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Va bene. Il regista non è uno dei "soliti" cinesi, koreani, o cos'altro che si aggiudicano statuette a iosa nei principali (noiosissimi)spazi ad essi dedicati eppur c'è chi lo ha apprezzato dando premi agli attori e riconoscimenti al regista. George Clooney dimostra che talvolta bastano le idee(e qualche amico che lavori gratis o quasi) e si può fare. Si-può-fare. Che Chuk Barris o il suo alter ego o la sua invenzione o la sua verità, sia un soggetto interessante lo si può capire. Vi immaginate Jerry Scotti che di notte va in giro ad ammazzare la gente per conto del governo?! francamente...ma il film non solo sfrutta un libro scritto per diventare già film ma lo fa con una gran bella prova degli attori e qualche ideuzza mica male di un Clooney per certi versi sorprendente che gioca sì un pò sui flasch back che tanto van di moda negli ultimi anni-un pò alla maniera di quel Forrest Gump: - metà-inizio-metà-fine, che tengono attaccati lo spettatore, e un pò con giochi visivi e visionari cercando e riuscendo a far entrare lo spettatore nella mente del protagonista che si perde pian piano. In più, c'è il tocco realistico delle interviste che da un taglio sottilissimamente giornalistico al tutto. Visto comodamente seduti sul divano (ad es. su sky) ha il pregio di far mantenere ben lontani bisogni primari quali andare al bagno o farsi uno spuntino e regge alla grande il confronto con tutto il resto che sia in trasmissione in quel momento. Eccellenti i costumi, strepitosa la colonna sonora con gli Who appena appena messi sul giradischi ma presenti, molto presenti. Per tutto il film un'eccezionale ritorno al passato tra luci, colori e vestiti (e capigliature!) che scivolano via piacevoli e in cui alla fin fine, non è nemmeno tanto Chuk Barris a far la parte del leone quanto la tv, l'origine della tv, la tv che mangia la tv e tutti i suoi annessi e connessi(e anche sconnessi)di un'epoca lontana eppur in fondo simile a questa. Bravissimo Clooney a rimanere nelle retrovie senza smanie di protagonismo nel ruolo dell'agente CIA, strepitose alcune scene(l'uscita dall'accademia dei nuovi agenti tutti "in divisa" grigio standard tipo uomini grigi del romanzo Momo). Una specie di road movie della mente sulla falsa riga di "Natural born killers" o "paura e delirio a Las Vegas"o ancora "Blow". Un film insomma bello, ben riuscito su una vita che paradossalmente acquista valore proprio per le smentite della CIA sui fatti narrati...e se lo dicono loro ci credon tutti...
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