shingo tamai
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lunedì 10 aprile 2017
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la scelta giusta
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Il film è chiaramente una scopiazzatura di ben altre opere dove il campione di turno cerca la redenzione da precedenti peccati facendo da faro e guida ai bisognosi del momento.
In questo caso un ex calciatore tenta di insegnare ai compagni galeotti,tattiche,gesti tecnici e trucchi del mestiere in vista del partitone contro le guardie carcerarie.
La sceneggiatura è imbarazzante come le scene del match e i poco convincenti discorsi del nostro protagonista.
Tuttavia nel buio quasi totale il regista ha fatto almeno una giusta scelta.
Gli appassionati di calcio ricorderanno VinnieJones,le Zuffe che ho visto sul campo non sono poi così lontane dal suo modo di vivere le partite.
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Il film è chiaramente una scopiazzatura di ben altre opere dove il campione di turno cerca la redenzione da precedenti peccati facendo da faro e guida ai bisognosi del momento.
In questo caso un ex calciatore tenta di insegnare ai compagni galeotti,tattiche,gesti tecnici e trucchi del mestiere in vista del partitone contro le guardie carcerarie.
La sceneggiatura è imbarazzante come le scene del match e i poco convincenti discorsi del nostro protagonista.
Tuttavia nel buio quasi totale il regista ha fatto almeno una giusta scelta.
Gli appassionati di calcio ricorderanno VinnieJones,le Zuffe che ho visto sul campo non sono poi così lontane dal suo modo di vivere le partite.
Protagonista azzeccato.
1 a 0 per Skolnick.
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andrea zagano
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martedì 11 febbraio 2014
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come si fa a non amare il monaco...
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Mean Machine, un dramma carcerario inventato a metà tra la commedia nera e un simpatico remake di film come “Quella sporca ultima meta” o “Fuga per la vittoria”, è una pellicola-passatempo, che tutto sommato si lascia guardare.
All’interno di Mean Machine vengono esagerati alcuni personaggi realmente presenti in qualsiasi carcere del mondo, personaggi svitati e altamente squilibrati. Non potrete non provare simpatia per quel pazzo del monaco, interpretato da un Jason Statham agli esordi, a suo agio anche coi guanti da portiere.
Parto col dire che Mean Machine è un film di poco conto; si può vivere benissimo anche senza averlo visto.
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Mean Machine, un dramma carcerario inventato a metà tra la commedia nera e un simpatico remake di film come “Quella sporca ultima meta” o “Fuga per la vittoria”, è una pellicola-passatempo, che tutto sommato si lascia guardare.
All’interno di Mean Machine vengono esagerati alcuni personaggi realmente presenti in qualsiasi carcere del mondo, personaggi svitati e altamente squilibrati. Non potrete non provare simpatia per quel pazzo del monaco, interpretato da un Jason Statham agli esordi, a suo agio anche coi guanti da portiere.
Parto col dire che Mean Machine è un film di poco conto; si può vivere benissimo anche senza averlo visto. Però fa sorridere, per i personaggi, e il regista ricorda vagamente lo stile di Guy Ritchie. Qualche buon montaggio rende più piacevole il film. Simpatico e niente di più!
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mr.green89
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mercoledì 21 dicembre 2011
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un cult!
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Bello & Divertente, un cult senz'altro...
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ultimoboyscout
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sabato 24 settembre 2011
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guardie vs. detenuti.
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Sembra molto "Quella sporca ultima meta" in versione Inglese e quindi dal football americano si passa al calcio ben più caro ai sudditi di Sua Maestà. Le affinità tra i due film sono tantissime, anzi direi che i due prodotti sono pressochè uguali. Questo è molto inferiore, è meno divertente e genuino, più rissaiolo mentre l'altro è più spassoso e ha tempi da commedia godibilissima. Non c'è da aspettarsi niente di nuovo, anzi sia Jones che Statham le facce più note sono particolarmente fuori ruolo, col secondo poco e mal utilizzato. Vinnie Jones che è un vero ex calciatore, non ha il peso del protagonista, è un ottimo villain, un buon secondario o una buona spalla ma reggere l'urto di un film non è affar suo.
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Sembra molto "Quella sporca ultima meta" in versione Inglese e quindi dal football americano si passa al calcio ben più caro ai sudditi di Sua Maestà. Le affinità tra i due film sono tantissime, anzi direi che i due prodotti sono pressochè uguali. Questo è molto inferiore, è meno divertente e genuino, più rissaiolo mentre l'altro è più spassoso e ha tempi da commedia godibilissima. Non c'è da aspettarsi niente di nuovo, anzi sia Jones che Statham le facce più note sono particolarmente fuori ruolo, col secondo poco e mal utilizzato. Vinnie Jones che è un vero ex calciatore, non ha il peso del protagonista, è un ottimo villain, un buon secondario o una buona spalla ma reggere l'urto di un film non è affar suo. A tradire sono soprattutto lo spirito di ribellione che qui si respira a malapena e le atmosfere amare e pessimistiche che non cogliamo affatto. Prodotto molto commerciale (l'ombra lunga della Umbro è sempre presente), decisamente inutile e mediocre. La sfida tra guardie e detenuti assume contorni che andranno ben oltre il semplice risultato sportivo, riportando alla memoria anche "Fuga per la vittoria".
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