L'uomo che non c'era

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Un film di Joel Coen. Con Billy Bob Thornton, Frances McDormand, James Gandolfini, Michael Badalucco, Katherine Borowitz.
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Titolo originale The man who wasn't there. Drammatico, b/n durata 116 min. - USA 2001. MYMONETRO L'uomo che non c'era * * * * - valutazione media: 4,05 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
folignoli martedì 16 agosto 2011
noir impeccabile Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Il miglior film dei Coen (in questo caso diretto solo da Joel), basato su una sceneggiatura (è stato detto un pò da tutti) impeccabile, fantasiosa e diretta magistralmente. Non c'è nessun punto debole in questo film, tutto viene soppesato per garantire il risultato migliore. Ogni parola, ogni movimento degli attori, ogni inquadratura è frutto di uno studio particolareggiato. Gli autori nel backstage dichiarano che essendo un film lento, ogni inquadratura doveva essere estrememente interessante, per poter reggere l'interesse per molti secondi. Per questo si può notare una bellezza visiva straordinaria, nella composizione della prospettiva di ogni singola immagine. [+]

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bullythekid sabato 18 maggio 2002
il film che c'è! Valutazione 3 stelle su cinque
67%
No
33%

I fratelli Coen (Joel alla regia, Ethan alla produzione, insieme alla sceneggiatura), costruiscono magistralmente un noir compatto e imprevedibile, insieme omaggio ai film degli anni 50 (come evoca la magistrale fotografia di Roger Deakis) e amara riflessione sulle piccole cose della vita. Interpretata da un Billy Bob Thortnon al meglio (anche se Frances McDormand non gli è da meno), "L'uomo che non c'era" è una pellicola adulta e inusuale nel panorama cinematografico contemporaneo. Le musiche, come sempre, sono di Carter Buwell e il montaggio lo firmano i fratelli Coen con lo pseudonimo di Ropderyck Jyane.

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paolo domenica 16 giugno 2002
la poesia del reale Valutazione 5 stelle su cinque
60%
No
40%

Ed lavora come barbiere nel negozio del fratello della moglie. La sua vita scorre senza problemi ma grigia e monotona. Sua moglie non l'ama più e lo tradisce col suo miglior amico. Lui lo sa ma fa finta di niente. La serie a catena di eventi tragici che alla fine lo porteranno alla forca è iniziata proprio da lui con un tentativo di investimento. Lui uccide l'amante della moglie per legittima difesa ma finirà sulla forca per un delitto commesso proprio dal suo ex amico. Il film rappresenta la realtà il più fedelmente possibile, il cinismo e le debolezze sono messi a nudo ma in modo elegante e non volgare. Un film introspettivo che fa riflettere.

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davide chiappetta sabato 4 febbraio 2012
il solito meccanismo narrativo che non c'era Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

L'uomo che non c'era oltre a riferirsi al protagonista principale cioè un barbiere taciturno e all'apparenza 'grigio' che si muove inosservato tra la folla, si riferisce a uno dei personaggi chiave che sparisce dopo aver fatto un affare con il barbiere e che verso la fine del film si scoprirà che fine ha fatto (la scena ricorda in modo univoco una magnifica sequenza con Shelley Winters nello straordinario capolavoro 'The Night of the Hunter' diretto dal grande attore Charles Laughton, e un altra con William Holden in 'Viale del tramonto' un altro indimenticabile capolavoro). Se si sta ben attenti a una conversazione tra Badalucco (il cognato del barbiere) e un suo cliente, si nota come il loro discorso verta sulle auto in particolar modo sull'accellerazione di questi mezzi, cioè sul fatto di non premere all'avvio il pedale fino in fondo altrimenti si ingolferà ma anzi abbassando lentamente l'accelleratore; questa e in sintesi il meccanismo di creazione del film, cioè creando piano piano delle situazioni senza salti narrativi, o a 'singhiozzo' (come direbbero i grandi teorici della narrazione su come si crea il 'drama') in modo che il pubblico attento possa non solo immedesimarsi nella storia e nei personaggi ma posso anche cogliere tutte le sfumature in questo film complesso e bellissimo, che fagocita tutti i topoi dei noir importanti che hanno fatto scuola. [+]

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fabal lunedì 18 agosto 2014
superiore anche a fargo Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Un semplice barbiere è in cerca di riscatto, o forse di visibilità: quando gli si presenta la possibilità di investire nel "sicuro" affare del lavaggio a secco, Ed deve trovare diecimila dollari. Il piano per ottenerli sembra infallibile, ma le cose degenerano. Fino alla tragedia.
Più che un abbozzo di trama, questo è l'archetipo narrativo del giallo targato Coen: il crimine fatto in casa, artigianale, è lo stesso di Fargo e dell'inetto William Macy. A far la parte del delinquente improvvisato ci pensa ora l'ottimo Billy Bob Thornton, che non sembra neanche tanto stupido quando pianifica un ricatto ai danni della stessa moglie, il premio Oscar Frances Mc Dormand. [+]

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johngarfield giovedì 9 febbraio 2017
c'è camus da queste parti Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
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Capolavoro, senza se o ma. Il senso di estraneità a questo mondo del protagonista ci immerge nell'universo camusiano e ci inquieta. Non è l'assenza di fiducia nella società, ma qualcosa di peggio: la consapevolezza che non c'è più nulla che abbia senso in questo mondo. Se tutto è assurdo, vengono a mancare i punti di riferimento morali e razionali. Posso quindi compiere le mie azioni non in base a leggi proprie o create, ma a impulsi, più o meno sensati. Il protagonista ci offre un"interpretazione assolutamente in linea con l'impostazione ideologica del film. Il tutto è fotografato in modo fenomenale, facendoci calare in una società americana del  secondo dopoguerra con un'atmosfera noir che è direttamente coerente  con l'idea dell'assurdità della vita. [+]

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luca percival martedì 8 ottobre 2024
domino Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Un meraviglioso affresco fatalista dei Coen che racconta la (non) vita di un altrettanto luccicante Thornton. La situazione che gli si presenta è tanto semplice quanto banale: un lavoro ordinario, una comfort zone raggiunta, una moglie che lo tradisce e una predisposizione capitalista al sogno americano. E gli risulterà fatale, appunto. Ed Crane cede alla proposta truffaldina di uno pseudo-imprenditore capitatogli in negozio e questa scelta, innescherà una serie di conseguenze inaspettate (e di gravi entità) rese su schermo in modo impeccabile dai Coen in primis e dagli attori sulla scacchiera poi. Il grande sunto è "l'uomo che non c'è" perchè intrappolato nel nulla cosmico della sua esistenza, che fortuitamente rinsavisce agendo, spostando equilibri e di fatto, scombussolando lo schema delle vite altrui (oltre che la sua). [+]

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cianoz domenica 25 novembre 2012
opera magnifica con un b. bob thornton superlativo Valutazione 5 stelle su cinque
50%
No
50%

I fratelli Coen danno un altra dimostrazione di maestria. L'uomo che non c'era è un film di rara bellezza e per il quale si faticano a trovare parole di elogio che ne siano all'altezza, tanto è particolare. Tanto per cominciare il bianco e nero; un bianco e nero che spiazza, nel mondo colorato di oggi, ma che subito affascina. L'atmosfera è particolare, affascinante, sorretta da una voce narrante, quella dello stesso protagonista, che ti trasporta quasi avvolgendoti in una dimensione che sembra fuori dal mondo e dal tempo, ma con un forte senso di realtà. I dialoghi sono magnifici, di una calma e precisione che ti fanno gustare tutto nei minimi particolari. [+]

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shiningeyes giovedì 4 aprile 2013
gran sceneggiatura, anche se poco mutevole. Valutazione 3 stelle su cinque
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No
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Non c'è che dire, i fratelli Coen ci stupiscono sempre.

Dalle opere di sapore agrodolce come “Fargo” e “Il grande Lebowski” passano ad opere di stampo dismesso e malinconico come questo “L'uomo che non c'era”.

Eh si, perché nonostante il loro stile pessimistico sia ben visibile in questa pellicola, ci sta comunque un cambiamento, riscontrabile nella notevole serietà che pervade il film.

Lo spessore psicologico dei personaggi è ben delineato come sempre, e l'andamento del film sembra un mutare lento lento, come se faticasse ad imprimersi la svolta, cosa strana per un film loro; ciò nonostante siamo di fronte ad una sceneggiatura ben congegnata e di abile fattura, come se dai Coen ci si aspettasse roba noiosa. [+]

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jacopo b98 venerdì 4 luglio 2014
uno dei più riusciti film dei coen Valutazione 4 stelle su cinque
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 Un annoiato barbiere (Thornton) di mezza età scopre che la moglie (McDormand) lo tradisce con un altro uomo (Gandolfini). Decide di ricattare l’amante, ma accidentalmente lo uccide. La moglie del barbiere viene arrestata essendo sospettata per omicidio, ma la donna si suicida in carcere… L’uomo che non c’era è un film curioso all’interno dell’itinerario cinematografico dei Coen (ufficialmente scrivono insieme, Joel dirige e Ethan produce, ma alla fine queste divisioni sono solo formali, per un autentico lavoro a quattro mani in tutti i campi! Con Ladykillers infatti anche ufficialmente cominceranno a fare tutto insieme). [+]

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