paolo
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domenica 14 luglio 2002
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peggior film ultimi 30 anni
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E' il peggior film che ho avuto la sfortuna di vedere negli ultimi 30 anni. E' un film avvilente per la storia insensata che come al solito ritrae una pessima figura paterna e salva invece quella materna. Sarebbe ora di finirla con queste patetiche storie e rappresentare invece ben altre situazioni meglio rispondenti alle attuali aspettative dei nostri tempi. La mia speranza che il film sia un flop enorme!
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(di raf)
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pierpaolo poldrugo
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giovedì 11 luglio 2002
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veleno e coltellate alle spalle al padre
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Senza nulla togliere alla cura nella ricostruzione storica ambientale e sociale, che potrebbe avere anche un valore documentaristico, il giudizio sul film è negativo e di profondo disgusto.
La vicenda è tenuta in piedi dalla giustificazione morale del parricidio e, in seconda battuta, dell'omicidio finalizzato a dare copertura al "giustiziere" parricida da parte della madre.
Tali aberrazioni si basano sui triti luoghi comuni di chiara marca per cui nella sensibilità malata del figlio le azioni del padre non possono che essere ispirate al più abietto egoismo, mentre quelle della madre (anzi, della Madre) al più santo altruismo. Nell'immaginario depravato del parricida la Madre non può nemmeno trovare posto su questa terra (men che meno sotto il tetto ed alla greppia del
padrone-padre), ma può esistere soltanto in Cielo.
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Senza nulla togliere alla cura nella ricostruzione storica ambientale e sociale, che potrebbe avere anche un valore documentaristico, il giudizio sul film è negativo e di profondo disgusto.
La vicenda è tenuta in piedi dalla giustificazione morale del parricidio e, in seconda battuta, dell'omicidio finalizzato a dare copertura al "giustiziere" parricida da parte della madre.
Tali aberrazioni si basano sui triti luoghi comuni di chiara marca per cui nella sensibilità malata del figlio le azioni del padre non possono che essere ispirate al più abietto egoismo, mentre quelle della madre (anzi, della Madre) al più santo altruismo. Nell'immaginario depravato del parricida la Madre non può nemmeno trovare posto su questa terra (men che meno sotto il tetto ed alla greppia del
padrone-padre), ma può esistere soltanto in Cielo. Il poverino non può che immaginarla morta e presumere che ciò sia stato causato dal crepacuore per averlo perduto. Il suo risentimento, quindi, -per altro ampiamente comprensibile- si concentra esclusivamente sul padre, lasciando la Madre del tutto immune.
La santa Mamma ha la bontà di non rivelarglisi e di non deluderlo.
La "morale" del film dà per scontato che la congiunzione carnale che ha dato vita al parricida non può non essere che soddisfazione di riprovevoli appetiti da parte del padre e disinteressata e sofferta
rinuncia alla castità -a seguito di stato di necessità- da parte della madre.
Una "morale" oscena e caricaturale, che il film diffonde impudicamente fidando di incontrare molta disonesta condivisione.
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[+] due cose
(di conan)
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mcmurhyvsratched
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giovedì 11 luglio 2002
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il film è un matriarcal-matone
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Il Film è un Prevedibilissimo Matone,
i Messaggi Matriarcal-Parricidi sono Lucidi e Graziosi,
un film da GranchioRosa.
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luigi de grossi
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giovedì 11 luglio 2002
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l'eterno conflitto
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Gosford Park: ancora una storia corale, raccontata da Altman con sarcastica ironia che muta in dramma nelle sequenze finali, quando "l'assassino" si rivela. Cosa mai potrebbe accadere nella residenza di un nobile inglese, cinico e arrogante che ha invitato per una breve vacanza uno stuolo di suoi pari con servitù al seguito? Esploderanno rancori mai sopiti, invidie, vendette e tradimenti, fino al delitto (del padrone di casa)consumati dietro un'ipocrita facciata di buone maniere e aristocratica compostezza; ma sopratutto dominerà il conflitto di classe tra i padroni e i loro servitori, immutabile ed eterno, in cui non ci sono vincitori, neanche morali. I signori di Gosford Park non sembrano più colpevoli dei loro lacché: i due mondi, sia pure opposti, si lambiscono, generando sordide complicità, vendette, patteggiamenti, sfruttamenti profondi e spietate rivalse.
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Gosford Park: ancora una storia corale, raccontata da Altman con sarcastica ironia che muta in dramma nelle sequenze finali, quando "l'assassino" si rivela. Cosa mai potrebbe accadere nella residenza di un nobile inglese, cinico e arrogante che ha invitato per una breve vacanza uno stuolo di suoi pari con servitù al seguito? Esploderanno rancori mai sopiti, invidie, vendette e tradimenti, fino al delitto (del padrone di casa)consumati dietro un'ipocrita facciata di buone maniere e aristocratica compostezza; ma sopratutto dominerà il conflitto di classe tra i padroni e i loro servitori, immutabile ed eterno, in cui non ci sono vincitori, neanche morali. I signori di Gosford Park non sembrano più colpevoli dei loro lacché: i due mondi, sia pure opposti, si lambiscono, generando sordide complicità, vendette, patteggiamenti, sfruttamenti profondi e spietate rivalse. Il tutto nel microcosmo asfittico della grande casa- contenitore tra porte che si schiudono, abiti e crinoline fruscianti, occhi che spiano nell'ombra e orecchie che ascoltano dietro le porte chiuse. L'assassinio del padrone-monarca chiude un'esistenza abietta ed è l'inesorabile conclusione di un convergere di odi diversi, di figli per i padri, tra padroni e le loro amanti tradite ma sopratutto tra servi e padroni, in un conflitto che non potrà mai essere diverso da quel che è sempre stato. Almeno finché esisteranno le classi. Spendida Maggie Smith, con le sue nobilissime rughe.
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(di mariabetta)
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gipo
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domenica 5 maggio 2002
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o dio che palle!!!!!!
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lento,palloso, per un ora non accade nulla,ti aspetti un colpo di scena per vivacizzarlo e quando arriva( scontatissimo oltertutto) la noia anziche' diminuire aumenta. comunque un plauso va agli attori tutti molto bravi all'ottima scenografia e..e basta! la cosa piu' bella del film? la villa! mazza quanto e' bella...
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ric gamba
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sabato 30 marzo 2002
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e' il vero vincitore
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E' il vero vincitore dell'oscar. Grande Altman ,come sempre, superbe interpretazioni di tutti gli attori, film particolare, grande sceneggiatura.COMPLIMENTI, questo e' cinema!!!!
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procol harum
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venerdì 22 marzo 2002
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non ci siamo
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No, questa volta non posso lasciar perdere. Altman è stato senza dubbio un grande regista, e alcune sue pellicole dovrebbero essere sempre presenti nella videoteca di qualsiasi intenditore. Non certo quest'ultima, però. Anche se "Gosford Park" non è un brutto film, tutto è ben ricostruito, gli attori se la cavano, la regia è come sempre attenta. A mio avviso il difetto sta da altre parti, e precisamente nello scollamento innegabile fra primo e secondo tempo. Mi spiego: il primo tempo ricorda un solido James Ivory, con tutto l'armamentario di analisi sociale in costume, mentre il secondo tempo è quello di un gialletto anche un po' sbiadito, senza tensione e con un finale che meritava certo maggiore suspence.
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No, questa volta non posso lasciar perdere. Altman è stato senza dubbio un grande regista, e alcune sue pellicole dovrebbero essere sempre presenti nella videoteca di qualsiasi intenditore. Non certo quest'ultima, però. Anche se "Gosford Park" non è un brutto film, tutto è ben ricostruito, gli attori se la cavano, la regia è come sempre attenta. A mio avviso il difetto sta da altre parti, e precisamente nello scollamento innegabile fra primo e secondo tempo. Mi spiego: il primo tempo ricorda un solido James Ivory, con tutto l'armamentario di analisi sociale in costume, mentre il secondo tempo è quello di un gialletto anche un po' sbiadito, senza tensione e con un finale che meritava certo maggiore suspence. Sono registri diversi che stanno insieme col vinavil, si potrebbe vedere anche uno solo dei due tempi e si avrebbe la sensazione di aver visto un film intero. Peccato, perchè poteva essere un'ulteriore evoluzione di Altman in territori inesplorati, e invece si tratta, a mio avviso, di un passo indietro.
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