frameo
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domenica 12 gennaio 2014
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paura e delirio
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Non avevo mai considerato davvero rilevante questo film in campo cinematografico, lo ammetto, ma filosoficamente parlando un film sballato seguito in stato d'incoscienza riesce decisamente a coinvolgerti. Paura e Delirio, soggetto del mio titolo, vanno scritti senz'ombra di dubbio in maiuscolo in quanto sono entrambi due aggettivi che nell'ambito di questo film acquistano divina importanza. Tornando al discorso antecedente comunque solo ora, la quarta volta che assisto alla visione di questo film, ora che l'alcol comincia a infettare i miei neuroni, comprendo la magnificità di questo film. Un film che ti coinvolge in modo decisamente esagerato, che fa comunque riflettere su tipi di messaggi "politicamente scorretti" e che ha una ricchezza scenografica degna di pochi; desidero non descrivere i dettagli e la trama di "paura e delirio a Las Vegas" per il fatto che non avrebbe alcun gusto: come esempio non si potrebbe mai parlare dettagliatamente di esplorazioni lunari senza aver viaggiato sull'Apollo 11! Ciò che consiglio vivamente è perciò di sedersi tranquillamente, se possibile dopo un paio di birre, e guardare questo film in stato di minima coscienza in modo da carpirne i messaggi pluridecorati che si possono apprendere, oltre alla comicità verosimilmente demenziale che comporta di tanto in tanto.
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enzo.mammarella
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domenica 17 novembre 2013
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un film senza rivali
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Una trama cosi sottile e nello stesso tempo cosi grossolana da rendere questo film unico e incomparabile con qualsiasi altro film prodotto.
Come tutti sappiamo las vegas ha sempre incarnato la città del peccato , gioco d'azzardo e droge e questo film lo rispetta in tutti i suoi particolari,
diventando solamente un viaggio nella ricerca del trip migliore da allucinogeni.
Un linguaggio cosi poco ricercato ma ben gestito e cordinato per creare l'impressione di allucinazione pure allo spettatore.
Una trama cosi intrecciata da quasi renderla inesistente ma con un filo logico reale e molto ben definito dallo scrittore Hunter S. Thompson.
Che dire.
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Una trama cosi sottile e nello stesso tempo cosi grossolana da rendere questo film unico e incomparabile con qualsiasi altro film prodotto.
Come tutti sappiamo las vegas ha sempre incarnato la città del peccato , gioco d'azzardo e droge e questo film lo rispetta in tutti i suoi particolari,
diventando solamente un viaggio nella ricerca del trip migliore da allucinogeni.
Un linguaggio cosi poco ricercato ma ben gestito e cordinato per creare l'impressione di allucinazione pure allo spettatore.
Una trama cosi intrecciata da quasi renderla inesistente ma con un filo logico reale e molto ben definito dallo scrittore Hunter S. Thompson.
Che dire... un capolavoro. Lascia allo spettatore la capacità di immegersi completamente nel film e vivere l'esperienze del protagonista in ogni suo particolare.
Consiglio vivamente di guardare il film piu e piu volte per capire al meglio la trama e il filo logico: cosi sottile da essere nascosto anche all'occhio dei piu esperti.
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brando fioravanti
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lunedì 14 gennaio 2013
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solo delirio
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Un giornalista sportivo parte per las vegas per documentare la corsa nel deserto. Durante il viaggio fa uso di ogni tipo di droga fino ad arrivare ad un totale delirio. Mano a mano ci si ritrova catapultati in una avventura goliardica e surreale. Il talento visionario di Gilliam è fuori questione come la bravura degli attori protagonisti, il problema è che la fantasia non è minimamente bilanciata da un pò di razionalità. Seppure il film riesce a essere a tratti memorabile, fa fatica a reggersi su un susseguirsi di scene che non hanno una vera storia.
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irene
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martedì 1 gennaio 2013
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dimenticare
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E anche molto in fretta questo film assurdo e inutile. Sgradevole e senza senso. Insopportabile. Una stelletta è troppo.
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luca scial�
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domenica 23 dicembre 2012
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lezioni pratiche sulle droghe
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America, 1971. Il giornalista Duke e il suo avvocato Gonzo si recano a Las Vegas per commettere un omicidio. Ma sono sempre strafatti e danno vita a situazioni strambe, assurde, distorte.
Dopo l'esordio promettente di Brazil, Terry Gilliam interpreta in chiave moderna un romanzo su un personaggio allucinato: il barone di Munchauesen. I due personaggi sono i tipici fricchettoni reduci dagli anni '60, sebbene siamo a inizio anni '70 e la controrivoluzione sembra già un ricordo. A margine del film, tra una scena irriverente e l'altra, Gilliam trova il tempo anche per un'analisi di quell'America che sembrava aver già dimenticato i figli dei fiori. Grandissima interpretazione da caratteristi di Johnny Depp e Benicio Del Toro.
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raoul duke
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mercoledì 5 settembre 2012
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dove l'onda si è infranta, ed è tornata indietro
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Una pellicola che diventa la più forte rappresentazione della finzione, in un mondo dove la finzione prende giorno dopo giorno sempre più piede nella nostra quotidianeità. E' l'altra faccia della medaglia, è il minuto di stordimento di fronte ad una società che solo adesso, guardandoci indietro, possiamo definire grottesca. E' la bufala del sogno americano, il disgusto che nasce di fronte alla demenza quotidiana e la paura di graffiarla così forte da doverne pagare le conseguenze. Ma ecco dove il film diventa capolavoro: nella droga. Nessuna pellicola prima aveva mai realizzato una descrizione così bella e veritiera del mondo delle droghe acide, del mondo che inzia a sgretolarsi e a diventare energia pura.
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Una pellicola che diventa la più forte rappresentazione della finzione, in un mondo dove la finzione prende giorno dopo giorno sempre più piede nella nostra quotidianeità. E' l'altra faccia della medaglia, è il minuto di stordimento di fronte ad una società che solo adesso, guardandoci indietro, possiamo definire grottesca. E' la bufala del sogno americano, il disgusto che nasce di fronte alla demenza quotidiana e la paura di graffiarla così forte da doverne pagare le conseguenze. Ma ecco dove il film diventa capolavoro: nella droga. Nessuna pellicola prima aveva mai realizzato una descrizione così bella e veritiera del mondo delle droghe acide, del mondo che inzia a sgretolarsi e a diventare energia pura. Un film, che regala anche a chi non l'ha mai provato, un breve viaggio nel paradosso della droga, dove muore la speranza e rimangono solo i vetri infranti, rotti alla ricerca della luce in fondo al tunnel. Una trama frammentata che stimola all'inverosimile la curiosità dello spettatore, che lo rende protagonista della vicenda, per fargli capire che non è la solita pittoresca interpretazione di una serata all'insegna della sregolatezza. Un'avvertimento a ritmo di Jefferson Airplane, che sembra dire "Ehy, la vita va oltre il delirio di questo mondo", con parole e dialoghi che mai sarei stato in grado di immaginare prima della visione del film. Un'interpretazione magnifica di Johnny Depp e Benicio Del Toro, che riescono a rendere il tutto molto divertente. E' più di un film, è un regalo a se stessi.
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alex41
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sabato 21 luglio 2012
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il più allucinante road movie mai realizzato
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Il film, tratto dal romanzo di Hunter Thompson, narra la storia del giornalista Raoul Duke che, insieme all'avvocato samuano Gonzo, partirà per Las Vegas con l'intento di scrivere un articolo su una gara motociclistica. Ma il loro viaggio si trasformerà in una odissea di sventure, incontri con personaggi strambi e incredibili e tanta, tanta droga. Per quasi tutta la durata del film i nostri due protagonisti, sotto l'effetto di stupefacenti di ogni tipo, assisteranno a una realtà mai vista prima, ma che forse spaventa di meno rispetto alla realtà che li circonda; questa per me infatti può essere considerata una delle tante morali del film. Scaturito dalla mente di Terry Gilliam, che aveva già avuto prova di affrontare film allucinanti con "Brazil", questi crea una commedia tragica ricca di situazioni grottesche, ma che grazie alla bravura degli attori si trasforma in qualcosa di assolutamente irresistibile e divertente.
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Il film, tratto dal romanzo di Hunter Thompson, narra la storia del giornalista Raoul Duke che, insieme all'avvocato samuano Gonzo, partirà per Las Vegas con l'intento di scrivere un articolo su una gara motociclistica. Ma il loro viaggio si trasformerà in una odissea di sventure, incontri con personaggi strambi e incredibili e tanta, tanta droga. Per quasi tutta la durata del film i nostri due protagonisti, sotto l'effetto di stupefacenti di ogni tipo, assisteranno a una realtà mai vista prima, ma che forse spaventa di meno rispetto alla realtà che li circonda; questa per me infatti può essere considerata una delle tante morali del film. Scaturito dalla mente di Terry Gilliam, che aveva già avuto prova di affrontare film allucinanti con "Brazil", questi crea una commedia tragica ricca di situazioni grottesche, ma che grazie alla bravura degli attori si trasforma in qualcosa di assolutamente irresistibile e divertente. Johnny Depp in una delle sue migliori interpretazioni, come sempre è il numero uno, ma non è da meno anche Benicio Del Toro, pazzesco veramente, e un ottimo lavoro anche ai doppiatori (per chi non lo sapesse, la voce di Depp nel film è la stessa di Ewan McGregor in "Trainspotting"). Bellissima poi la fotografia, quasi da cartone animato, e le musiche dei vari Jefferson Airplane, Yardbirds e Dead Kennedys sono perfette! Ottimo film, non un capolavoro, ma senz'altro nel suo genere è un piccolo gioiello. Per chi vuole ridere, ma soprattutto riflettere!
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lalli
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sabato 12 novembre 2011
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incredibili depp e del toro
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un cult irresistibile, non mi stancherei mai di guardarlo...molto più profondo di quello che può sembrare. Tra le migliori interpretazioni mai viste di due attori, veramente incredibilmente bravi..credo fossero realmente drogati! altrimenti nn s spiega! :DDD, MAGNIFICI!!!
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ultimoboyscout
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venerdì 16 settembre 2011
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sballati forever!
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La cosa più irresistibile del film? Ovvio, la camminata di Depp! Inverosimilmente grottesco, non ha una trama ben chiara o definita, è tutto piuttosto scombinato come i due protagonisti incredibilmente ben interpretati dai superbi Johnny Depp e Benicio DelToro, nei panni di Raoul Duke dalle improbabilissime camicie e del Dr. Gonzo, che passa il film a vomitare. Sulla scia di Jack Kerouac, il regista Gilliam ridà voce alla beat generation e alla sua controcultura fatta di droga, alcol e quella verve antigovernativa e antistituzionalista tipica degli anni '60. Credo che il film non sia un cult, che sia molto sopravvalutato e che i meriti della sufficiente riuscita vadano ascritti soprattutto ai due camaleontici attori.
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La cosa più irresistibile del film? Ovvio, la camminata di Depp! Inverosimilmente grottesco, non ha una trama ben chiara o definita, è tutto piuttosto scombinato come i due protagonisti incredibilmente ben interpretati dai superbi Johnny Depp e Benicio DelToro, nei panni di Raoul Duke dalle improbabilissime camicie e del Dr. Gonzo, che passa il film a vomitare. Sulla scia di Jack Kerouac, il regista Gilliam ridà voce alla beat generation e alla sua controcultura fatta di droga, alcol e quella verve antigovernativa e antistituzionalista tipica degli anni '60. Credo che il film non sia un cult, che sia molto sopravvalutato e che i meriti della sufficiente riuscita vadano ascritti soprattutto ai due camaleontici attori. L'atmosfera è proprio quella del romanzo da cui è tratto, "Paura e disgusto a Las Vegas" di Hunter S. Thompson, lucido e profetico nel suo assurdo delirio, il quale lancia il "gonzo journalism", cioè il giornalismo fuori dalle regole. Gilliam manca invece nel non riuscire a trovare la forma cinematografica che sappia rendere il pensiero dello scrittore sul grande schermo. Le utopie del movimento beat naufragano presto come le idee e le trovate kitsch del regista (quei mostri immaginari sono ridicoli) e il surrealismo appare davvero fuori posto. Del settore tecnico si salva solo la buona fotografia.
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diskol88
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martedì 3 maggio 2011
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la paura... a las vegas fantastico...
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paura a las vegas... con del toro... tutte le scene soddisfacenti, futile dirvi
che queste pellicole sbrazzine le preferisco perchè sicuramente vi
spunterà... voglia di vedere, non serve una grande intelligenza, semplicemente un consiglio, guardatelo con le vostre mogli!! ( :
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