luca scialo
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sabato 31 ottobre 2020
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spaccato dell''italia anni ''90
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Dopo i rivoluzionari anni '90 e gli onirici anni '80, arrivarono i rabbiosi e disorientati anni '90. Decennio di perdita di ogni certezza che aveva accompagnato gli individui per decenni: il lavoro, la religine, la politica, la famiglia.
Un cambio radicale che ha colto anche la refrattaria Italia ed in quel di Bologna vive Alex, 16enne alle prese con un infatuamento tormentato, una famiglia che poco lo comprende e una scuola da sopportare. Unica fuga è la musica, suonando anche il basso. Ma dovrà affrontare anche dolorosi addii.
Esordio alla regia per Enza Negroni, che traspone l'ottimo successo dell'omonimo libro, sempre d'esordio, dell'allora neanche ventenne Enrico Brizzi.
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Dopo i rivoluzionari anni '90 e gli onirici anni '80, arrivarono i rabbiosi e disorientati anni '90. Decennio di perdita di ogni certezza che aveva accompagnato gli individui per decenni: il lavoro, la religine, la politica, la famiglia.
Un cambio radicale che ha colto anche la refrattaria Italia ed in quel di Bologna vive Alex, 16enne alle prese con un infatuamento tormentato, una famiglia che poco lo comprende e una scuola da sopportare. Unica fuga è la musica, suonando anche il basso. Ma dovrà affrontare anche dolorosi addii.
Esordio alla regia per Enza Negroni, che traspone l'ottimo successo dell'omonimo libro, sempre d'esordio, dell'allora neanche ventenne Enrico Brizzi. Per entrambi gli anni saranno confermativi: la prima continuerà a non lasciare il segno nel Cinema, il secondo invece realizzerà altri libri di discreto successo di pubblico e critica.
Nella fattispecie, la trasposizione non è riuscita. Svuotato com'è il film dall'aspetto politico e per la troppa superficialità con cui sono trattati gli argomenti.
Non a caso. l'autore che curava anche la sceneggiatura, uscì presto dal progetto. Parlando di fallimento personale. Poco credibili anche gli attori, troppo grandi anagraficamente rispetto ai protagonisti del libro. Sebbene la bravura di Stefano Accorsi si conferma ancora qui.
Bella la colonna sonora. Chi era adolescente a metà anni '90, soprassedendo sui limiti, avrà piacere di fare questo tuffo nel passato.
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mauro
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lunedì 21 aprile 2014
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imbarazzante!
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Chiediamoci cosa sia questo film, no perchè io da solo non riesco a trovargli una collocazione, un senso, uno scopo per il quale debba essere stato pensato e prodotto in quel modo. Ma analizziamo i personaggi: tutti quanti sono stereotipati, nessuno si esprimeva in quel modo, nessuno faceva musica così sfigata come i componenti del gruppo. Nessuno a quell'età accetta di vivere un amore così disumano, anche il rapporto genitori e figlio è del tutto falsato. Non c'è niente che possa essere riconducibile ad una vita reale, a personaggi credibili, lo stesso Martino che dovrebbe essere quello ribelle non è assolutamente proponibile in quel ruolo.
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Chiediamoci cosa sia questo film, no perchè io da solo non riesco a trovargli una collocazione, un senso, uno scopo per il quale debba essere stato pensato e prodotto in quel modo. Ma analizziamo i personaggi: tutti quanti sono stereotipati, nessuno si esprimeva in quel modo, nessuno faceva musica così sfigata come i componenti del gruppo. Nessuno a quell'età accetta di vivere un amore così disumano, anche il rapporto genitori e figlio è del tutto falsato. Non c'è niente che possa essere riconducibile ad una vita reale, a personaggi credibili, lo stesso Martino che dovrebbe essere quello ribelle non è assolutamente proponibile in quel ruolo. Lasciamo perdere la recitazione, siamo a livello di quei telefilm italiani in voga nella metà degli anni '80, non si può pensare di girare un film di 1h'30' avendo a disposizione cotanta mediocrità professionale espressa da Accorsi e Placido in questa pellicola. I contenuti dove sono, quali sono le novità? Non ci sono, ennesimo prodotto che ci racconta l'ennesima necessità di essere amati ed accettati per quello che siamo e la grande fatica d'amare e di vivere, oltre a quella di crescere. Purtroppo questa narrazione non aggiunge niente a quelle precedenti di altri film, per cui più si bobina pellicola più si avverte l'imbarazzo e l'inutilità a presenziare a cotanta pochezza. Credo che sia stato fatto da adulti che abbiano cercato di ricostruire un qualcosa da loro completamente dimenticato e per questo ridicolo ed assolutamente inutile.
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marcav75
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venerdì 3 giugno 2011
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una strana poema 'urbano'
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Non riesco ad essere obiettivo nel dare un giudizio su questo film: sarà perchè vivo a Bologna, sarà perchè lo vidi per la prima volta in un periodo cruciale della mia vita, ma ogni volta che lo rivedo è come se per molti aspetti mi leggesse dentro. Probabilmente "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" con la sua estrema semplicità, ha fatto ciò che molte pellicole simili non hanno fatto: ha dato immagini e parole per descrivere l'esperienza REALE dei giovani della mia generazione(metà anni '70), dando allo stesso tempo a quella quotidianità che qualcuno forse giudicherebbe insignificante, una dimensione mitica, anzi epica. E' come se una strana poesia 'urbana' traboccasse da tutta la storia.
Certamente il libro è molto meglio, anche se in entrambe le opere, la visione di quegli anni resta parziale e credo si potrebbe aggiungere parecchio.
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Non riesco ad essere obiettivo nel dare un giudizio su questo film: sarà perchè vivo a Bologna, sarà perchè lo vidi per la prima volta in un periodo cruciale della mia vita, ma ogni volta che lo rivedo è come se per molti aspetti mi leggesse dentro. Probabilmente "Jack Frusciante è uscito dal gruppo" con la sua estrema semplicità, ha fatto ciò che molte pellicole simili non hanno fatto: ha dato immagini e parole per descrivere l'esperienza REALE dei giovani della mia generazione(metà anni '70), dando allo stesso tempo a quella quotidianità che qualcuno forse giudicherebbe insignificante, una dimensione mitica, anzi epica. E' come se una strana poesia 'urbana' traboccasse da tutta la storia.
Certamente il libro è molto meglio, anche se in entrambe le opere, la visione di quegli anni resta parziale e credo si potrebbe aggiungere parecchio. Tuttavia il lavoro fatto rimane molto buono: non ci sono risposte in questo film, solo domande stringenti a cui ognuno dovrà trovare una risposta nel corso della sua esistenza. A mio avviso il suo pregio più grosso è proprio questo. E direi che non è poco.
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schoeschoe
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domenica 11 aprile 2010
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da guardare e riguardare...
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e uno di quei film che non annoia mai pieno di frasette, gesti giochi stupendi!!
insomma guardatelo se avete meno di trent`anni! x gli altri e meglio astenersi lo trovereste patetico...
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serpico
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mercoledì 3 giugno 2009
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un bel film italiano finalmente
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FILM VERAMENTE BELLO BRAVO ACCORSI BUONA LA REGIA
HO PASSATO DUE ORE INCANTEVOLI.FILM SUI GIOVANI
E LE SCELTE DIFFICILI DA FARE..................
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alberto.zanchetta.91
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giovedì 28 agosto 2008
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come nemmeno 2 stelle????
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questo film dovrebbe essere rivalutato! a me ha suscitato un sacco di forti emozioni! leggete la descrizione su wiki del libro e ve ne innamorerete!
guardatelo!
mymovies è un ottimo sito per quasi tutte le informazioni che da tranne le valutazioni.. anche crimen perfecto o the game li danno con poche stelle ma sono studiati e val la pena di vederli!
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lucifero_90
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venerdì 25 luglio 2008
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la storia ridicolizza il libro
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L’unica cosa che si salva è lo stile di ripresa, preso molto dal cinema americano, molto azzardato per un film italiano. La storia è ispirata al libro omonimo scritto da uno degli stessi sceneggiatori del film alche suona strano visto il prodotto finale: la storia ridicolizza il libro (viene quasi espressamente detto verso la fine) e si trasforma in uno spaccato giovanile senza emozioni dove la telecamera sembra piazzata lì per sbaglio non per racconta una storia, non ci dice niente anzi ci mette addosso una sorta di depressione che nonostante il finale quasi a lieto fine non viene spazzata via ma rimane costante, dando una visione pessimistica del futuro e dei giovani d’oggi. Il film ci mostra la vita di Alex in contrasto con i genitori ex sessantottisti, non ne fa assolutamente niente anzi, una cosa sola, vuole fare il “bassista alcolizzato” ma non si sforza neanche più di tanto in quella direzione.
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L’unica cosa che si salva è lo stile di ripresa, preso molto dal cinema americano, molto azzardato per un film italiano. La storia è ispirata al libro omonimo scritto da uno degli stessi sceneggiatori del film alche suona strano visto il prodotto finale: la storia ridicolizza il libro (viene quasi espressamente detto verso la fine) e si trasforma in uno spaccato giovanile senza emozioni dove la telecamera sembra piazzata lì per sbaglio non per racconta una storia, non ci dice niente anzi ci mette addosso una sorta di depressione che nonostante il finale quasi a lieto fine non viene spazzata via ma rimane costante, dando una visione pessimistica del futuro e dei giovani d’oggi. Il film ci mostra la vita di Alex in contrasto con i genitori ex sessantottisti, non ne fa assolutamente niente anzi, una cosa sola, vuole fare il “bassista alcolizzato” ma non si sforza neanche più di tanto in quella direzione. Tutto cambia quando una ragazza, Adelaide, lo chiama per un incontro da qui nascerà un rapporto tra i due che è difficile da spiegare (neanche i protagonisti ci riescono) che si fermerà, ricomincerà e si evolverà. Incontrerà anche Martino un ragazzo scontento della vita che gli insegnerà a modo suo a cogliere l’attimo.
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[+] finale
(di tommyuntouchable)
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claudia
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martedì 3 giugno 2008
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restauratrice d'anime
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beh, viste le precedenti recensioni-commenti, ho pensato: perchè non provare pure io? direi che c'è una netto distacco tra il libro di brizzi e il film: gli attori non mi piacciono, non mi sembra riescano a ben impersonare i personaggi a parte la mia personale antipatia per stefano accorsi, anche violante placido parla troppo lentamente, quasi come se stesse parlando a uno straniero che ancora non sa bene l'italiano. ho invece molto apprezzato la colonna sonora, per me azzeccata. nell'insieme, la trama mi commuove goni volta, tale che non riesco mai a separarmi dalla copia del film e mi rifiuto di prestarlo, nel caso in un attacco di nostalgia necessiti di vederlo all'istante. il libro, al di là del fatto che possa essere o meno una copia del giovane holden, mi sembra un capolavoro.
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beh, viste le precedenti recensioni-commenti, ho pensato: perchè non provare pure io? direi che c'è una netto distacco tra il libro di brizzi e il film: gli attori non mi piacciono, non mi sembra riescano a ben impersonare i personaggi a parte la mia personale antipatia per stefano accorsi, anche violante placido parla troppo lentamente, quasi come se stesse parlando a uno straniero che ancora non sa bene l'italiano. ho invece molto apprezzato la colonna sonora, per me azzeccata. nell'insieme, la trama mi commuove goni volta, tale che non riesco mai a separarmi dalla copia del film e mi rifiuto di prestarlo, nel caso in un attacco di nostalgia necessiti di vederlo all'istante. il libro, al di là del fatto che possa essere o meno una copia del giovane holden, mi sembra un capolavoro. di storie così penso non ce ne siano più molte, e di persone così neanche, ma dopo essere stati catapultati nella storia, si inizia a paragonare al proprio modo di pensare e reagire. alcune somiglianze dal basso, alla sala prove, ritornano nella vita quotidiana [perlomeno nella mia] e se questo libro, ma anche il film, continuano a riscuotere tutto questo successo e spero continueranno, magari i giovani cambieranno qualcosa.
beh ammetto che la mia capacità di scrivere non sarà mai come quella dei miei "predecessori", ma, per finirla con una citazione alla jack frusciante, "pensa bene".
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marcello
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lunedì 26 maggio 2008
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indimenticabile!
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Una strana poesia 'urbana' trabocca da questa pellicola indimenticabile, quasi come se tutto avvenisse in una dimensione onirica eppure reale. Non riesco ad essere obiettivo nel dare un giudizio su questo film: sarà perchè vivo a Bologna, sarà perchè lo vidi per la prima volta in un periodo cruciale della mia vita, ma ogni volta che lo rivedo è come se per molti aspetti mi leggesse dentro. Mai nessun film mi ha coinvolto così tanto. Nella sua semplicità, ha fatto ciò che molte pellicole simili non fanno: ha dato immagini e parole per descrivere l'esperienza dei giovani della mia generazione(metà anni '70), dando alla quotidianità, che a qualcuno parrebbe insignificante, una dimensione mitica, anzi epica.
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Una strana poesia 'urbana' trabocca da questa pellicola indimenticabile, quasi come se tutto avvenisse in una dimensione onirica eppure reale. Non riesco ad essere obiettivo nel dare un giudizio su questo film: sarà perchè vivo a Bologna, sarà perchè lo vidi per la prima volta in un periodo cruciale della mia vita, ma ogni volta che lo rivedo è come se per molti aspetti mi leggesse dentro. Mai nessun film mi ha coinvolto così tanto. Nella sua semplicità, ha fatto ciò che molte pellicole simili non fanno: ha dato immagini e parole per descrivere l'esperienza dei giovani della mia generazione(metà anni '70), dando alla quotidianità, che a qualcuno parrebbe insignificante, una dimensione mitica, anzi epica. Certamente la visione di quegli anni è parziale e credo che si potrebbe aggiungere molto, ma il lavoro fatto è comunque molto buono: non ci sono risposte in questo film, ma domande stringenti a cui ognuno dovrà trovare una risposta e questo secondo me è il suo pregio più grosso.
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donnie666
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lunedì 31 marzo 2008
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film che ha segnato una piccola generazione
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Eh si... io do 4 stelline ad uno dei film che la mia adolescenza l ha segnata davvero, e che non mi stanchero` mai di guardare, per vedere le avventure di alex ricordando le mie praticamente uguali e sorridere di una vita che le generazioni attuali fatte solo di discoteca e musica house forse non riuscirebbero a capire. La sala prove , La vespa , il basso ,Gli amici i veri amici quelli che dai 12 fino ai 18 anni ti hanno accompagnato in tutte le esperienze le disavventure e tutto cio` che ti capitava nei pomerigi ad alto rischio di monotonia.Consiglio a tutti di leggere il libro...il cui voto secondo me e` 10 stelline :) ma questa e` un altra storia...
[+] verissimo mi riconosco il quel che hai scritto!
(di 666alberto)
[ - ] verissimo mi riconosco il quel che hai scritto!
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