L'odio

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Un film di Mathieu Kassovitz. Con Vincent Cassel, Hubert Koundé, Saïd Taghmaoui, Abdel Ahmed Ghili.
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Titolo originale La haine. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 95 min. - Francia 1995. - Cat People uscita lunedì 13 maggio 2024. MYMONETRO L'odio * * * 1/2 - valutazione media: 3,75 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
jonnylogan venerdì 17 maggio 2024
fino a qui tutto bene Valutazione 4 stelle su cinque
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È la storia di una società che precipita. E che mentre sta precipitando si ripete, per farsi coraggio: 
 
"Fino a qui tutto bene." 
"Fino a qui tutto bene." 
"Fino a qui tutto bene. " ...
 
Nel 1995 il secondo lungometraggio firmato dall'allora 27enne Mathieu Kassovitz arrivò al centro dello stomaco, non solo francese ma di tutto il mondo, come un pugno scoccato con foga e precisione. Il regista parigino traendo spunto da un fatto di cronaca che realmente sconfinò in tragedia, con la morte di un ragazzo (Makome M’Bowole) assassinato per errore dalle forze dell’ordine, decise di rimodellare la notizia a uso di una narrazione girata prima a colori e poi trasformata in bianco e nero, per rendere ancor più livida l’esistenza e il destino dei protagonisti, decidendo di ghettizzarli da tutto e tutti all’interno di uno dei numerosi quartieri dormitorio della capitale francese, riuscendo nel suo intento grazie all’aiuto di caratteristi che già lo avevano seguito in Meticcio (Métisse; 1993) il suo primo lungometraggio, incentrato sempre sul mondo delle minoranze, e fra i quali è impossibile non notare un giovane Vincent Cassel nel ruolo di Vinz, rissoso al punto di litigare anche con la propria immagine. [+]

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f.vassia 81 sabato 4 giugno 2022
la banlieue Valutazione 4 stelle su cinque
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Fotografato in un bianco e nero carico di soffusa amrezza, un crudo ed esaustivo squarcio sulla desolazione,la frustrazione, la violenza e la rabbia repressa che caratterizzano la banlieue parigina, diretto con uno stile studiatissimo, ricco di trovate brillanti e fulminanti, spesso ironiche ma mai debordanti; ed è davvero incisiva la direzione degli attori, sapientemente manovrati perché il loro rapporto con la scenografia e le squallide location sia altamente significante. Assolutamente penetranti alcuni primi piani, e fenomenale la scena ambientata nei gabinetti pubblici, vera e propria pillola di surreale filosofia.

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blowup martedì 15 febbraio 2022
più che l''odio, la noia Valutazione 1 stelle su cinque
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Può un film noioso da morire essere bello? Io dico di no. Il cinema, come forma espressiva, è indissolubilmente legata allo spettacolo. Qui assistiamo per un'ora e mezza ad una noiosissima giornata di tre ragazzi che bighellonano per tutto il giorno, non facendo nè dicendo nulla che valga la pena ricordare. La descrizione dello spaccato è ineccepibile, ma per arrivare a questo non è necessario farti addormentare! Basta pensare alle periferie di Gomorra e Dogman, altrettanto perfettamente tratteggiate, ma all'interno di una narrazione avvincente.

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dandy martedì 23 novembre 2021
"l''odio genera odio." Valutazione 4 stelle su cinque
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Secondo film per Kassovitz,che in seguito non è più riuscito a raggiungere certi livelli.Ispirato a fatti reali,uno spaccato spiccio e realistico della gioventù della banlieue(la periferia parigina),scandito dall'indicazione dello scorrere del tempo nell'arco di quasi 24 ore.I protagonisti sono i classici giovani incazzati col mondo,che vivono alla giornata sopportandosi per necessità e costantemente sotto la minaccia delle vessazioni della polizia e della discriminazione.Ma se il loro desiderio di rivalsa è impellente(si vedano le sequenze dei monologhi allo specchio dove ci si atteggia a realtà impossibili o ai miti del cinema come il Travis Bickle di "Taxi Driver")il regista non cede a prevedibili concessioni alla violenza optando per una più azzeccata paura ed incapacità di andare oltre le parole alla prova dei fatti. [+]

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mr.rizzus domenica 14 febbraio 2021
spettacolare Valutazione 5 stelle su cinque
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capolavoro

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federicomsdelvecchio lunedì 6 novembre 2017
l'odio. un film pasoliniano di kassovitz Valutazione 4 stelle su cinque
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 Ci sono un nero, un arabo e un ebreo. Non è l’inizio di una barzelletta da Bar dello Sport, sono i protagonisti de “L’odio”, film in cui verrà descritta la loro giornata successiva alla guerriglia con la polizia, causata dal grave ferimento del sedicenne Abdel durante un interrogatorio.
Vinz(Vincent Cassel), Saïd e Hubert sono degli aspiranti rivoluzionari che passano il loro tempo raccontandosi aneddoti, girovagando per le strade della banlieue di Parigi senza meta e fumando qualche spinello. Il senso di noia è amplificato dalla mancanza di dilatazione temporale, infatti il film si sviluppa interamente nell’arco di una giornata. [+]

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noia1 venerdì 29 settembre 2017
"fino a qui tutto bene ..." Valutazione 5 stelle su cinque
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Una giornata nella malfamata zona periferica di una città francese, non la peggiore o la migliore, una come tante immerse nella propria cinica quotidianità.
Mathieau Kassovits si è un po’ perso per strada, saranno i soldi o forse l’autocompiacimento solito a cui costringono questi tempi esasperatamente esaltanti. Resta il fatto che quando sul biglietto da visita c’è un film come L’odio vale sempre la pena darci un occhio, penso che se anche nei prossimi vent’anni dovesse continuare a sfornare robaccia come fa da qualche anno a questa parte un illuso come me a sperarci in una sua rinascita lo troverà sempre.
Un’opera sentita e la cu brutalità arriva dritta al cuore perché sì i discorsi sono urlati e lo sfondo orribilmente degradato ma par di stare a teatro, è tutto palesemente grottesco ed ironico ad un livello che la lucida onestà viene fuori senza filtri, non servono d’altronde per quanto l’intera vicenda è scherzosa e sopra le righe. [+]

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parsifal giovedì 25 maggio 2017
jusqu'ici tout va bien Valutazione 4 stelle su cinque
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M: Kassovitz è il demiurgo unico e solo di questa memorabile opera del 1995. Girato in bianco  e nero per motivi di rigore stilistico, al fine di descrivere pienamente, dal punto di vista strettamente visivo, le atmosfere difficili e contrastanti dell' ambiente in cui si svolge gran parte della vicenda narrata, ovvero le banlieu parigine. Inizia tutto prendendo spunto da una vicenda di cronaca; il giovane Abdel, abitante nei sobborghi parigini, viene fermato per un controllo dalle forze dell'ordine e gravemente ferito in corcostanze decisamente poco chiare. Ne segue una rivolta che coinvolge la stragrande maggioranza dei giovani del luogo. Tra loro ci sono i protagonisti del film; Said (Said Thaigoumai) magrebino vispo e dalla battuta pronta, Hubert ( Hubert Koundè)  nero francese di terza generazione e Mathieu ( Vincent Cassel) Ebreo bianco. [+]

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davidino.k.b. martedì 16 giugno 2015
realtà Valutazione 5 stelle su cinque
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film attualissimo,descritto con conoscenza delle periferie estreme che si equivqlgono in tutti gli agglomerati delle metropoli

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ultimoboyscout martedì 3 febbraio 2015
la società allo sfascio. Valutazione 2 stelle su cinque
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Kassovitz racconta la giornata media di tre balordi proletari, tre vite alla deriva nella banlieu parigina. Film non eccezionale ma visivamente potente, nervoso e a tratti disturbante, uno dei primi a mettere il mirino sulle periferie delle grandi città francesi. Lo stile è molto particolare, fatto di attori non bravi ma adattissimi, dialoghi ben ritmati e un bianco e nero che è il vero punto di forza della pellicola, così sporco e soprattutto azzeccato per la storia che viene raccontata. Le peripezie iniziano alle 10.38 e terminano alle 6.01 del giorno successivo, quasi 24 ore di ordinaria follia scandita dalla più totale asetticità dell'indicazione del tempo in uno spaccato asciutto, crudo e duro di una gioventù insicura quasi bruciata. [+]

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