elgatoloco
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giovedì 26 settembre 2019
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carpenter otra vez as remaker
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John Carpenter con questo"THe VIllage of the Damned"(1995)propone un remake a colori del film del regista ebreo-tedesco naturalizzato inglese Wolf RIlla(1960), sempe dal racconto di John Windham, britannico, che lo aveva scritto tre anni prima, nel 1957. A parte la trasposizione a colori rispetto all'originale in bianco e nero e l'ambientazione negli States invece che in Great Britain, Carpenter tende ad essere decisamente fedele sia al romanzo sia alla"prima trasposzione filmica", apparendo complessivamente distante dalle sue prime prove, quelle che da"Halloween"(1976)a"Fog"(1980) "Christine"(1983)e anche oltre ne hanno consacrato il talento, Intendiamoci.
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John Carpenter con questo"THe VIllage of the Damned"(1995)propone un remake a colori del film del regista ebreo-tedesco naturalizzato inglese Wolf RIlla(1960), sempe dal racconto di John Windham, britannico, che lo aveva scritto tre anni prima, nel 1957. A parte la trasposizione a colori rispetto all'originale in bianco e nero e l'ambientazione negli States invece che in Great Britain, Carpenter tende ad essere decisamente fedele sia al romanzo sia alla"prima trasposzione filmica", apparendo complessivamente distante dalle sue prime prove, quelle che da"Halloween"(1976)a"Fog"(1980) "Christine"(1983)e anche oltre ne hanno consacrato il talento, Intendiamoci. "The Village"è film intelligente, riuscito , che usa lo"shining"dei terribili bambini"altri"in modo decisamente adatto alla situazione, ma sembra mancare, qui, quell'originalità anche estrema delle prime creazioni filmiche. Interessante l'uso della musica(Carpenter, figlio di un musicista, è da sempre a sua volta tale), ma dal punto di vista registico si ha l'impressione del"compito ben fatto"più che di un film realmente originale. Difficile, certo, stabilire i confini che separano creatività originale da"mestiere"e"professionalità", ma la correttezza di trasposizione dalla letteratura al film e dal film precedente a quello successivo è garantita sempre. Christopher Reeve, qui, è a una delle sue ultrime interpretazioni, eccellent,. peraltro. LE interpreti femminili non solo da meno. El Gato
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apropositodicinema
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domenica 20 marzo 2016
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carpenter è carpenter
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Tensione costruita perfettamente attraverso movimenti di macchina sempre azzeccati, musiche suggestive, una messa in scena gestita minuziosamente e una buona sceneggiatura. Nonostante tutto non si colloca tra i film più interessanti di Carpenter, ma questo non vuol dire che debba essere considerato "minore".
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stefano capasso
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lunedì 2 giugno 2014
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la sofferenza necessaria
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Il remake di Carpenter de “Il villaggio dei dannati” segue piuttosto fedelmente il racconto originale. A Midwich tutti gli abitante e gli animali perdono i sensi per alcune ore. Quando si risvegliano sono sorpresi, ma tutto sembra normale. Tranne che dopo poco si scoprirà che tutte le donne in età fertile sono state fecondate. Nascerà un gruppo di bambini superdotati, capaci di leggere ed indirizzare il pensiero altrui, privi di emozioni, e che ben presto per difendere la loro specie, si attirerà l’inimicizia di tutto il villaggio. Tutti tranne David che è senza la sua compagna designata morta alla nascita. Sperimentare la solitudine e il dispiacere di questa perdita lo porta a diversificarsi dagli altri, a provare sentimenti e in ultima analisi a salvarsi.
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Il remake di Carpenter de “Il villaggio dei dannati” segue piuttosto fedelmente il racconto originale. A Midwich tutti gli abitante e gli animali perdono i sensi per alcune ore. Quando si risvegliano sono sorpresi, ma tutto sembra normale. Tranne che dopo poco si scoprirà che tutte le donne in età fertile sono state fecondate. Nascerà un gruppo di bambini superdotati, capaci di leggere ed indirizzare il pensiero altrui, privi di emozioni, e che ben presto per difendere la loro specie, si attirerà l’inimicizia di tutto il villaggio. Tutti tranne David che è senza la sua compagna designata morta alla nascita. Sperimentare la solitudine e il dispiacere di questa perdita lo porta a diversificarsi dagli altri, a provare sentimenti e in ultima analisi a salvarsi.
Questa è la parte in più rispetto al film originale. Conoscere il dolore, accettarlo e sperimentare la solitudine che questo comporta è un mezzo per contattare le emozioni e vivere in modo empatico con gli altri.
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il cinefilo
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giovedì 22 aprile 2010
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stavolta john carpenter mi ha deluso!
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Il sottoscritto si trova a commentare questo film-remake con il cuore gonfio di amarezza considerandone il regista...John Carpenter,cioè il regista di 1997-fuga da new york,la cosa,essi vivono e altri piccoli grandi classici con cui il bravo Carpenter era sempre riuscito a intrigarmi...ma stavolta ha fallito miseramente!il film racconta di un gruppo di bambini dotati di misteriosi poteri mentali e che si sospetta siano extraterrestri(ce poco da sospettare vedendo la loro ridicola rassomiglianza,almeno nel film originale erano inquietanti questi fanno solo ridere per quanto sono palesemente alieni).
Il film-remake non emoziona,non convince,non avvince,non inquieta,gli attori sono penosi e tutto quello che,alla fine,il film riesce ad offrire è un miserando sfoggio di effetti speciali sciatti,insulsi e degni di un telefilm.
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Il sottoscritto si trova a commentare questo film-remake con il cuore gonfio di amarezza considerandone il regista...John Carpenter,cioè il regista di 1997-fuga da new york,la cosa,essi vivono e altri piccoli grandi classici con cui il bravo Carpenter era sempre riuscito a intrigarmi...ma stavolta ha fallito miseramente!il film racconta di un gruppo di bambini dotati di misteriosi poteri mentali e che si sospetta siano extraterrestri(ce poco da sospettare vedendo la loro ridicola rassomiglianza,almeno nel film originale erano inquietanti questi fanno solo ridere per quanto sono palesemente alieni).
Il film-remake non emoziona,non convince,non avvince,non inquieta,gli attori sono penosi e tutto quello che,alla fine,il film riesce ad offrire è un miserando sfoggio di effetti speciali sciatti,insulsi e degni di un telefilm.
Mi dispiace ma stavolta,per me,Carpenter ha toppato.
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il cinefilo
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giovedì 22 aprile 2010
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stavolta john carpenter mi ha deluso!
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Il sottoscritto si trova a commentare questo film-remake con il cuore gonfio di amarezza considerandone il regista...John Carpenter,cioè il regista di 1997-fuga da new york,la cosa,essi vivono e altri piccoli grandi classici con cui il bravo Carpenter era sempre riuscito a intrigarmi...ma stavolta ha fallito miseramente!il film racconta di un gruppo di bambini dotati di misteriosi poteri mentali e che si sospetta siano extraterrestri(ce poco da sospettare vedendo la loro ridicola rassomiglianza,almeno nel film originale erano inquietanti questi fanno solo ridere per quanto sono palesemente alieni).
Il film-remake non emoziona,non convince,non avvince,non inquieta,gli attori sono penosi e tutto quello che,alla fine,il film riesce ad offrire è un miserando sfoggio di effetti speciali sciatti,insulsi e degni di un telefilm.
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Il sottoscritto si trova a commentare questo film-remake con il cuore gonfio di amarezza considerandone il regista...John Carpenter,cioè il regista di 1997-fuga da new york,la cosa,essi vivono e altri piccoli grandi classici con cui il bravo Carpenter era sempre riuscito a intrigarmi...ma stavolta ha fallito miseramente!il film racconta di un gruppo di bambini dotati di misteriosi poteri mentali e che si sospetta siano extraterrestri(ce poco da sospettare vedendo la loro ridicola rassomiglianza,almeno nel film originale erano inquietanti questi fanno solo ridere per quanto sono palesemente alieni).
Il film-remake non emoziona,non convince,non avvince,non inquieta,gli attori sono penosi e tutto quello che,alla fine,il film riesce ad offrire è un miserando sfoggio di effetti speciali sciatti,insulsi e degni di un telefilm.
Mi dispiace ma stavolta,per me,Carpenter ha toppato.
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aaaa
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lunedì 2 giugno 2008
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ada
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Buon film, anche se già visto
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gianmaria s
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lunedì 28 aprile 2008
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una firma di qualità ma non il miglior carpenter.
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Ramake del film omonimo del 1960, con qualche adattamento sociologico in più e un po' di mistero in meno.
Pur essendo ben fatto (la mano di Carpenter si vede), non sfrutta appieno le potenzialità che la trama avrebbe a disposizione. Svela troppo presto la natura dei bambini nati contemporaneamente in un villaggio americano e offre una soluzione forse scontata, a parte il finale aperto.
Si fa apprezzare per la costruzione della scenografia e la fotografia tipica dei film di Carpenter, buona la caratterizzazione dei personaggi e a cercare bene si possono trovare delle riflessioni non banali.
Come horror appare però superato anche se è lungamente migliore della maggior parte di quelli che ci sono stati propinati in questi anni.
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Ramake del film omonimo del 1960, con qualche adattamento sociologico in più e un po' di mistero in meno.
Pur essendo ben fatto (la mano di Carpenter si vede), non sfrutta appieno le potenzialità che la trama avrebbe a disposizione. Svela troppo presto la natura dei bambini nati contemporaneamente in un villaggio americano e offre una soluzione forse scontata, a parte il finale aperto.
Si fa apprezzare per la costruzione della scenografia e la fotografia tipica dei film di Carpenter, buona la caratterizzazione dei personaggi e a cercare bene si possono trovare delle riflessioni non banali.
Come horror appare però superato anche se è lungamente migliore della maggior parte di quelli che ci sono stati propinati in questi anni.
Di certo un film con una firma di qualità ma non dei migliori del regista
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michel
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martedì 15 aprile 2008
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tenerezze celesti
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Carpenter riesce a cogliere qualcosa dello spirito del luogo dove gira. L’inquietudine può attecchire perché ad essere minacciato è qualcosa che si percepisce come reale. La storia ricalca abbastanza fedelmente la versione con G. Sanders, che era piuttosto sonnacchiosa e rigida ma non priva di fascino. Carpenter imprime al racconto un andamento più fluido. Ma il film, non essendo un granché meglio, rischia, venendo dopo, di sembrare un po’peggio. Oggi risulta più difficile accettare questi bambinelli dal pelo bianco e dagli occhi fosforescenti.
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federò
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martedì 28 agosto 2007
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non da carpenter...
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Ragazzi sono un grande fan di Carpenter, ma purtroppo devo dire che questo film è stato un passo un po' falso. L'ho dovuto tirare giù dal lettore verso la fine perchè rasentava il ridicolo. L'inizio non è male ma con l'arrivo dei bambini-alieni, la pellicola inizia inesorabilmente a declinare. Peccato.
Dai John, non fa niente... Gli altri tuoi film (La cosa, Grosso Guaio, Il signore del Male, Distretto 13, Halloween, Il seme della Follia ecc..) restano dei grandissimi film horror.
Ma questo proprio no...
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