Lietta Tornabuoni
La Stampa
Una chiave dorata oscilla nella serratura, spande un tenue luccichio nel corridoio. Un ragazzo la ruba. Più tardi penetra con quella in un appartamento ammobiliato deserto in vendita, su cui aleggia un senso di mistero scorato. Il ragazzo si spoglia, fa un bagno, con un coltellino si taglia le vene per morire lasciando gocciare il sangue sul pavimento. Con poco rumore, una giovane coppia entra a sua volta nell'appartamento, si spoglia, fa l'amore con fredda avidità senza parole. Il ragazzo li spia curioso, medica le proprie ferite. [...]
di Lietta Tornabuoni, articolo completo (2444 caratteri spazi inclusi) su La Stampa 18 Novembre 1994