fendbev
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martedì 27 ottobre 2015
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bel film, non ancora prodotta la versione dvd/br
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Un film visto parecchi anni fa in televisione e che mi era piaciuto molto:
purtroppo non ho più avuto modo di rivederlo perchè non mi risulta sia mai uscito in DVD e non so spiegarmene la ragione, visto il cast e la qualità del film.
Boh, mistero: prima o poi sicuramente ne faranno l'home edition e me lo procurerò.
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sevenik
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sabato 20 agosto 2011
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non dimentica
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Uno dei miei film preferiti, amo Bentivoglio e secondo me la sua interpretazione è veramente fantastica, riesce a trasmettere il suo disagio e di come "non riesce a vivere" tuttavia tiene ben fermo nella sua testa l'odio per i suoi fratellastri e dopo tanti anni cercherà di vendicarsi ...
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marina
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mercoledì 17 dicembre 2008
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una piccola perla
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Sensibile, toccante, poetico, a tratti divertente
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babylon
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domenica 12 ottobre 2008
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come 2 coccodrilli
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Di questo film ho apprezzato il modo in cui si rappresenta l'amore, quello intenso e uguale del padre per i figli avuti da due donne diverse. Stupenda l'immagine di lui, in giardino fermo a contemplare i figli avuti da Marta e lei che ritorna a ricordare gli attimi di felicità che hanno vissuto. L'amore che un uomo sposato puo avere per un'altra donna può essere grandissimo ma, come ricorda Marta, non si può costruire la propria felicità sul dolore degli altri. Per chi lo ha vissuto questa è una grande verità.
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adalisa n.
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giovedì 18 settembre 2008
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regia così così e un po' distratta
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Regia distratta e con parecchi errori di base e di mestiere. Campiotti sembra ancora indeciso, come lo è poi in tutti i suoi film, se fare lo sceneggiatore, il regista o il magazziniere. Confusione continua, anche qui, dove bravi attori suppiscono ad una "Notevole mancanza di manico".
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marco vineis
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martedì 30 maggio 2006
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la fiaba della nostra vita
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Non si puo' parlare certamente di un film d'azione, neppure di una commedia o di una fiction! E' una semplice storia che spiega delicatamente i piccoli dettagli della vita. Il film e' una combinazione di avvenimenti ed un sussegguirsi di comportamenti tipici di quegli anni del Nord d'Italia. Una descrizione perfetta dell' ambiente e dei modelli comportamentali, dettati da valori come la fierezza, l'orgoglio e la compostezza ben rappresentati da Giannini nella figura dell' imprenditore tutto d'un pezzo e ben acquisiti dal figlio Gabriele che sapeva rispettare i limiti impostigli dalla famiglia, ma che sapeva anche farsi valere nel momenti piu' opportuni. E' una fiaba che lascia ampio spazio all'immaginazione: Parigi, il mondo dell'arte, la Francia, erano per noi italiani un modello intellettuale che lambiva i confini del Nord d'Italia, facendoci sempre sognare e credere al benessere; e questo e' senz'altro l'elemento fondamentale nella seconda parte del film dove Bentivoglio da il massimo di se e riesce a rappresentare perfettamente la figura dell' uomo intellettuale, forte e sicuro, come era suo padre.
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Non si puo' parlare certamente di un film d'azione, neppure di una commedia o di una fiction! E' una semplice storia che spiega delicatamente i piccoli dettagli della vita. Il film e' una combinazione di avvenimenti ed un sussegguirsi di comportamenti tipici di quegli anni del Nord d'Italia. Una descrizione perfetta dell' ambiente e dei modelli comportamentali, dettati da valori come la fierezza, l'orgoglio e la compostezza ben rappresentati da Giannini nella figura dell' imprenditore tutto d'un pezzo e ben acquisiti dal figlio Gabriele che sapeva rispettare i limiti impostigli dalla famiglia, ma che sapeva anche farsi valere nel momenti piu' opportuni. E' una fiaba che lascia ampio spazio all'immaginazione: Parigi, il mondo dell'arte, la Francia, erano per noi italiani un modello intellettuale che lambiva i confini del Nord d'Italia, facendoci sempre sognare e credere al benessere; e questo e' senz'altro l'elemento fondamentale nella seconda parte del film dove Bentivoglio da il massimo di se e riesce a rappresentare perfettamente la figura dell' uomo intellettuale, forte e sicuro, come era suo padre. E' un film per fratelli: la storia trasuda d'amore puro e genuino che Gabriele ha per suo fratello Martino. La fuga di Gabriele e' uno slancio rabbioso verso la liberta' alla ricerca del proprio spazio. Liberato da tutti gli stereotipi del luogo, indipendente e libero, Gabriele si deve confrontare con il mondo esterno e non e' difficile capire che lui, ce la fara'. E' qui che l'immaginazione prende il sopravvento e diventa sogno. Lo spettatore e' costretto ad immedesimarsi nella vita di Gabriele e sogna l'avventura e la fiaba della sua vita. Ed e' proprio la fuga da tutto che da ossigeno e forza a Gabriele per ritornare a cercare il fratello, perche' la vendetta da lui cospirata non e' altro che una giustificazione per ritornare alla ricerca del suo amato fratello. La fine del film e' pura emozione. Il traghetto che si allontana nel lago e le urla al cielo sono un'immagine sensazionale e colma di sentimento.
Personalmente non amo il cinema, lo trovo ormai noioso e poco interessante, stracolmo di cose scontate. Ho notato che per far presa sul pubblico, anche noi europei abbiamo iniziato a fare film di alto livello di stupidita', che non ci rappresenta per niente. Questo film entra nel cuore e nella mente, insegna a tutti noi di non dimenticare lo stile italiano, che e' una risorsa importante per poterci confrontare intellettualmente con il resto del mondo. Ringrazio l'autore di tutto questo.
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(di francesco lentini)
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