Una gita scolastica

Gian Luigi Rondi

Quando si andava a piedi da Bologna a Firenze. E non era fatica, ma premio. Da godersi nel breve spazio di tre giorni e da ricordarsi poi tutta la vita, come evento memorabile. È accaduto a Laura, liceale bruttina, alla vigilia dell’altra guerra, una gita premio con tutta la classe, subito prima della maturità. Ragazze e ragazzi, e due insegnanti, il professore di lettere, la professoressa di disegno. Una gita tra le valli e i boschi dell’Appennino, anche con il rischio di perdersi e con la possibilità di mille avventure: nessuna, però, realmente “avventurosa”, fra l’ironico e lo strambo, anzi, ora con tenerezze struggenti, ora con malizie garbate, all’interno di una trama fitta di incontri curiosi, da Guglielmo Marconi, tutto bianco in una villa bianca, al Giro d’Italia con i ciclisti affaticati in salita, a un gruppo di soldatini intenti a prepararsi alla guerra, a un albergatore maniaco della pulizia, a un funeralino tra i campi, con due fidanzati morti insieme e ora distesi insieme su un carro. [...]

di Gian Luigi Rondi, articolo completo (4232 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 17 settembre 1983