darjus
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venerdì 13 aprile 2007
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il mondo di domani
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Aiutato dalla frenetica ed emozionante musica di Philip Glass e con uno stile visionario e brillante (camera fissa su supporto mobile, uso parossistico delle velocità di scorrimento), che crea un inquietante “effetto soggettiva”, Reggio compie la sua indagine sociologica sullo stile di vita dell’uomo (americano) negli anni Ottanta. Tuttavia il documentario è di impressionante attualità, anche, e a maggior ragione, nel 2006. Il significato della parola in lingua Hopi, che dà il titolo al film, viene rivelato alla fine. E vale la pena di arrivare sino in fondo. Produce Francis Ford Coppola. Le prime immagini sono delle pitture rupestri su una parete di una grotta. Poi la natura, la terra in tutte le sue forme e sfaccettature.
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Aiutato dalla frenetica ed emozionante musica di Philip Glass e con uno stile visionario e brillante (camera fissa su supporto mobile, uso parossistico delle velocità di scorrimento), che crea un inquietante “effetto soggettiva”, Reggio compie la sua indagine sociologica sullo stile di vita dell’uomo (americano) negli anni Ottanta. Tuttavia il documentario è di impressionante attualità, anche, e a maggior ragione, nel 2006. Il significato della parola in lingua Hopi, che dà il titolo al film, viene rivelato alla fine. E vale la pena di arrivare sino in fondo. Produce Francis Ford Coppola. Le prime immagini sono delle pitture rupestri su una parete di una grotta. Poi la natura, la terra in tutte le sue forme e sfaccettature. Infine l’uomo contemporaneo, le sue città, i suoi palazzi le sue automobili. Dove stiamo andando? Che tipo di vita conduciamo? E’ uno stile di vita sostenibile? L’uomo crea e distrugge, domina per essere schiavo, prevale sugli animali per comportarsi come loro. Che senso ha la velocità alla quale ci muoviamo? Dove dobbiamo andare con le nostre piccole, ordinate e frettolose «automobiline»? Il ritratto del mondo che emerge dalla visione di “Koyaanisqatsi” è tanto inquietante quanto realistico: l’uomo è un missile, che sfreccia alto nel cielo, dirigendosi progressivamente verso un futuro di autodistruzione. ***1/2
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cineofilo92
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lunedì 14 maggio 2007
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di documentari così se ne vedono pochi
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Meravigliosa pellicola senza dialoghi, che mostra, contrapposte, le bellezze incontaminate della natura e le opere umane (che abusano di essa). Tutto è mosso da una splendida simbiosi tra musica (molto suggestiva) e movimento, spesso accellerato o rallentato. Non mancano momenti onirici e surreali molto intensi, con un ritmo oltre i limiti dell'ossessività.
In qualunque inquadratura, in qualunque scena, è la natura che domina tutto. L'uomo, anche se sembra il padrone, alla fine soccombe (si vede con molta evidenza nelle scene iniziali e finali).
Un piccolo grande gioiello presentato da F. F. Coppola.
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