biscotto51
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venerdì 13 gennaio 2012
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un capolavoro come ne ho visti pochi
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..e di film sono appassionato e ne ho visti tantissimi.
N.B. Se non avete mai visto "E Johnny prese il fucile", la vostra vita ha perso qualcosa di importante, credetemi.
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alex41
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mercoledì 27 luglio 2011
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un filmone!
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Uno dei film più crudi e violenti diretto dal geniale Alan Parker, a mio avviso uno dei registi errormente più sottovalutati della storia del cinema: un regista in grado di realizzare capolavori crudi e incredibilmente realistici aggiungendoci suspence a mille. Questo film ne è una prova principale: spietato, soffocante, ma terribilmente realistico e per questo angosciante e mozzafiato. Attori da Oscar: bravissimi Brad Davis, John Hurt, Bo Hoskins e pure l'italiano Paolo Bonacelli da considerare per la sua brillante partecipazione a questo immenso film. Ottimi tempi, musica straordinaria di Giorgio Moroder (non a caso ha vinto l'Oscar) e grandiosa sceneggiatura del regista Oliver Stone, anch'essa vincitrice dell'Oscar.
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Uno dei film più crudi e violenti diretto dal geniale Alan Parker, a mio avviso uno dei registi errormente più sottovalutati della storia del cinema: un regista in grado di realizzare capolavori crudi e incredibilmente realistici aggiungendoci suspence a mille. Questo film ne è una prova principale: spietato, soffocante, ma terribilmente realistico e per questo angosciante e mozzafiato. Attori da Oscar: bravissimi Brad Davis, John Hurt, Bo Hoskins e pure l'italiano Paolo Bonacelli da considerare per la sua brillante partecipazione a questo immenso film. Ottimi tempi, musica straordinaria di Giorgio Moroder (non a caso ha vinto l'Oscar) e grandiosa sceneggiatura del regista Oliver Stone, anch'essa vincitrice dell'Oscar. La scazzotta, l'incontro con la fidanzata in galera o la tortura dei piedi sono alcune delle grandiose scene che ne fanno di questo film una pietra miliare del genere. Recitazione 10, regia 10, musica 10, perfetto in tutto.
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fra007
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mercoledì 15 giugno 2011
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poca azione
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"Fuga di mezzanotte". dal titolo mi apettavo una fuga di quelle pazzesche, entusiasmanti.. invece quella che doveva essere la parte più bella e spettacolare non c'è! e lo spettatore rimane truffato. apprezzabile la prima parte ma col passare del tempo il film cade sempre più basso fino ad un finale piatto. interessante solo la parte turca del film
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chriss
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venerdì 10 settembre 2010
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benvenuti nell' inferno turco...
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Fuga di mezzanotte (Midnight Express-espresso di mezzanotte), di Alan Parker, è uno dei migliori film sul genere carcerario, alla pari con Fuga da Alcatraz e Le ali della libertà. Il protagonista di questo folle prison-movie è Billy Hayes (lo scomparso Brad Davis), il quale, molto ingenuamente, si fa arrestare all' aereoporto pensando di tornare in terra natia con ben due chili di hashish attaccati al corpo. L' aereoporto era stato accuratamente controllato dalle forze armate a causa dei continui attacchi terroristici (4 aerei in 4 giorni). Inizialmente collabora con un commissario di polizia turca, facendo arrestare il tassista che gli ha venduto la droga.
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Fuga di mezzanotte (Midnight Express-espresso di mezzanotte), di Alan Parker, è uno dei migliori film sul genere carcerario, alla pari con Fuga da Alcatraz e Le ali della libertà. Il protagonista di questo folle prison-movie è Billy Hayes (lo scomparso Brad Davis), il quale, molto ingenuamente, si fa arrestare all' aereoporto pensando di tornare in terra natia con ben due chili di hashish attaccati al corpo. L' aereoporto era stato accuratamente controllato dalle forze armate a causa dei continui attacchi terroristici (4 aerei in 4 giorni). Inizialmente collabora con un commissario di polizia turca, facendo arrestare il tassista che gli ha venduto la droga. Fa l' errore di tentare la fuga, ma viene subito ripreso da Tex, un uomo che lavora al consolato. Lo mettono in una sudicia cella con la porta aperta. Picchiato da Rifky (Paolo Bonacelli), uno spione a dir poco sinistro, e dal capo-carceriere, assaporerà subito la dura realtà della prigione di Sagmalcilar. Conosce tre carcerati (Max, Jimmy ed Erich) che lo accompagneranno per tutta la sua prigionia. Condannato per 4 anni e 2 mesi dal governo turco per possesso di droga, Billy sprofonda in un incubo allucinante e senza fine. La prigione è un posto di pazzi, nel quale persino i bambini vengono malmenati e violentati. L' alta corte di Ankara, che vuole 'un esempio' (il paese che combatte la droga), converte la sentenza di Istanbul: da spaccio a contrabbando, il che vuol dire ergastolo. Sarà commuovente (o commovente) ed un pochino esagerato il suo discorso (pietà, giustizia, comprensione, generosità ed odio) al giudice. Tenterà la fuga con i suoi amici, ma qualcuno li ostacolerà (indovinate chi?). Infine verrà spedito in una specie di manicomio per criminali: l' inferno, al confronto, vi sembrerà Disneyland. Non resta che organizzare una fuga con gli ultimi lumi della ragione. Tratto da una storia realmente accaduta (e leggermente riveduta dalla produzione), Fuga di mezzanotte è un resoconto crudo ed al tempo stesso amaro sulla prigionia e che lascia ben poco alla speranza di chi finisce lì. Il punto forte del film, a mio avviso, è che ti fa vivere quasi in prima persona le terribili esperienze di Billy: un realistico faccia a faccia con i muri fragili di quelle celle sporche e popolate da angoscianti personaggi (Rifky su tutti). Il senso d' isolamento, la claustrofobia e la solitudine sono angosce che ci restano appiccicate sulla pelle non appena ci alziamo dalla nostra comoda poltrona di casa. La prigione, in generale, è raccapricciante ed al limite della sopravvivenza. Tre scene in particolare saranno ricordate per sempre: la frase del padre di Billy ("Se potessi mettermi io al tuo posto, mi ci metterei"), alcuni monologhi del ragazzo e l' incontro dello stesso con la fidanzata nella cella separata da un vetro. Terrificante. Il film ebbe 2 Oscar. Azzeccatissima la colonna sonora di Giorgio Moroder. Cinque stelle d' oro a tutti. Christian...
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dany101
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lunedì 3 maggio 2010
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magniloquente
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Fuga di mezzanotte ha tanti meriti,li ha anche se sono gli stessi che ci fanno male durante la visione.éun film durissimo,verissimo e-infine-riesce a darti quel sollievo che tanto ti fa desiderare.Alan Parker è un regista con più di una vena"europea"e il film trae beneficio da uno sguardo distaccato,anche se carico di enfasi.ci sono parecchi momenti forti,e tutti corrispondono ai climax più impressionanti,ai momenti di alto cinema.Qui è utilizzato un linguaggio scarno,realistico,ma non privo di cuore,infatti durante tutta la pellicola si può avvertire il debole ma sempre presente segnale di speranza,grazie alla quale anche noi spettatori ne usciamo psicologicamente illesi.
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Fuga di mezzanotte ha tanti meriti,li ha anche se sono gli stessi che ci fanno male durante la visione.éun film durissimo,verissimo e-infine-riesce a darti quel sollievo che tanto ti fa desiderare.Alan Parker è un regista con più di una vena"europea"e il film trae beneficio da uno sguardo distaccato,anche se carico di enfasi.ci sono parecchi momenti forti,e tutti corrispondono ai climax più impressionanti,ai momenti di alto cinema.Qui è utilizzato un linguaggio scarno,realistico,ma non privo di cuore,infatti durante tutta la pellicola si può avvertire il debole ma sempre presente segnale di speranza,grazie alla quale anche noi spettatori ne usciamo psicologicamente illesi.
Affascinante perchè attendibile.
Profondo perchè crudo.
Brad Davies recita nel suo ruolo più calzante,e gli altri comprimari sono-forse-persin più bravi.
La parabola a cui si assiste ha il gusto della disperazione lancinante,della sofferenza indicibile,dei traumi disumani,si vive tutto il rancore,la frustrazione e la follia acui si è cosretti a sottostare.Solo un grande film ti lascia cicatrici psicologiche.Come questo.Se non pensate di saper portare una di queste cicatrici con consapevolezza,non addentratevi in questo film.
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pedro navaja
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venerdì 12 marzo 2010
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sopravalutato
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Ecco un film sopravalutato. E' vero: è del 1978, ed effettivamente mostra tutti gli anni che porta.
Ho visto il film in originale. La storia, pur venduta come vera, ha delle falle narrative tanto colossali quanto poco credibili. Credete forse che se un tipo (vieppiù straniero) in un tribunale da dei “maiali” ad un popolo intero se la caverebbe commiserato dal giudice stesso? E poi, se i turchi sono dei “maiali” (ricordiamo offesa ancor più irridente visto che la maggioranza è altresi mussulmana) per aver aumentato la condanna ad un piccolo spacciatore, cosa si direbbe dei connazionali del protagonista che in quegli stessi anni massacravano e violentavano milioni di vietnamiti? Insomma, un film quasi assopente.
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Ecco un film sopravalutato. E' vero: è del 1978, ed effettivamente mostra tutti gli anni che porta.
Ho visto il film in originale. La storia, pur venduta come vera, ha delle falle narrative tanto colossali quanto poco credibili. Credete forse che se un tipo (vieppiù straniero) in un tribunale da dei “maiali” ad un popolo intero se la caverebbe commiserato dal giudice stesso? E poi, se i turchi sono dei “maiali” (ricordiamo offesa ancor più irridente visto che la maggioranza è altresi mussulmana) per aver aumentato la condanna ad un piccolo spacciatore, cosa si direbbe dei connazionali del protagonista che in quegli stessi anni massacravano e violentavano milioni di vietnamiti? Insomma, un film quasi assopente. Forse due stelle sono troppe.
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[+] e poi
(di cianoz)
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fabrizio cirnigliaro
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martedì 17 novembre 2009
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neanche in turchia
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Bill Hayes è in vacanza con la sua ragazza in Turchia quando viene fermato ai controlli dell’aeroporto di Istanbul e arrestato perché stava cercando di portare 2 Kg di hascisc negli States.
Viene subito processato e condannato a 4 anni di carcere. Il consumo della droga è in continua espansione e in Turchia vogliono dare un segnale forte alla lotta alla droga, con delle punizioni esemplari.
Durante il periodo di detenzione Bill viene picchiato brutalmente e stuprato dalle guardie penitenziarie.
L’inferno però sembra non aver fine per Bill, mancano infatti solamente 53 giorni al termine della sua pena quando gli viene comunicato che il processo è stato annullato e che verrà rifatto da li a poco, questa volta verrà condannato a 30 anni di carcere.
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Bill Hayes è in vacanza con la sua ragazza in Turchia quando viene fermato ai controlli dell’aeroporto di Istanbul e arrestato perché stava cercando di portare 2 Kg di hascisc negli States.
Viene subito processato e condannato a 4 anni di carcere. Il consumo della droga è in continua espansione e in Turchia vogliono dare un segnale forte alla lotta alla droga, con delle punizioni esemplari.
Durante il periodo di detenzione Bill viene picchiato brutalmente e stuprato dalle guardie penitenziarie.
L’inferno però sembra non aver fine per Bill, mancano infatti solamente 53 giorni al termine della sua pena quando gli viene comunicato che il processo è stato annullato e che verrà rifatto da li a poco, questa volta verrà condannato a 30 anni di carcere.
Torturato, umiliato e demoralizzato, Bill perde ogni speranza di poter uscire dal carcere. Il suo non è un caso isolato, i compagni di cella non se la passano meglio di lui. Reagendo all’ennesimo tentativo di stupro da parte del capo delle guardie, arriva ad uccidere il suo aguzzino, e indossando l’uniforme di secondino scappa dal carcere.
Il film è basato su una storia vera, accaduta in Turchia 40 anni fa.
Il problema delle carceri però nel frattempo non si è risolto, anzi tutt’altro.
Non è neanche un problema di stati democratici o non, basta pensare a quello che è successo a Bolzaneto nel 2001.
In Italia il caso di Stefano Cucchi ha attirato nuovamente l’attenzione su questi “non luoghi”. Ultimamente si è aggiunta anche la denuncia della mamma di Giuseppe Saladino, un ragazzo morto 6 anni fa nel penitenziario di Parma, dove era stato portato per aver violato gli arresti domiciliari.
Stefano è stato arrestato perché trovato con 20 grammi di hascisc, e non gli è stato neanche concesso di parlare con il legale di famiglia, ne parlare con i propri genitori dopo il processo avvenuto per direttissima.
Dopo la sentenza sul caso Federico Aldrovandi però sembra che qualcosa sia cambiato, e forse anche in Italia si inizierà a processare “la divisa”.
Ogni anno sono 150 le persone che muoiono nelle carceri italiani, e le cause di questi decessi non sono sempre certe.
Non tutti sono, come ha dichiarato Giovanardi riguardo a Steafano Cucchi, “Drogati, anoressici, e sieropositivi”, e se anche fosse così, una persona rinchiusa all’interno di una struttura statale non dovrebbe subire la sospensione totale dei propri diritti.
Stefano ha giustificato i lividi sul proprio viso e gli ematomi in varie parte del corpo dichiarando di essere caduto dalle scale, forse per paura di prendere altre botte, forse perché è pensiero comune che queste azioni restano solitamente impunite, c’è una mancanza di fiducia nella giustizia.
E leggendo certe storie sui giornali viene spontaneo pensare “Mancu li turchi”
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martedì 20 gennaio 2009
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ciao a tutti ciao
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carlo - 34anni
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giovedì 25 dicembre 2008
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non dovete dire il finale!
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Solo 5 righe di recensione, eppure sono bastate per metterci il finale del film! Ma siete rinco?
Della trama ci va solo un accenno per non rovinarne la visione a chi ancora se lo deve gustare!!!!
Cmq, ottimo film, molto crudo e realistico!
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exitplanetdust
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domenica 25 maggio 2008
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film-cella
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Lo vidi che ero poco più che bambino. Tutta quella violenza mi risultò intollerabile. E' possibile esista tanta violenza al mondo? Ora che sono grande, e che è chiaro quale sia la risposta, spero di rivederlo, per maturare un giudizio al di là dello shock che la facile condizionabilità mi causò al tempo. Per lo spettatore ingenuo, resta comunque un film-cella: la storia è intrigante, "intrappola" e costringe a seguirla. Per via dell'empatia che si instaura col protagonista, si prova quasi dolore fisico nelle scene di tortura. Ciò è indice, credo, della buona riuscita della pellicola.
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