ddt
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domenica 7 settembre 2008
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bestest
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skrat
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martedì 5 agosto 2008
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intelligente ed elegante
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Pochi adattamenti cinematografici hanno saputo rendere omaggio al talento narrativo della Christie, ma il solido mestiere di Lumet vince la scommessa e la pellicola è, forse, uno dei migliori gialli di sempre, che rilegge intelligentemente il classico tema della “camera chiusa”. La struttura narrativa, direttamente desunta dal romanzo originale con poche (per fortuna) aggiunte, si snoda elegantemente nell’arco delle due ore che compongono il film e la sapiente regia sa dosare abilmente la suspanse dell’intreccio senza abusarne (cosa rara, al giorno d’oggi). Il ritmo narrativo, cadenzato sugli sbuffi di vapore del treno, avvince anche lo spettatore più restio, senza risentire di una certa teatralità di fondo (la quale, comunque, anche quando è più evidente, non disturba, ma aumenta la sensazione di eleganza, che traspare dalla raffinatezza drammaturgica dell’insieme e dall’ottima ricostruzione d’epoca).
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Pochi adattamenti cinematografici hanno saputo rendere omaggio al talento narrativo della Christie, ma il solido mestiere di Lumet vince la scommessa e la pellicola è, forse, uno dei migliori gialli di sempre, che rilegge intelligentemente il classico tema della “camera chiusa”. La struttura narrativa, direttamente desunta dal romanzo originale con poche (per fortuna) aggiunte, si snoda elegantemente nell’arco delle due ore che compongono il film e la sapiente regia sa dosare abilmente la suspanse dell’intreccio senza abusarne (cosa rara, al giorno d’oggi). Il ritmo narrativo, cadenzato sugli sbuffi di vapore del treno, avvince anche lo spettatore più restio, senza risentire di una certa teatralità di fondo (la quale, comunque, anche quando è più evidente, non disturba, ma aumenta la sensazione di eleganza, che traspare dalla raffinatezza drammaturgica dell’insieme e dall’ottima ricostruzione d’epoca). Forse, in definitiva, sono i particolari a vincere sul tutto, nel senso che il fascino dell’ambientazione (le carrozze sono quelle vere dell’Orient Express) offusca in più di un’occasione la recitazione o nasconde qualche (raro) intoppo di regia, ma in definitiva ci si può dire più che soddisfatti. Interminabile carrellata di star hollywodiane e meritatissimo Oscar alla Bergman come attrice non protagonista. Meraviglioso il finale, in cui Lumet, rispolverando la tecnica del suo luminoso esordio nel cinema con “La parola ai giurati”, avvince come non succedeva da tempo, giocando unicamente sugli attori e le movenze di macchina.
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vale'93
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martedì 1 luglio 2008
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un gran bel mistero!
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Davvero un bel film e poi io adoro i film gialli!!!La storia si sviluppa in modo del tutto oscuro per lo spettatore,Poirot fa le sue indagini in modo tranquillo e con un'aria del tutto innoqua senza rivelare nulla fino alla fine....Trovo poi davvero ingegnosa l'idea di ambientare un omicidio in un treno...L'idea di essere in un luogo chiuso con altre persone offre la possibilità che l'assassino nn abbandoni il veicolo e che quindi prima o poi venga scoperto.Tutti i passeggeri sono persone all'apparenza normali e discrete,ma chi si sarebbe mai immaginato che tutti quanti,compreso il maggiordomo ,fossero colpevoli?Il motivo dell'omicidio va ricercato in un vecchio rapimento avvenuto molto tempo prima.
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Davvero un bel film e poi io adoro i film gialli!!!La storia si sviluppa in modo del tutto oscuro per lo spettatore,Poirot fa le sue indagini in modo tranquillo e con un'aria del tutto innoqua senza rivelare nulla fino alla fine....Trovo poi davvero ingegnosa l'idea di ambientare un omicidio in un treno...L'idea di essere in un luogo chiuso con altre persone offre la possibilità che l'assassino nn abbandoni il veicolo e che quindi prima o poi venga scoperto.Tutti i passeggeri sono persone all'apparenza normali e discrete,ma chi si sarebbe mai immaginato che tutti quanti,compreso il maggiordomo ,fossero colpevoli?Il motivo dell'omicidio va ricercato in un vecchio rapimento avvenuto molto tempo prima...Chi per un motivo e chi per un altro sono stati profondamente colpiti da perdite inerenti a qst delitto....Infatti l'uomo ucciso è il vero rapitore e mi pare che avesse anche ucciso la bambina(correggetemi se sbaglio)...Giustizia quindi è stata fatta ma nn nel modo che si addice alla polizia.....Bel film,davvero intrigante....Saluti!
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nicolò
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domenica 20 maggio 2007
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da agatha christie, il giallo per eccellenza
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Rappresentazione del miglior giallo di Agatha Christie sotto il segno di un meccanismo d'indagine scontato e lento, ma capace di inchiodare alla poltrona anche i meno irriducibili. Tutto sta nella bravura degli interpreti, una parata di stelle hollywoodiane con in testa l'irriconosbile Albert Finney nella parte di Poirot: da Connery alla Redgrave, dalla Bergman alla Bisset, da Perkins a Balsam, il cast è messo alle strette nella lunga ma interessante scena dell'interrogatorio. Dice bene Kezich quando afferma che John Gielgud si è ben messo a confronto con lo stereotipato personaggio del maggiordomo, ma è ammirevole anche il passaggio di Jean-Pierre Cassel, padre del ben più famoso Vincent, anche lui alle prese con un'interpretazione troppo vittima dei luoghi comuni ma efficace.
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Rappresentazione del miglior giallo di Agatha Christie sotto il segno di un meccanismo d'indagine scontato e lento, ma capace di inchiodare alla poltrona anche i meno irriducibili. Tutto sta nella bravura degli interpreti, una parata di stelle hollywoodiane con in testa l'irriconosbile Albert Finney nella parte di Poirot: da Connery alla Redgrave, dalla Bergman alla Bisset, da Perkins a Balsam, il cast è messo alle strette nella lunga ma interessante scena dell'interrogatorio. Dice bene Kezich quando afferma che John Gielgud si è ben messo a confronto con lo stereotipato personaggio del maggiordomo, ma è ammirevole anche il passaggio di Jean-Pierre Cassel, padre del ben più famoso Vincent, anche lui alle prese con un'interpretazione troppo vittima dei luoghi comuni ma efficace. Occhio alla sceneggiatura, ben calcolata, di Paul Dehn, già autore dello script di "Agente 007, missione Goldfinger", e alla regia, un po' teatraleggiante, ma fatta con buon mestiere e ambizioni, di Sidney Lumet.
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tony montana
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martedì 20 marzo 2007
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capolavoro
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il tenente brook
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lunedì 5 marzo 2007
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assasinio sull'orient express di sidney lumet
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Creare tensione cinematografica con uno dei migliori gialli di Agatha Christie non è cosa impossibile per un buon regista con i relativi mezzi di produzione, senza dimenticare un manipolo di attori, forse un po' stereotipati e statici ma senza ombra di dubbio caratterizzati e pienamente all'altezza del compito.
Così si potrebbe banalizzare L'Assasinio sull'Orient Express di Lumet rammentando che a sua tempo Alfred Hitchcock faceva il triplo con un quarto, ma lì era arte e non intrattenimento.
Poi però viene l'eleganza, servita con un stile registico semplice ma senza sbavature, una trama solida come l'acciaio e il giudizio da 3/5 diventa 4/5, complice i costumi e gli usi di un epoca incastonati nel mitico Orient Express.
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Creare tensione cinematografica con uno dei migliori gialli di Agatha Christie non è cosa impossibile per un buon regista con i relativi mezzi di produzione, senza dimenticare un manipolo di attori, forse un po' stereotipati e statici ma senza ombra di dubbio caratterizzati e pienamente all'altezza del compito.
Così si potrebbe banalizzare L'Assasinio sull'Orient Express di Lumet rammentando che a sua tempo Alfred Hitchcock faceva il triplo con un quarto, ma lì era arte e non intrattenimento.
Poi però viene l'eleganza, servita con un stile registico semplice ma senza sbavature, una trama solida come l'acciaio e il giudizio da 3/5 diventa 4/5, complice i costumi e gli usi di un epoca incastonati nel mitico Orient Express.
Diciamo che la Crhistie fece il 70%, Lumet ne fa il 20% e Finney si gode il suo 10%.
Very Good.
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tomek
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sabato 6 maggio 2006
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il giallo della versione italiana!
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Introduco la recensione partendo dalla considerazione che nella versione italiana è stata tolta l'ultima battuta dell'ispettore Poirot! Chiunque vedesse l'originale in inglese potrebbe inserire qui nei commenti la traduzione di quella frase?
A parte la curiosità di sapere come va a finire il giallo del giallo, il regista Lumet intesse il film di descrizioni tipiche di un romanzo (presentazione iniziale dei personaggi) miscelate a scene teatrali (il saluto finale degli interpreti).
Il treno è protagonista quanto Poirot!Il treno dà i ritmi alla storia e ne determina l'andamento...occhio quindi più al treno che al resto(addorittura interviene durante il culmine della risoluzione del caso da parte di Poirot)!
La ricostruzione finale di Poirot è una cavalcata stupenda.
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Introduco la recensione partendo dalla considerazione che nella versione italiana è stata tolta l'ultima battuta dell'ispettore Poirot! Chiunque vedesse l'originale in inglese potrebbe inserire qui nei commenti la traduzione di quella frase?
A parte la curiosità di sapere come va a finire il giallo del giallo, il regista Lumet intesse il film di descrizioni tipiche di un romanzo (presentazione iniziale dei personaggi) miscelate a scene teatrali (il saluto finale degli interpreti).
Il treno è protagonista quanto Poirot!Il treno dà i ritmi alla storia e ne determina l'andamento...occhio quindi più al treno che al resto(addorittura interviene durante il culmine della risoluzione del caso da parte di Poirot)!
La ricostruzione finale di Poirot è una cavalcata stupenda. Il regista mostra tutti i punti di vista mostrati precedentemente, in una visione ad effetto che cattura la dinamica visione dello spettatore.
La quinta stella se la merita tutta per quelle scene chiavi come la scomparsa di uno degli interpreti, come il treno che entra nella nebbia del suo stesso vapore, come il ritrovamento dell'arma del delitto.
Nessuno vedendolo può non ricordarlo con piacere.
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sjejo
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venerdì 12 novembre 2004
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perfetto
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In assoluto tra i più bei gialli mai scritti e sceneggiati!!! Tecnicamente il film non ha una pecca, regia, fotografia, scenografia, montaggio... tutto perfetto. Gli attori poi ci regalano una grande performance, tra tutti la Bergman e Finney che impersonifica alla grande l'antipatico e mitico investigatore.
Un film da non perdere, un grande classico mai scontato e sempre divertente.
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jean jacques
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sabato 14 aprile 2001
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bellissimo!
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Un film che è riuscito a rappresentare
perfettamente l' ambientazione sia storica ,sia l' ambientazione dell' atmosfera fra gli ospiti dell' Orient Express.Con un Albert Finney a dir poco bravissimo.Il quale riproduce meglio l' immagine di Poirot: un ometto goffo (anche se Finney non lo è).Bravissima anche la Bergman .
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