Un piccolo capolavoro misconosciuto, visto in Italia solo grazie ai tipi di Fuori Orario. Un inquietante apologo sulle paure nipponiche del nucleare, uno slasher senza sangue ma con una tensione implosiva tutta in salita.
Attori scialbi, fotografia da cartolina hawaiana, effetti speciali ridicoli, inserti da musical americano, giganteschi uomini fungo assassini metafora di un mondo malato. Che chiedere di più a Inoshiro Honda, padre già di Godzilla e autentico maestro del genere fear of the atomic? Nulla.
E noi tutti ci inchiniamo.