giovanni semeraro
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giovedì 6 settembre 2007
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gastone il sognatore
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Gastone, Gastone, se solo fossi stato un po’ meno pieno di te, meno egocentrico, più umile, più realista…se solo non fossi stato un sognatore.
Non è una bella storia quella di Gastone, in arte Gaston le Beu, il bello, o come direbbe lui: er mejo. Non è una bella storia, dicevo, non perché sia brutta, ma perché è triste,e si sa, le cose tristi non sono mai belle. Gastone ha scoperto sulla propria pelle cosa significa amare un donna, ed esserne abbandonato, e lo ha scoperto nel modo e nel momento peggiore: quando cioè la sua carriera sembrava stesse per decollare, e quando era ormai convinto di avere il cuore della bella Nannina in pugno. Nell’arte e nella vita però, si sa, non tutto ha una logica, e quasi niente va perfettamente come si vorrebbe, e proprio sul più bello al povero Gastone, che finalmente ha la possibilità di debuttare con un varietà allo storico teatro Margherita, gli crolla il mondo addosso: nel momento in cui sta per varcare le quinte ed entrare in scena, viene arrestato per un furto commesso ai danni della sua vecchia dama, e Nannina è costretta ad interpretare lo spettacolo da sola.
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Gastone, Gastone, se solo fossi stato un po’ meno pieno di te, meno egocentrico, più umile, più realista…se solo non fossi stato un sognatore.
Non è una bella storia quella di Gastone, in arte Gaston le Beu, il bello, o come direbbe lui: er mejo. Non è una bella storia, dicevo, non perché sia brutta, ma perché è triste,e si sa, le cose tristi non sono mai belle. Gastone ha scoperto sulla propria pelle cosa significa amare un donna, ed esserne abbandonato, e lo ha scoperto nel modo e nel momento peggiore: quando cioè la sua carriera sembrava stesse per decollare, e quando era ormai convinto di avere il cuore della bella Nannina in pugno. Nell’arte e nella vita però, si sa, non tutto ha una logica, e quasi niente va perfettamente come si vorrebbe, e proprio sul più bello al povero Gastone, che finalmente ha la possibilità di debuttare con un varietà allo storico teatro Margherita, gli crolla il mondo addosso: nel momento in cui sta per varcare le quinte ed entrare in scena, viene arrestato per un furto commesso ai danni della sua vecchia dama, e Nannina è costretta ad interpretare lo spettacolo da sola. Al contrario di quanto pensava Gastone però, la giovane e bella orfanella rampante non “cade” sul palco senza del suo pigmalione, ed anzi ottiene ripetuti applausi dalla folla entusiasta che richiede a gran voce il bis. L’allievo che supera il maestro…ma oltre al danno, c’è la beffa: alle spalle del povero Gastone la talentuosa Nannina, in arte Anna la Belle, si è accordata con un grande impresario di Milano che vuole farla esibire da sola…ed oltretutto se n’è anche innamorata. Comincia così la grande ascesa di Nannina, ed il tracollo dell’ormai fischiato ed attempato danceur e viveur Gaston le Bon. Com’è strana però la vita, e come sono strani gli uomini…ripetono sempre gli stessi errori: quando lei lo ama, lui la rifiuta, e quando lui si innamora, lei si è già innamorata di un altro. Non è solo questo però che ferisce Gastone: lui è infatti convinto che Nannina sia una sua creazione, ed il fatto che la propria allieva sia più dotata e si liberi così facilmente del proprio padre/maestro/fidanzato lo sorprende un po’, o meglio, lo spiazza completamente. Il povero Gastone è un uomo pieno di difetti: è arrogante, è egocentrico, è maschilista, è anche un po’ mediocre nella sua arte e nel suo lavoro. Nonostante tutto però, in fondo, è un uomo buono, con un grande cuore, e lo scopriamo in scene che forse passano troppo veloci perché noi ce ne possiamo accorgere. Una, è quando si confida col proprio amico principe (forse l’unico vero amico che ha), ammettendo in un certo senso e con molta timidezza di essersi innamorato di Nannina (anche se subito rifiuterà altezzosamente un bacio e l’amore della ragazza). La seconda, è quando rincontra la ormai famosa Nannina subito dopo il suo grande ed acclamato ritorno al teatro romano: è splendida questa scena in cui si compenetrano inestricabilmente gioia e amarezza, durezza e dolcezza, passato e presente…e futuro. I due sembrano felicissimi di rivedersi, ma quando lei gli chiede un’opinione sullo spettacolo lui cambia atteggiamento, iniziando ad umiliarla; Poi però, prima di lasciarsi, con gli occhi umidi Gastone ricorda a Nannina che dopo tanti anni è tornato addirittura a rubare, per regalarle quella pelliccia che l’avrebbe resa ancora più bella nel loro spettacolo, e soprattutto, felice. Negli occhi di Nannina però non si scorge né riconoscenza, né perdono: al contrario di quanto pensa (probabilmente) e di quanto le ha rinfacciato Gastone, lei ora è felice della propria vita e della propria carriera, ed è innamorata, e non le rimane a questo punto che girare i tacchi e sparire definitivamente (quasi a ritmo di danza) dietro le quinte di quello sgangherato e fradicio palcoscenico di varietà che è ormai la vita di Gaston le Beu.
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ultimoboyscout
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sabato 22 settembre 2012
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nato col frack.
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Sordi interpreta Gastone, un modestissimo attore-ballerino di varietà che si da arie da gran viveur e da uomo di mondo. Incontra per caso una ragazza, lanciandola nel mondo dello spettacolo per poi credere di bearsi del suo successo...ma non ha fatto i conti con lei! Il film è un omaggio a Petrolini che ideò il personaggio di gastone ispirandosi al regista Mario Bonnard, che in gioventù fu un celeberrimo attore del cinema muto italiano. Ma è anche uno spaccato/bozzetto buonista e malinconico di un'epoca dello spettacolo lontana anni luce che consente ad un ottimo Sordi di misurarsi con una maschero estremante sfaccettata. E' un film sull'ipocrisia e su chi vive sognando l'irrealizzabile, non è mai divertente ne trascinante, Sordi ha fatto film decisamente migliori ma la sua interpretazione è istrionica e ha sempre un qualcosa di speciale, quel qualcosa che salva la pellicola dall'andare a picco, nonostante abbia spalle di primissimo livello quali DeSica e Stoppa, relegati per lo più a ruoli secondari, mentre appare deliziosa Anna Maria Ferrero.
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Sordi interpreta Gastone, un modestissimo attore-ballerino di varietà che si da arie da gran viveur e da uomo di mondo. Incontra per caso una ragazza, lanciandola nel mondo dello spettacolo per poi credere di bearsi del suo successo...ma non ha fatto i conti con lei! Il film è un omaggio a Petrolini che ideò il personaggio di gastone ispirandosi al regista Mario Bonnard, che in gioventù fu un celeberrimo attore del cinema muto italiano. Ma è anche uno spaccato/bozzetto buonista e malinconico di un'epoca dello spettacolo lontana anni luce che consente ad un ottimo Sordi di misurarsi con una maschero estremante sfaccettata. E' un film sull'ipocrisia e su chi vive sognando l'irrealizzabile, non è mai divertente ne trascinante, Sordi ha fatto film decisamente migliori ma la sua interpretazione è istrionica e ha sempre un qualcosa di speciale, quel qualcosa che salva la pellicola dall'andare a picco, nonostante abbia spalle di primissimo livello quali DeSica e Stoppa, relegati per lo più a ruoli secondari, mentre appare deliziosa Anna Maria Ferrero. Niente di memorabile, nonostante Bonnard conosca la materia e sappia il fatto suo nel confezionare un prodotto di genere. Commedia amara decisamente troppo lenta, a modo suo dura che lascia la bocca cattiva.
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elgatoloco
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lunedì 1 gennaio 2018
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sordi ueber alles
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"Gastone"è un personaggio creato dall'immaginazione di quel vero genio(attore, autore, regista, cantante), che era stato ed è Ettore Petrolini, cui un grandissimo studioso come Luigi Baldacci ha dedicato un bel saggio sul rapporto con le avenguardie artistiche. Si tratta di un attore-cantante-balllerino di non eccelso livello(è un eufemismo), sostanzialmente un mantenuto dalle donne("A me m'hanno rovinato la guera-una sola"r"ie Pern vero romanesco- e le donne", la sua parola d'ordine), che però quando s'innamora è capace di indebitarsi di molto per regalare vestiti e gioielli agli oggetti d'amore.
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"Gastone"è un personaggio creato dall'immaginazione di quel vero genio(attore, autore, regista, cantante), che era stato ed è Ettore Petrolini, cui un grandissimo studioso come Luigi Baldacci ha dedicato un bel saggio sul rapporto con le avenguardie artistiche. Si tratta di un attore-cantante-balllerino di non eccelso livello(è un eufemismo), sostanzialmente un mantenuto dalle donne("A me m'hanno rovinato la guera-una sola"r"ie Pern vero romanesco- e le donne", la sua parola d'ordine), che però quando s'innamora è capace di indebitarsi di molto per regalare vestiti e gioielli agli oggetti d'amore. Mario Bonnard, già amico e collaoratore(lo diresse nella sua prima interpretazione filmica) di Petrolini, in questo"Gastone"del 1959 si è attenuto fedelmente al modello, ricostruendo con grande fedeltà ed efficacia un ambiente(teatri di varietà romani)che Petrolini conosceva dall'interno, benissimo, di cui calcava le scene con le sue creazioni, con le loro brutture e i loro(invero pochi)glorydays, con la straordinaria passione, anche volgare, del suo pubblico. Sordi, ossia Albertone, dà al personaggio tutte le sue fumature, rivelandosi qui, forse per la prima volta, ben altro che un mero attore comico, alternando lo sberleffo alla trirstezza, cantando nel finale, davanti allo scenario(ricostruito benissimo)di quella città magica, urbs assoluta, che è Roma la canzone"Gastone", appunto - e lo fa fa da cantante provetto qual era , con la sua formazione musiclae anche completa e la sua voce baritonale. Un omaggio a Petrolini, al varietà, che poi Alvertone quale regista e ancora una volta protagonista, nella prima metà degli anni Settanta, riprenderà nel suo"Polvere di stelle", sempre con la collaborazione di Rodolfo Sonego, anche qui co-sceneggiatore-solo che là sarà il varietà anni Quaranta(guerra mondiale, intendendo la seconda), qui sono gli anni Venti, dopo la Prima Guerra Mondiale e con già in giro le camicie nere... Altri interpreti, eccelsi: Paolo Stoppa, Vittorio de Sica, Annamaria Ferrero, Tino scotti e altri. El Gato
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elgatoloco
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giovedì 24 maggio 2018
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ben riuscita la trasposizione filmica
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Quando si ha a che fare con "Gastone", originariamente commedia teatrale-musicale del 1924 di un genio quale Ettore Petrolini, autore.attore-regista tra i massimi di ogni tempo, non è facile realizzare una versione filmica: eppure, con tutti i limiti che comporta la trasposizione da un mediuam all'altro, da un genere artistico all'altro, questo film di Mario Bonnard, vi riesce, certo, sia per l'accorta regia di Bonnard che di quel mondo(varietà, avanspettacolo)aveva contezza ed esperienza semantica, sia anche per la capacità di interpreti straordinari, come quel"Gastone nato"di nome Alberto Sordi, sia di altri, come il grandissimo Paolo Stoppa, il sempre eccelso Vittorio De Sica, la presenza altrettanto da chapeau di Tino Scotti, la presenza di attrici come Annamaria Ferrero(un lutto recentissimo), Magali Noe"l, Angela Luce, Chelo Alonso, tutte persone che del teatro ne avevano fatto non poco, da protagonisti/e.
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Quando si ha a che fare con "Gastone", originariamente commedia teatrale-musicale del 1924 di un genio quale Ettore Petrolini, autore.attore-regista tra i massimi di ogni tempo, non è facile realizzare una versione filmica: eppure, con tutti i limiti che comporta la trasposizione da un mediuam all'altro, da un genere artistico all'altro, questo film di Mario Bonnard, vi riesce, certo, sia per l'accorta regia di Bonnard che di quel mondo(varietà, avanspettacolo)aveva contezza ed esperienza semantica, sia anche per la capacità di interpreti straordinari, come quel"Gastone nato"di nome Alberto Sordi, sia di altri, come il grandissimo Paolo Stoppa, il sempre eccelso Vittorio De Sica, la presenza altrettanto da chapeau di Tino Scotti, la presenza di attrici come Annamaria Ferrero(un lutto recentissimo), Magali Noe"l, Angela Luce, Chelo Alonso, tutte persone che del teatro ne avevano fatto non poco, da protagonisti/e. In un'epoca(1959), ossia 35 anni dopo l'originale petroliniano, Bonnard fa del suo meglio e, come si è detto, ci riesce benissimo, proprio per la capacità di Sordi di rendere bravura involontaria, spocchia, ritrosia, protervia, volontà di proiettarsi"al di sopra", in un mondo che non è il suo e di tutti gli/le altri/e interpreti di rendere quella dicotomia, che però sa diventare fusione, endiadi, tra "realtà" e "finzione"che è in genere lo spettacolo nelle sue diverse declinazioni.... Uno de primi film comici ad essere realizzato a colori, ben usati, "Gastone"è anche la volontà da parte del cinema, fedele agli insegnamenti di André Bazin, di rendere in modo possibilmente"fedele", non menzognero il teatro, senza fingere di non essere teatrale. El Gato
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