Il film del 1957 a colori (Warnercolor, il Tecnicolor della Warner bros.) è diretto da Gordon Douglas un buon artigiano della Hollywood dei tempi d'oro regista di molti western ma anche di genere vario e di cui ho recensito L'avamposto degli uomini perduti, e L'urlo dei comanches girato l'anno successivo. In quello stesso 1957 Alan Ladd uno dei protagonisti nella parte l' allevatore Chad Morgan, parteciperà al film Il ragazzo sul delfino con Sophia Loren.
Chad cerca di portare il bestiame con altri soci dal Texas al Missouri ma dopo un lungo viaggio l'acquisto è monopolizzato da un certo Brog un criminale che paga prezzi irrisori. A Chad viene l'idea dopo aver conosciuto dei coltivatori di grano che hanno problemi di trasporto di convincere la ferrovia di creare un ramo in un posto intermedio che verrebbe utilizzato dagli allevatori e dai coltivatori. Lo aiuta un vagabondo alcolizzato Joe (Edmond O'Brien) che Chad salva da un linciaggio e riesce a fargli smettere il vizio. Joe è un architetto che grazie alla sorella Helen (Virginia Mayo) fidanzata con Tom un dirigente delle ferrovie riesce insieme a Chad a convincere il dirigente a realizzare il nuovo tronco ferroviario, mentre gli allevatori e i coltivatori si impegnano a costruire la stazione, i magazzini e i i recinti e un albergo per i compratori. Ovviamente Brog cercherà di impedire con la violenza la realizzazione del nuovo centro e le difficoltà fanno nascere una simpatia tra Helen e Chad, nello scontro finale Brog che aveva ucciso Joe per impedire la vendita del bestiame, sarà ucciso da Chad e Helen si getterà tra le bracce di Chad manifestando così il suo amore per lui. Tom si rende conto del nuovo sentimento e si rassegna, mentre il nuovo centro ha successo.
Mi ha colpito come in questo film come in tanti altri venga descritto l'odio tra nordisti e sudisti che permaneva anche dopo la fine della guerra, specie il disprezzo che i nordisti avevano per i confederati (per fare un esempio in Glory uomini di gloria il comandante della brigata di cavalleria cui apparteneva il reggimento dei protagonisti, si augura che tutta la popolazione sudista venga sterminata).
Il film ha una splendida fotografia a colori, la regia di Gordon Douglas pur non abbandonando momenti convenzionali è agile e la storia è avvincente, i caratteri dei personaggi ben descritti. Ottima la recitazione: sia Alan Ladd che Virginia Mayo erano attori non sempre compresi dalle case produttrici, Alan Ladd malgrado i successi di botteghino e malgrado la grande prova ne Il cavaliere della valle solitaria non otteneva o non accettava film con soggetti validi, morirà suicida nel 1964. Virginia Mayo era un attrice completa, sapeva cantare nel film canta con garbo e una bella voce "I leaned on a Man", era un'ottima ballerina e sapeva interpretare con maestria anche parti drammatiche (I migliori anni della nostra vita, Furia umana, Gli amanti della Città sepolta) dopo il 1960 si trovò nella stessa situazione, si dedicò poco al cinema, ma recitò molto in teatro e un pò in televisione. Buona anche la prestazione di Edmond O'Brien.
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