Georges Sadoul
Nel 1943, un membro della Resistenza (Jacques Leterrier), rinchiuso nel Forte Montluc di Lione, riesce a evadere con un giovane prigioniero (Charles Le Clainche). "Il film francese più decisivo di questi ultimi dieci anni" (François Truffaut). "Un'opera insolita che non rassomiglia a nessun'altra" (André Bazin). Ispirandosi a un'evasione realmente avvenuta, Bresson mostrò un uomo quasi sempre solo tra le pareti nude della sua cella, realizzando un film tutto di gesti e d'oggetti. Una spilla che serve ad aprire la serratura delle manette, un cucchiaio che diventa una specie di sega, una porta di prigione smontata, una corda pazientemente intrecciata, la maniglia di uno sportello d'automobile. [...]
di Georges Sadoul, articolo completo (2738 caratteri spazi inclusi) su 1968