Trasposizione filmica di Guy Lefranc del 1951 dell’omonimo romanzo di Romains del’23 con un grandissimo Louis Jouvet nella sua ultima interpretazione, morirà l’anno stesso di una di quelle improbabili malattie che il suo personaggio diagnosticava ai pazienti ignoranti e creduloni di Saint Maurice, un piccolo borgo della provincia francese. Il film non tradisce la genesi dell’opera realizzata per essere rappresentata a teatro, gli esterni sono pochi e le scene sono quasi tutte all’interno del grande studio del dottor Knock nel primo atto e dell’alberghetto del paese trasformato in clinica privata nel secondo atto. Al di là degli effetti comici, dovuti all’ironia della scrittura che arriva fino alla caratterizzazione dei personaggi come macchiette, c’è la critica sociale rivolta all’atteggiamento conformista della gente dappoco, a prescindere dal ceto sociale di appartenenza, vittima designata di scaltri e avidi profittatori.