Solo quindici anni separano le riprese di questo film dalla pubblicazione del romanzo, e solo mezzo secolo divide il film dall’epoca in cui il libro è ambientato. La suggestione che ne deriva è dunque irresistibile. Se a ciò si aggiunge l’incanto di un bianco-nero fumoso che proietta i personaggi in un passato remoto indefinito, se si aggiunge l’intervento del colore che dipinge l’apparizione della “Morte rossa” (suggerita esplicitamente dal racconto di Edgar Allan Poe), se si aggiungono i dialoghi muti commentati da una musica di terrificante efficacia, se si aggiunge la maschera orribile del protagonista e la gotica ricostruzione del mondo teatrale (che nel 1925 dominava ancora sul cinematografo), siamo di fronte ad un capolavoro che fu anche capostipite del genere horror.
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Solo quindici anni separano le riprese di questo film dalla pubblicazione del romanzo, e solo mezzo secolo divide il film dall’epoca in cui il libro è ambientato. La suggestione che ne deriva è dunque irresistibile. Se a ciò si aggiunge l’incanto di un bianco-nero fumoso che proietta i personaggi in un passato remoto indefinito, se si aggiunge l’intervento del colore che dipinge l’apparizione della “Morte rossa” (suggerita esplicitamente dal racconto di Edgar Allan Poe), se si aggiungono i dialoghi muti commentati da una musica di terrificante efficacia, se si aggiunge la maschera orribile del protagonista e la gotica ricostruzione del mondo teatrale (che nel 1925 dominava ancora sul cinematografo), siamo di fronte ad un capolavoro che fu anche capostipite del genere horror. Ineccepibile.
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