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"Sfrattato cerca casa equo canone"(1983, regia ma anche soggetto e sceneggiatura di Pier Francesco Pingitore)è un film a suo tempo(ma anche successivamente, ritengo)trascurato, in quanto non corrisponde ai dettami del"Politically correct". Realizzato nel 1983, ossia quando era ben lungi dall'Italia e dall'Europa la quaestio immigrazione, con i salviniani futori e l'eterna querelle, si concentra su uno sfortunato cassaintegrato romano, sfrattato, "che non ha dove posare il capo", per citare il Vangelo(Matteo 8, 20)e le sue vicissitudini comico-grottesche. Pippo Franco, come Oreste Lionello-qui impegnato in un'efficace caratterizzazione quale"nonno" e come Bombolo, , della"Trbù"del Bagaglino di Castellacci e Pingitore, ripropone in modo decisamente convincente la sua comicità surreale-"folle", che disarticola la fonetica(chi non ricorda"A'more bàmibina no non piangère..."). Bene anche Anna Mazzamauro, Marisa Merlini, Gigi Reder, gli ultimi due scomparsi da anni. Magazin d'antiquité?Forse, ma il problema comunque toccato(e non solo accennato)nel film è ancora valido e complessivamente, vedendo il film, si può dire che si riesce a dimenticare, almeno per un po', che Pingitore, come mi sembra anche Castellacci, abbiano contribuito all'apologia del fascismo... El Gato
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