Carnival of Souls |
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Un film di Herk Harvey.
Con Candace Hilligoss, Sidney Berger, Frances Feist, Herk Harvey, Stan Levitt.
continua»
Titolo originale Carnival of Souls.
Horror,
durata 78 min.
- USA 1962.
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Il sesto senso ...di Harveydi gianleo67Feedback: 61482 | altri commenti e recensioni di gianleo67 |
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sabato 11 maggio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Graziosa e abile suonatrice d'organo sembra essere l'unica sopravvissuta di un incidente d'auto in cui muoiono annegate due sue amiche. Dopo essersi ripresa, abbandona la cittadina in cui vive, accettando un lavoro presso la parrocchia di un altra città dove inizia a soffrire di strane e terrificanti visioni ed avvertire una misteriosa attrazione per i vicini ruderi di un'antica fiera circense abbandonata. Non ostante l'aiuto di uno psichiatra e l'invadente corteggiamento di un suo coinquilino, la sua ossessione ed suo senso di isolamento crescono sempre più fino ad una tragica e macabra consapevolezza finale.
Percorso dal brivido sinistro della spettrale melodia di una sonata per organo, il dramma fantastico di Herk Harvey si tinge delle atmosfere cupe e bizzarre di una straziata reminesceza di vita mortale, del tragico limbo di una vita sospesa tra il luccicante splendore del mondo reale e l'inesorabile dominio di un oscuro presagio di morte. Produzione a basso budget da un soggetto dello stesso regista, è un interessante esempio di quel cinema minore e misconosciuto in cui all'originalità di uno spunto eccentrico si unisce l'ispirata vena realizzativa in cui confluiscono gli echi di una provincia americana rurale e puritana (il regista è di Lawrence-Kansas che Capote definiva bonariamente e ironicamente 'Laggiù') ed il gusto gotico per un climax costruito sulle suggestioni del non detto e di una sottile allusività, piuttosto che sull'uso (pure parsimonioso) degli effetti speciali. Pure nell'ingenuità di fondo del meccanismo narrativo e negli evidenti limiti estetici dovuti alla pochezza dei mezzi tecnici e artistici, il fim ha un qualche valore nella capacità non banale di sostituire al patetico l'orrido fantastico alimentando il senso latente di un'angoscia esistenziale che trova momenti di efficace resa espressiva (soprattutto in alcune azzeccate scelte di montaggio). Dal punto di vista formale agli indizi allarmanti sparsi tra le righe di uno script di banale linearità fanno da contappunto le soluzioni visive un po naive di una percezione alterata della realtà fisica (fino alla tragica inconsistenza/incomunicabilita della protagonista coerentemente con il registro di un certo cinema fantastico americano alla Roger Corman) alla macabra suggestione di una luogo spettrale e abbandonato quale irresistibile richiamo scenografico per un funereo rendez-vous di anime in pena. Di particolare efficacia le scene della profana e lugubre sonata intonata nella sacralità di un tempio cristiano, la disperata e impossibile fuga dalla stazione dei bus (il sonoro in soggettiva prevale in uno straniente effetto di distanza rispetto agli attutiti rumori d' ambiente) e la tragica allegoria dell'inseguimento finale tra il fondale sabbioso del luna park abbandonato: piccole raffinatezze di un rudimentale cinema artigianale. Attori misconosciuti tranne la più quotata Candace Hilligoss, attrice teatrale prestata al cinema ed alla televisione che dimostra una insolita e attraente eleganza. Film circolare: quello che sapevamo all inizio lo scopriamo alla fine di una storia in cui il fiume restituisce il relitto fangoso di una carcassa arrugginita ed il suo tragico carico di morte.
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