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Il film, che per lungo tempo è stato nascosto quando non vituperato, oggi è considerato un piccolo gioiello. La trama è la trasposizione, in verità molto libera, in chiave western del romanzo “I tre moschettieri” di Dumas. Nonostante il basso budget De Martino è riuscito a condurre in porto un film gradevole accompagnato da una accattivante colonna sonora composta da Bruno Nicolai. Glen Saxon appare veste con discreta disinvoltura i panni di un Django anomalo, molto solare e diverso sia dal capostipite corbucciano che dai suoi infiniti cloni. Tra le curiosità spicca un Fernando Sancho in gran forma dalla parte dei buoni. Curioso anche il fatto che il protagonista si muova sostanzialmente per avidità e solo per caso incontri la possibilità di vendicare il padre. Di rilievo, oltre alla presenza di due donne “di culto” del western all’italiana come Evelyn Stewart ed Erika Blanc, quella di Alberto Lupo, lugubre nel suo stile compassato, e di Nando Gazzolo all’epoca divi degli sceneggiati televisivi.
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