Legami di sangue |
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Un film di Paola Columba.
Con Giovanni Capalbo, Cristina Cellini, Andrea Dugoni, Pino Rugiano, Arnoldo Foà.
continua»
Drammatico,
durata 92 min.
- Italia 2009.
uscita venerdì 27 marzo 2009.
MYMONETRO
Legami di sangue
valutazione media:
2,63
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Da "Europa", 27marzo2009-articolo di Paola Caselladi calandraFeedback: 0 | altri commenti e recensioni di calandra |
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mercoledì 15 aprile 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La sfida di due film di qualità Cinema «Noi non vogliamo lamentarci ma andare avanti, e continuare a essere una piccola realtà che produce buon cinema». Paola Columba e il suo produttore, Fabio Segatori, non amano autocompatirsi. Eppure ne avrebbero ben donde: il loro film, Legami di sangue, completamente autoprodotto, pur avendo vinto il premio Flaiano come miglior opera prima e avendo partecipato con successo di pubblico e critica a vari festival internazionali uscirà oggi in una sola sala romana, il Filmstudio, per allargarsi poi, se tutto va bene, ad altre sette sale nelle città capozona. Meno male che ha ricevuto la qualifica di film d’essai, così almeno le sale del circuito Schermi di qualità potranno richiederlo. È un peccato, perché Legami di sangue è un interessante esperimento di ritorno a un linguaggio cinematografico arcaico a tinte forti che «non edulcora, non smussa e non media», come dice la regista, ben recitato da un cast (compreso il cammeo di Arnoldo Foà) che proviene dal teatro e che, come nel caso di Giovanni Capalbo (che ha lavorato con Peter Greenaway, Mel Gibson e Abel Ferrara) vanta nomi “spendibili” anche all’estero. Un film che «non descrive la campagna italiana come quella del Mulino Bianco, ma come un luogo duro dove i contadini vivono ancora in baracche senza il bagno – e non stiamo parlando di extracomunitari », dice Segatori. «Per noi era importante ricordare che esiste un paese reale che la pubblicità e le fiction non raccontano». E l’hanno fatto con un film costato 350mila euro e girato in digitale in 24 giorni, «lavorando tutti con grande umiltà», dice Capalbo, «e aderendo ad una sceneggiatura rigorosa ed essenziale che ha dipinto a pennello i ruoli per ognuno di noi». Legami di sangue non è il solo piccolo film indipendente italiano a uscire oggi in poche sale. C’è anche Il primo giorno d’inverno, sobria e commovente storia di bullismo nella provincia del nordest diretta da Mirko Locatelli e passata, fra le lodi della critica e la simpatia del pubblico, nella sezione Orizzonti dell’ultima Mostra di Venezia. Anche Il primo giorno d’inverno è autoprodotto e autodistribuito, con grande fatica e passione. La sfida, per entrambi i film, sarà competere con le 400 copie che da oggi monopolizzeranno le sale con un prodotto scadente, ma assai ben tutelato, come I mostri oggi.
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