La casa dei massacri |
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Un film di Tobe Hooper.
Con Angela Bettis, Brent Roam, Marco Rodriguez, Rance Howard, Juliet Landau.
continua»
Horror,
durata 91 min.
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quando non si ha niente di nuovo da dire...di Michele AndromedaFeedback: 0 |
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domenica 24 febbraio 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il Lusmal Building, un fatiscente edificio nel cuore della vecchia Hollywood, nasconde qualcosa di misterioso. Non si tratta, infatti, di un semplice palazzo in rovina, ma del rifugio di un antico segreto: qualcosa di malagio popola i suoi spazi, qualcosa di legato alla sua architettura e agli strani simboli esoterici che ne sono raffigurati sulle sue pareti, qualxcosa che ha bisogno di uccidere per restare in vita. Quando Nell (Angela Bettis) e suo marito steven (Brent Roam) vi si trasferiscono inizia un viaggio da incubo che li porterà faccia a faccia con l'orrore. "Se tu vivessi lì saresti già morto", recita lo slogan sul cartellone del film. Ma i film basati su case stregate e misteri esoterici non sono una novità da "Inferno" e Hooper, bel lungi dal tentare strade nuove, sfrutta tutti i cliché del genere mischiandoli con soluzioni narrative prese di peso da "Non aprite quella porta" e citando "Lo suartatore di Losa angeles" di Dennis Donnelly (di cui è in pratica un remake, tanto che il titolo originale è il medesimo). Merito, probabilmente, della scadente sceneggiatura di Jace Anderson e Adam Gierasch, che del film di Donnelly trattiene ben poco, e che presenta i eprsonaggi come macchiette appena funzionali alla storia. Per essere uno slasher movie, tra l'altro, "La casa dei massacri" è curiosamente carente di sadismo e di violenza che, pur non assenti, sono piuttosto edulcorati e suscitano più schifo che paura. La spiegazione del mistero fa riferimento a culti lunari e alla magia nera, ma la spiegazione è approssimativa e raffazzonata, gli effetti speciali fatti con sangue finto e cartapesta e la scenografia appena sufficiente. La regia di Hooper è standard, e le musiche di scena sfruttano tutto il patrimonio uditivo del cinema di tensione in maniera prevedibile e innocua. I personaggi sono più idioti della media, e la protagonista (Angela Bettis) non riesce a coinvolgere la simpatia dello spettatore, lasciando indifferenti della sua sorte. Recitazione da telefilm e un campionario di morti efferate senza nulla di inedito. Non si salta sulla sedia che in una sola occasione, e il finale è prevedibilissimo e già visto. Da dimenticare.
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