The Doors |
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Un film di Oliver Stone.
Con Val Kilmer, Michael Wincott, Michael Madsen, Dennis Burkley, Josh Evans.
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Musicale,
durata 140 min.
- USA 1991.
MYMONETRO
The Doors
valutazione media:
3,21
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un film potente, ma non abbastanza...di Fabio T.Feedback: 0 |
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sabato 13 ottobre 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Se tra gli obiettivi di Stone vi fosse la volontà di spiazzare, di scandalizzare, di stupire e di ubriacare con una baraonda di suoni, trip, eccessi e dissolutezze, allora "The Doors" è un film riuscitissimo e al regista va tutto il merito. Se però qualcuno, come me, cercasse l'anima poetica, riflessiva, corrosiva di Jim nonché soprattutto l'anima e la formazione della musica dei Doors, allora rimarrebbe di certo deluso. Stone ha saputo costruire con maestria un grande film-tributo a Jim Morrison (più che ai Doors) focalizzando il tutto sulla nota triade sesso, droga e rock'n roll, ma quello che non funziona affatto è l'aver deciso di far prevalere nettamente i primi due a discapito del rockblues e della musica, nonostante quest'ultima ci sia. Emerge un Jim sbandato e lussurioso, drogato e apparentemente avulso dalla creatività musicale, come se questa scaturisse da sola semplicemente vivendo da trasgressivo. Si ha l'impressione che i mitici brani entrati nella storia del rock riguardassero esclusivamente gli altri membri della band, i quali giungono quasi a non tollerare più le stravaganze del loro leader. Con ciò, difficilmente credo che qualche neofita venga incoraggiato ad acquistare un album dei Doors vedendo il film, fatta eccezione per i fans. Ovviamente il regista ha voluto realizzare un film scomodo, maledetto, aggressivo e autologorante, e in questo Val Kilmer emerge con indiscutibile professionalità e ipnotica immedesimazione. Ma allora Stone avrebbe dovuto scegliere un titolo come "Jim Morrison's life", sebbene comunque la gran parte dei suoi strani comportamenti, nel film, pare non abbiano alcuna motivazione. Un gran bel film, tutto sommato, ma che a mio avviso non ha colto nel segno allontanando, non volendo, la figura di Jim da quella dei Doors, dalla ricerca musicale e dall'introspezione poetica.
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