Il marito |
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Un film di Nanni Loy, Gianni Puccini.
Con Alberto Sordi, Carlo Ninchi, Luigi Tosi, Aurora Bautista, Alberto De Amicis.
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Commedia,
Ratings: Kids+13,
b/n
durata 90 min.
- Italia, Spagna 1957.
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sordi superstardi elgatolocoFeedback: 257582 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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lunedì 24 agosto 2020 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Senza voler in alcun modo insistere sul carattere velatamente"autobiografico"del film("Albertone scapolone", sempre, dunque da sposato anche in un film, chiaro che non si trovi bene)bisogna dire che questo"IL marito"(Gianni Puccini e Nanny Loy, anche autori del soggetto e della sceneggiatura con lo stesso Alberto Sordi, Rodolfo Sonego e Maccari e Scola, 1957)è un amaro film su chi si sposa per amore, ma anche per"coazione"(figlia di famiglia, spinta dalla madre, la sposa, studiosa anche di violencello)non riuscendo a realizzarsi né professionalmente(ingegnere palazzinaro, qui Sordi si basa su raccomandazioni e"spinte"per affermarsi, ma la moglie lo "blocca", portando a casa anche la mamma e la sorella disperatamente nubile...)né come persona. Film amaro-divertente, in un bianco e nero che risponde alla"filosofia"ancora criticamente neorealista di Nanny Loy e Gianni Puccini, persone impegnate anche nella scrittura(documentarista Loy, critico cinematografico Puccini), dove la realà e la sua rappresnetazione sopravanza decisamente il sogno. Da considerare un film asoslutamente emblematico di Alberto Sordi, in cui emerge prepotentemente come protagonista, ma nel quale è ben chiara anche la sua autoralità, visto che il personaggio è da lui chiaramente costruito -ideato e dunque anticipa anche vari altri ruoli che arriveranno successivamente. Da lodare particolarmente, questa coproduzione italo-spangola, certamente"povera", ossia a budget ridotto(lo dimostra la scenografia)che invece "ci dice tutto"con i pochi mezzi a disposizione. Tra l'altro"Il marito"non è un dongiovanni , un libertino impenitente, ma è piuttosto una persona oculata e"centrata"sul lavoro, pur se..."favorito", per così dire. Carina la conclusione con la canzoncina"Bongo Bongo io sto bene solo in Congo", che, tra l'altro, ripropone abbastanza inaspettatamente il Sordi cantante(come si avva una buona formazione musicale). Brava anche Aurora Bautista nella parte della moglie, mentre gli/le altri/e interpreti, certo più noti/e all'epoca(penso a Carlo Ninchi, che fa il monsignore)non hanno invero un gran peso nell'economia del film. Un cinema sempre molto"significante", quello sordiano, in qualunque sua interpretazione, al contrario di certe demonizzazioni critiche e di storia del cinema, che sembrano relegarlo in una funzione meramente "commerciale"e/o(ma poi le due dimensione si fondono, fatalmente)di mero intrattenimento-"diverimento"... El Gato
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