Mescolare generi cinematografici diversi e distanti tra loro è un’operazione per nulla facile nella quale si sono cimentati grandi autori dando vita a capolavori memorabili, ma quando non si né dotati del necessario talento l’inciampo è molto probabile. Il regista statunitense John Herzfeld tenta di eseguire la complicata operazione con questo poliziesco girato con lo stile della commedia, ma il risultato che ne viene fuori è francamente pessimo.
La trama che nelle intenzioni doveva essere quella di un giallo intrigante, con numerosi colpi di scena, resta invece confusa e ben poco avvincente. Molti dei personaggi sono per nulla funzionali alla sceneggiatura.
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Mescolare generi cinematografici diversi e distanti tra loro è un’operazione per nulla facile nella quale si sono cimentati grandi autori dando vita a capolavori memorabili, ma quando non si né dotati del necessario talento l’inciampo è molto probabile. Il regista statunitense John Herzfeld tenta di eseguire la complicata operazione con questo poliziesco girato con lo stile della commedia, ma il risultato che ne viene fuori è francamente pessimo.
La trama che nelle intenzioni doveva essere quella di un giallo intrigante, con numerosi colpi di scena, resta invece confusa e ben poco avvincente. Molti dei personaggi sono per nulla funzionali alla sceneggiatura. Lo stile registico stravagante e leggero, che dovrebbe conferire all’opera un carattere divertente connotandola come commedia, in realtà appare forzato. La pellicola ne risente presentandosi come poco genuina e nel complesso non riuscita.
Neppure i dialoghi convincono: sbagliati e inconsistenti, affossano definitivamente la già scarsa sceneggiatura.
Herzfeld cerca di metterci un po’ di tutto dentro, tra scene d’azione ed altre che vorrebbero creare un qualche effetto suspense, ma in realtà non riesce mai nel suo intento dando vita solamente ad un guazzabuglio goffo e ridicolmente sconclusionato.
Il film propone un cast corale con vari ottimi attori. Danny Aiello e James Spader sono i due a cui vanno i ruoli un po’ più funzionali alla trama; mentre attori di spessore come Marsha Mason e Jeff Daniels sono utilizzati in parti non essenziali. Altri ruoli di primo piano sono poi affidati ad un nutrito drappello di interpreti quali: Paul Mazursky, più noto ed affermato come regista che come attore, ma che comunque se la cava bene; Eric Stoltz, che francamente non mi è parso molto in parte; Glenne Headly, all’apice della carriera in quegli anni; una giovanissima Charlize Theron, qui alla sua seconda pellicola e primo ruolo rilevante; ed infine Teri Hatcher che con la Theron almeno ha il merito di allietare la vista.
Si ricordano infine, in tre comparsate illustri, Keith Carradine, Louise Fletcher e Austin Pendleton.
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