marco
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giovedì 4 settembre 2008
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eccellente film ed eccezionale storia
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Le cinque stelle se le merita tutte. Bisogna valutare ogni film nel suo ambito, perchè limitarsi ad esprimere uno tra 5 voti, è molto riduttivo, e alla fine si perdono molte sfumature. Per cui valuto questo film come ricostruzione cinematografica di una eccezionale storia di convivenza tra persone (apparentemente) diverse, in un contesto a dir poco difficile.
Il film ha un grande ritmo, è emozionante, riesce a coinvolgere profondamente lo spettatore, facendolo entrare nella vita, e nelle difficoltà di questo gruppo di ragazzi... vincendo ogni forma di pregiudizio.
In contesti sociali difficili, lo ritengo anche un film altamente educativo, in quanto consente di porsi di fronte agli altri e alla vita in maniera diversa.
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Le cinque stelle se le merita tutte. Bisogna valutare ogni film nel suo ambito, perchè limitarsi ad esprimere uno tra 5 voti, è molto riduttivo, e alla fine si perdono molte sfumature. Per cui valuto questo film come ricostruzione cinematografica di una eccezionale storia di convivenza tra persone (apparentemente) diverse, in un contesto a dir poco difficile.
Il film ha un grande ritmo, è emozionante, riesce a coinvolgere profondamente lo spettatore, facendolo entrare nella vita, e nelle difficoltà di questo gruppo di ragazzi... vincendo ogni forma di pregiudizio.
In contesti sociali difficili, lo ritengo anche un film altamente educativo, in quanto consente di porsi di fronte agli altri e alla vita in maniera diversa.. guardando tutto sotto un'altra luce... e non ultimo, consente di guardarsi dentro.
Davvero un peccato che in Italia le persone che riusciranno a guardare questo semi-sconosciuto film, saranno davvero poche... E il tutto perchè? perchè evidentemente sono altri i fattori che si prendono in considerazione nella distribuzione e nella pubblicizzazione dei film.
E' una vergogna...
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andrejuve
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lunedì 28 dicembre 2015
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l'integrazione passa attraverso l'istruzione
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“Freedom Writers” è un film del 2007 diretto da Richard LaGravenese. Erin Gruwell è una giovane insegnante di letteratura e come primo incarico le viene affidata una classe del primo anno presso la Woodrow Wilson High School a Long Beach in California. Siamo nella metà degli anni ’90 e gli istituti scolastici hanno il dovere di attuare una sorta di integrazione tra i diversi gruppi etnici che compongono la città. La situazione però è a dir poco problematica in quanto le guerriglie tra le diverse “bande” criminali appartenenti alle rispettive etnie sono all’ordine del giorno. Ogni soggetto appartenente a una differente razza ha il comito di difendere il proprio territorio da chiunque cerchi di violarlo o manchi di rispetto.
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“Freedom Writers” è un film del 2007 diretto da Richard LaGravenese. Erin Gruwell è una giovane insegnante di letteratura e come primo incarico le viene affidata una classe del primo anno presso la Woodrow Wilson High School a Long Beach in California. Siamo nella metà degli anni ’90 e gli istituti scolastici hanno il dovere di attuare una sorta di integrazione tra i diversi gruppi etnici che compongono la città. La situazione però è a dir poco problematica in quanto le guerriglie tra le diverse “bande” criminali appartenenti alle rispettive etnie sono all’ordine del giorno. Ogni soggetto appartenente a una differente razza ha il comito di difendere il proprio territorio da chiunque cerchi di violarlo o manchi di rispetto. Erin Gruwell alla sua prima esperienza viene proiettata all’interno di questa realtà trasposta all’interno di un’aula scolastica. L’impatto è molto complesso a causa dei continui contrasti interni tra gli alunni e della sfiducia verso il sistema scolastico e le sue regole. Ma dopo una forte diffidenza nei confronti di Erin Gruwell gli alunni, grazie all’originale metodo di insegnamento dell’insegnante basato sull’instaurazione di rapporti interpersonali, apprezzeranno le sue lezioni e si creerà un legame molto forte che si estenderà oltre i “confini” scolastici. La pellicola focalizza l’attenzione sul tema della discriminazione razziale, la quale non è limitata esclusivamente al binomio bianco/nero ma si sviscera anche all’interno delle differenti etnie all’interno della stessa località. Queste situazioni vengono a crearsi in nazioni, come gli Stati Uniti d’America, dove si è maggiormente sviluppato il fenomeno dell’immigrazione. Viene a crearsi paradossalmente un odio reciproco tra gruppi di soggetti legati dalla comune ricerca di una vita migliore. Le guerre interne tra le cosiddette gang rivali appartenenti a gruppi come quello ispanico, afroamericano o cinese creano un clima di terrore e inquietudine negli animi dei ragazzi i quali sono costretti ogni giorno a lottare per la sopravvivenza. E’ inevitabile che si generi in loro un clima di odio e di violenza che si riversa anche nell’ambiente scolastico e l’istruzione assume un’importanza minima o nulla. Erin Gruwell capisce che questi ragazzi hanno bisogno di essere spronati fornendo loro sia una fiducia nei propri mezzi che una speranza per l’avvenire. Sono frequenti i contrasti tra la Grunwell e i vertici scolastici i quali denigrano e provano disinteresse nei confronti di questi alunni ritenendo che l’unico obiettivo che la scuola deve perseguire nei loro confronti sia esclusivamente quello di tenerli a bada il più possibile e non quello di fornire loro un’educazione adeguata e paritaria rispetto a quella ricevuta da coloro appartenenti alle classi sociali più agiate. Infatti all’interno della popolazione il fenomeno della discriminazione si esplica anche in relazione alle differenti capacità economiche dei singoli soggetti. Il binomio povertà-delinquenza è sempre stato presente all’interno della società nel corso dei secoli e rappresenta un odioso pregiudizio difficilmente eliminabile. Erin Grunwell, raccontando ai propri alunni una terribile macchia all’interno della storia dell’uomo come quella dell’olocausto, riesce nell’intento di smuovere le singole coscienze cercando di attuare un cambiamento all’interno delle singole vite dei ragazzi. L’istruzione scolastica è un mezzo fondamentale al fine di infondere agli studenti la speranza per un futuro migliore e la volontà di reagire di fronte alle ingiustizie e ai paradossi che caratterizzano la società umana. Il regista riesce a far riflettere lo spettatore mettendo in luce come l’emarginazione sociale sia molto più estesa di quello che noi possiamo credere a causa della malvagità e dell’egoismo dell’essere umano. Un bel film che vede in Hilary Swank, nei panni di Erin Grunwell, un’eccezionale interprete. Ottime anche le prove dei ragazzi i quali riescono a calarsi perfettamente in un ruolo per nulla banale. Il film è tratto da una storia vera e questo elemento a mio avviso costituisce un motivo ulteriore per guardarlo.
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