ennio
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venerdì 8 dicembre 2017
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realismo sociale ad alto ritmo cinematografico
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Rivisto dopo qualche anno: un gran bel film, per merito della protagonista e soprattutto della sua regia. Non ci sono tempi morti nella storia, per chi come me appartiene alla stragrande maggioranza degli spettatori che poco conoscono il mondo dei tossici. Quindi ogni trovata gergale, ogni furtarello , ogni manìa quotidiana dei protagonisti diventano una scoperta di un mondo (semi)nuovo, che mai nel film nega la sua natura marginale e autodistruttiva. Apprezzabile il senso dell'umorismo, anche involontario, specie di Zanna. La sua mancanza di forza di volontà è talmente patetica da apparire cinicamente comica.
Se proprio devo trovare una cosa banale, perchè vera solo in parte, è la recriminazione dei protagonisti, comune a buona parte dei ribelli della società, di essere ciò che si è perchè "mio papà mi picchiava" o "mi ha abbandonato".
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Rivisto dopo qualche anno: un gran bel film, per merito della protagonista e soprattutto della sua regia. Non ci sono tempi morti nella storia, per chi come me appartiene alla stragrande maggioranza degli spettatori che poco conoscono il mondo dei tossici. Quindi ogni trovata gergale, ogni furtarello , ogni manìa quotidiana dei protagonisti diventano una scoperta di un mondo (semi)nuovo, che mai nel film nega la sua natura marginale e autodistruttiva. Apprezzabile il senso dell'umorismo, anche involontario, specie di Zanna. La sua mancanza di forza di volontà è talmente patetica da apparire cinicamente comica.
Se proprio devo trovare una cosa banale, perchè vera solo in parte, è la recriminazione dei protagonisti, comune a buona parte dei ribelli della società, di essere ciò che si è perchè "mio papà mi picchiava" o "mi ha abbandonato". Ma in fondo è una cosa che dicono tutti, anche quelli che non diventano tossici.
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dandy
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giovedì 18 novembre 2010
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carino,ma c'è di meglio....
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L'esordiente regista milanese(anche sceneggiatrice)racconta dall'interno un mondo ai margini fiero di esserlo,con valori simil-tribali in opposizione a quelli borghesi.Ha il pregio di evitare redenzioni finali,e sa infondere una vitalità insolita per il genere,tra ironia,crudezza(poca ad essere sinceri)e tenerezza,ma lo stile è fin troppo omologato e videoclipparo(intermezzi surreali,montaggio isterico,musica a manetta,ecc...).E i giovani attori,oltre a non essere proprio maestri di recitazione,non fanno granchè per rendere simpatici i personaggi che interpretano,tra gergalità coatta,e sproloqui vari(il protagonista su tutti,e non penso che sia volontario).Molto più riuscito "Sangue,la morte non esiste" di De Rienzo.
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L'esordiente regista milanese(anche sceneggiatrice)racconta dall'interno un mondo ai margini fiero di esserlo,con valori simil-tribali in opposizione a quelli borghesi.Ha il pregio di evitare redenzioni finali,e sa infondere una vitalità insolita per il genere,tra ironia,crudezza(poca ad essere sinceri)e tenerezza,ma lo stile è fin troppo omologato e videoclipparo(intermezzi surreali,montaggio isterico,musica a manetta,ecc...).E i giovani attori,oltre a non essere proprio maestri di recitazione,non fanno granchè per rendere simpatici i personaggi che interpretano,tra gergalità coatta,e sproloqui vari(il protagonista su tutti,e non penso che sia volontario).Molto più riuscito "Sangue,la morte non esiste" di De Rienzo.Ma chissà,nel prossimo film forse...Marina Spada,l'insegnante di cinema di Tekla,lo è anche nela realtà.
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